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8 spicchi NBA Celtics
, 9 Gennaio 2025

NBA 8 Spicchi #6: i Celtics a Ovest, dove finisce Butler?


Le prime trasferte dei Celtics a ovest, la possibile trade di Butler e quella certa di Finney Smith e la sfortuna di Dallas.

Benvenuti su 8 Spicchi, la rubrica che uscirà ogni settimana per raccontarvi le cose più importanti e interessanti successe in NBA, la lega cestistica più affascinante al mondo. La struttura è molto semplice: quattro avvenimenti degni di nota e relativo commento. Buona lettura e buona NBA a tutti!

Trade Lakers-Nets: chi ne esce meglio?

Partiamo da quella che è la notizia più “vecchia” e vi chiediamo scusa che a causa del Capodanno abbiamo dovuto saltare l’episodio della scorsa settimana. Domenica 29 novembre c’è stata la prima trade degna di nota della stagione ed ha visto come franchigie protagoniste i Los Angeles Lakers ed i Brooklyn Nets. Di seguito i dettagli della trade offerti dall’insider di ESPN Shams Charania:

Partiamo subito nel dare una valutazione: trade da 8 per i Los Angeles Lakers e da 5 per i Brooklyn Nets. Il voto basso alla franchigia bianconera non lo dò per scarsa fiducia in D’Angelo Russell o altro, ma semplicemente perché nella loro situazione è uno scambio che peggiora i tuoi obiettivi. I Nets devono tankare, hanno ripreso in mano il loro futuro recuperando le scelte che avevano dato agli Houston Rockets per la trade di Harden e dunque puntano a perdere per avere una pick alta al draft 2024 e sperare in Cooper Flagg. Prendere solamente tre seconde scelte, Lewis ed un giocatore come Russell che può alzare il floor dei compagni è inutile.

Il giorno prima che si concretizzasse lo scambio Marc Stein aveva dato i Memphis Grizzlies come favoriti e pronti ad offrire Kennard, Konchar ed una prima scelta per Finney-Smith. Una trade che avrebbe sicuramente giovato molto di più ai Nets. I Lakers ottengono un’ala versatile, forte in difesa ed abile nel tiro da tre punti: insomma un 3&D fantastico e di tutto rispetto. L’ex Mavs arriva in gialloviola senza aver nemmeno speso una first pick e cedendo il contratto di D’Angelo Russell, giocatore sul quale Los Angeles non voleva più puntare. Ottima mossa dei Lakers e del loro general manager Rob Pelinka.

I Celtics tornano dall’Ovest: il bilancio

Nell’ultima settimana i campioni in carica della lega hanno affrontato le loro prime quattro trasferte ad ovest ed il bilancio è stato positivo (anche se con qualche ombra) avendo chiuso con tre vittorie ed una sola sconfitta. I Boston Celtics hanno affrontato in fila Minnesota Timberwolves, Houston Rockets (in back to back), Oklahoma City Thunder ed infine Denver Nuggets. Nelle prime due gare, tra l’altro, Boston ha dovuto giocare senza Jaylen Brown, out per un problema alla spalla destra.

Contro Minnesota e Houston i Celtics hanno vinto grazie a due prove incredibili di Derrick White, oltre a quelle del solito Jayson Tatum. Più grigie, invece, sono state le partite contro Oklahoma e Denver. Contro i Thunder Boston ha disputato un secondo tempo atroce nel quale ha segnato solamente 27 punti ed ha tirato 3/24 da tre punti ed 8/40 dal campo. Non uno tra White, Brown o Hauser ha fatto un solo canestro negli ultimi due quarti. Una prova terrificante.

Nemmeno la partita con i Nuggets è stata positiva nonostante sia arrivata la vittoria. Il tiro da tre punti di nuovo ha faticato ad entrare e si è riconfermato ancora una volta il più grande pregio, ma anche il più grande limite dei Boston Celtics. Contro una Denver priva sia di Nikola Jokic che di Aaron Gordon ci si aspettava probabilmente una vittoria dei biancoverdi molto più pesante, ed invece i Nuggets si sono aggrappati a Russell Westbrook, a Jamal Murray e Julian Strawther e sono rimasto in gara fino alla fine. I Celtics, invece, hanno fatto affidamento su un grande Jayson Tatum che ha attaccato benissimo il ferro ed ha guidato i suoi alla vittoria. Tre vittorie ed una sconfitta, bene il primo road trip ad ovest, ma non ancora convincente.

La telenovela Jimmy Butler ed il legame con Beal

Quasi ogni trade deadline ormai c’è una telenovela di mercato. Nel 2022 era nella di James Harden, poi accasatosi ai Philadelphia 76ers con Ben Simmons che ha compiuto il percorso inverso andando ai Brooklyn Nets. Nel 2023 era stata la volta delle trade di Kyrie Irving prima a Dallas e quella di Kevin Durant a Phoenix poi. Stagione 2024-2025, invece, sembra essere la volta di Jimmy Butler, ormai in rotta con i Miami Heat. Il suo destino, però, sembra essere strettamente collegato a quello di altre due superstar che potrebbero cambiare casacca: Bradley Beal e Khris Middleton.

Butler ha circa 90 milioni di contratto in due anni: quest’anno ha uno stipendio di circa 48 milioni di dollari e dispone di una player option che se esercitata lo porta a guadagnare altri 52 milioni di dollari la prossima stagione. Middleton, invece, guadagna 31 milioni ed ha una player option anche lui da 34 milioni ed infine Bradley Beal che ha ancora un contratto da 110 milioni di dollari in due anni dopo questa stagione. Sono tutti salari altissimi che sono difficili da matchare in un’ipotetica trade, ma cosa li accomuna? Butler è stato sospeso dagli Heat e sia Beal che Middleton, invece, hanno perso il loro posto all’interno dello starting five.

Secondo quanto riportato da Marc Stein i Memphis Grizzlies sono una franchigia molto interessata dal numero 22 degli Heat, ma Chris Haynes ha fatto sapere che l’agente ha contattato sia la franchigia del Tennessee che i Milwaukee Bucks nel tentativo di convincerli a non scambiare per il suo assistito, in quanto poco interessato a giocare per loro. Sembra un’ipotesi folle, ma la trade potrebbe avere un senso se conclusa in questo modo: Middleton a Miami, Beal e Milwaukee e Butler a Phoenix. Ovviamente gli Heat otterrebbero anche delle pick ed alleggerirebbero in questo modo il proprio cap. Butler finirebbe a Phoenix come tanto desidera, ma c’è ancora l’incastro di Beal, il quale dispone di una no trade clause e può rifiutare di essere scambiato se la destinazione non è di suo gradimento. John Gambadoro, insider dei suns, ha fatto sapere nei giorni precedenti che l’ex Wizards accetterebbe di andare a giocare a Miami, a Denver o a Los Angeles. Manca Milwaukee come destinazione, ma rifiuterebbe l’ipotesi di formare un big three con Lillard e Giannis Antetokounmpo nel caso?

Dallas, quanta sfortuna..

Ed infine, chiudiamo il nostro episodio con la malasorte dei Dallas Mavericks. I texani, dopo un inizio di stagione in chiaroscuro influenzato proprio dai tanti problemi fisici dei propri role player, avevano ricomposto i cocci e volavano tra il secondo ed il terzo posto della Western Conference. Poi? È arrivato il giorno di Natale, data infausta per Dallas. Durante il loro Christmas Game contro i Minnesota Timberwolves, i Mavericks hanno perso il loro gioiello Luka Doncic per un problema al polpaccio che lo terrà ai box ancora per più di un mese. Pochi giorni fa anche la notizia del problema alla schiena di Kyrie Irving, una sfortuna senza fine.

Da quando la stella slovena è ai box, Dallas ha vinto solamente due delle ultime otto partite ed è crollata al quinto posto della Conference con il fiato sul collo di Minnesota, Lakers e Clippers. Per i Mavericks l’incubo di finire nel vortice dei play-in si fa insistente, specie se dovesse iniziare a perdere troppe partite di fila. L’ovest è cosi: non fa sconti. È arrivata una vittoria importante contro i Lakers grazie ad una grande prova di Quentin Grimes, ma è replicabile? Sarebbe di vitale importanza recuperare almeno Kyrie Irving che, se tutto va bene, sarà assente nelle gare contro Portland, Pelicans, Hornets, Minnesota e nelle doppie sfide contro Denver e Oklahoma City.


  • Nato nel nuovo millennio in provincia di Torino. Appassionato di sport, romanticismo, scrittura e di tutto ciò che è argentino. Juventino con ogni fibra del proprio corpo, ha un’adorazione sfrenata per La Masia e per i mancini di Lionel e Lamine oltre che per la Madrid dei Colchoneros, in più perde il sonno grazie ai Boston Celtics.

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