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Milan Cagliari 1 1
, 11 Gennaio 2025

Milan-Cagliari 1-1, Considerazioni Sparse


Un Cagliari organizzato ferma un Milan decisamente poco incisivo.

“Vincere con il Cagliari è più difficile di vincere con il Real Madrid” aveva lasciato intendere Paulo Fonseca presentando la gara d’andata. Quel Cagliari che infatti aveva fermato con un rocambolesco 3-3 il Milan. Difficoltà analoghe a quelle viste nella partita di novembre si sono presentate anche al Meazza: i rossoneri faticano davanti e sono ancora troppo disattenti dietro. Sergio Conceiçao, alla vigilia, aveva avvisato: “Chi sente la pancia piena dopo la vittoria della Supercoppa non può stare al Milan”. Difficile pensare però che il trionfo in Arabia possa considerarsi una causa del risultato ottenuto contro la squadra di Davide Nicola.

Il pareggio per 1-1 al Meazza è frutto invece di alcune incertezze individuali, ma il Milan, più in generale, ha faticato inizialmente in fase di rifinitura, scontrandosi con la compatta linea difensiva schierata da Nicola. Quando invece è riuscito ad arrivare alla conclusione è mancata la giusta dose di cinismo. L'ottima impressione lasciata da Conceiçao in Supercoppa non è affatto scalfita: alcuni aspetti decisivi per la vittoria del trofeo si sono rivisti anche contro il Cagliari, vedi il modo di impostare l'azione più diretto, ma altri dettagli avranno bisogno di tempo per essere limati. La corsia di sinistra, composta dal 1' dalla coppia Theo Hernandez-Leão, tornata determinante nella partita contro l'Inter, non impressiona nella prima panchina in Serie A di Conceiçao. Il tecnico, alla fine, sostituisce il portoghese, forse non ancora nella condizione fisica migliore, con Bob Omoregbe, esterno del Milan Futuro. Proprio il numero 77, in coppia con Alex Jimenez, risulta a fine partita tra i più arzilli.

Il copione della partita rispecchia le aspettative della vigilia: il Cagliari si chiude e lascia ai padroni di casa il pallino del gioco. Una situazione di gioco decisamente diversa rispetto a quella vissuta in Supercoppa. Reijnders e Musah cercano spesso l’attacco alla profondità, provando a sfruttare gli spazi creati da Morata. In altre circostanze le due mezzali rossonere scambiano la posizione con Leão e Pulisic, ma non basta per creare occasioni nitide. Il Milan arriva facilmente al limite dell’area avversaria, ma è poco preciso in fase di rifinitura e si affida così a velleitari tiri dalla distanza. Così i sardi prendono coraggio con il passare dei minuti: forti di una prestazione difensiva efficace, in finale di tempo riescono anche a pungere in contropiede. Il più grande pericolo lo creano proprio gli ospiti con Mattia Felici che, con un tiro a giro preciso, impegna seriamente Maignan.

La partita pare cambiare radicalmente nel secondo tempo: Pulisic colpisce la traversa con un'ottima conclusione da fuori. Il Milan alza il ritmo, cerca di verticalizzare più velocemente possibile e la difesa del Cagliari comincia a scricchiolare, fino a cedere al 54', quando Theo Hernandez trova, con un lancio preciso, Pulisic alle spalle di un distratto Obert. Caprile si oppone con l'aiuto del palo, ma Morata è più lesto di Palomino e sulla ribattuta porta in vantaggio i suoi. Sembra il gol destinato a indirizzare definitivamente la partita, ma gli episodi e la disattenzione puniscono la squadra di Conceiçao. Fofana perde palla nella metà campo avversaria, si lamenta con i compagni e si lascia sfuggire Felici, che ne approfitta per servire l'assist a Zortea, che da fuori coglie impreparato Maignan. Il Milan è inspiegabilmente lungo, la squadra rientra con troppa lentezza. L'ingresso di Abraham al fianco di Morata non serve a nulla: i rossoneri sprecano e si trovano di fronte un ottimo Caprile. Conceiçao dovrà lavorare ancora su concentrazione e incisività, due doti che non mancano al portoghese.

Il Cagliari guadagna invece un punto preziosissimo e Nicola può dirsi soddisfatto di aver ritrovato un portiere affidabile come Caprile, mettendo fine al ballottaggio tra Sherri e Scuffet. La rincorsa alla salvezza è ancora lunga e qualche dubbio rimane: Obert, dirottato sulla sinistra ormai da qualche partita, è apparso piuttosto impacciato. In attacco Piccoli lavora bene, ma spesso è poco accompagnato, complici le prestazioni sottotono di Viola e Gaetano in questo campionato. Nota lieta quella di Felici, decisivo in campo aperto grazie alle ottime capacità atletiche, caratteristica che si sposa alla perfezione con il gioco di Nicola.

  • Nato nel 2002, studia giornalismo a Torino e ha un debole per i difensori arcigni, Nicolas Burdisso e Boštjan Cesar su tutti.

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