L'evoluzione di Ryan Gravenberch
La risposta a centrocampo, il Liverpool, l'aveva già in casa. Ma non aveva ancora capito come sfruttare Gravenberch.
Una ricostruzione in piena regola: fuori Henderson, Fabinho, Keita, Milner e Oxlade-Chamberlain, dentro Mac Allister, Szoboszlai, Endo e Ryan Gravenberch.
Sembra passato un secolo, ma stiamo parlando di soli 18 mesi fa: nella sessione di mercato estiva 2023 il Liverpool, volente o nolente, ha dovuto rivoluzionare il proprio centrocampo, privandosi di giocatori che erano diventati delle colonne nella mediana di Klopp.
Al loro posto arrivano giocatori con caratteristiche differenti: chi in rampa di lancio (Mac Allister), chi da provare nel contesto di una Premier League da altissimo livello (Szoboszlai), chi con un profilo difensivo per emulare Fabinho (Endo), chi da ritrovare (Gravenberch).
Dal primo anno di utilizzo si sono ricavate informazioni contrastanti. 3501' giocati da Mac Allister, 2704' da Szobo, 2758' da Endo e soli 1839' dall'ex Ajax e Bayern: visto l’enorme cambiamento, Klopp ha cercato di replicare un sistema che fino ad allora aveva dato stabilità e dinamicità al centrocampo, formato da “1+2”, con Fabinho in contenimento e una combinazione di Henderson-Milner-Keita-Jones-Elliott per dare più spinta e qualità offensiva.
Per questo, nel 2023/24, i giocatori maggiormente utilizzati in queste posizioni sono stati MacAllister o Endo “à la Fabinho” e Szoboszlai, Jones o Elliott a occupare le altre due caselle.
Poco spazio è stato lasciato a Gravenberch, ultimo per minuti giocati tra tutti i sopra citati, la cui posizione in campo è stata un dilemma fin dai tempi del Bayern Monaco: Thomas Tuchel, allora allenatore dei bavaresi, aveva definito il 2002 nato ad Amsterdam come un “numero 8”, un centrocampista “box-to-box”, caratteristiche che non si riuscivano a incastrare appieno nel modo di giocare del suo Bayern.
Anche Klopp ha provato a coinvolgere Gravenberch da mezzala, facendolo giocare sul centro-sinistra nel suo centrocampo a triangolo, finendo col relegarlo in panchina a discapito di Elliott o Jones. Sembrava che neanche al Liverpool ci fosse spazio per l’ex Ajax: un giocatore pagato più di £40 milioni dalla dirigenza Reds non aveva ancora mai trovato la continuità per essere il titolare di un centrocampo in ricostruzione.
L’arrivo di Arne Slot nell'estate 2024, paradossalmente, rischiava di chiudergli definitivamente ogni spiraglio per mostrare le sue qualità: la trattativa per Martin Zubimendi pareva in dirittura d’arrivo, considerando che il Liverpool aveva deciso di pagare la clausola rescissoria alla Real Sociedad. In Spagna l’attaccamento alla maglia lo si percepisce però più che da altre parti – a breve il mediano subentrato a Rodri nella finale di Euro2024 se ne andrà perché è molto forte, ma non a cuor leggero -: Zubimendi ha scelto di rimanere a San Sebastián, costringendo il neo DS del Liverpool Richard Hughes a ripiegare su un’altra soluzione. Una interna: Ryan Gravenberch.
A differenza di Klopp, Slot preferisce giocare con un centrocampo dal triangolo rovesciato (“2+1” invece che “1+2”), per dare maggiore compattezza ed evitare di subire ripartenze improvvise per vie centrali. Gravenberch è quindi impiegato in una posizione più bassa, la stessa che ricopriva all’Ajax a fianco di Edson Álvarez, attuale centrocampista del West Ham.
Fin dalle prime uscite, sia nelle amichevoli pre-stagionali che nella prima di campionato a Portmand Road contro l’Ipswich Town, abbiamo visto un Gravenberch diverso, più a suo agio nel nuovo ruolo di “numero 6” al fianco di Mac Allister, arrivando via via a far dimenticare che il titolare designato in quella posizione era un altro. Che lui era la seconda scelta, o forse neanche quella.
I 190 cm di altezza del nazionale Oranje gli permettono di reggere il confronto fisico non solo coi trequartisti avversari, ma non gli tolgono un briciolo di agilità e mobilità laterale. Dà una mano nella fase di costruzione, spesso scendendo sulla linea dei difensori per creare vantaggio numerico in salida lavolpiana, oppure ricevendo con il corpo già indirizzato verso la porta avversaria, portando la palla in avanti e collegandosi con la catena di sinistra (quasi sempre formata dall’ala, Gakpo o Diaz: nel sistema di Slot, Robertson rimane molto più bloccato, consentendo ad Alexander-Arnold di accompagnare con ancora più libertà l’azione offensiva dei Reds).
Gravenberch, non lo scopriamo in questa stagione, è un ottimo passatore in avanti: cerca spesso di rompere le linee di pressione – è 2° in Premier League per numero totale di passaggi, dietro a Caicedo - sia che avvengano nella sua metà campo sia quando cerca di spostarsi nel terzo finale.
La sua consapevolezza di sé nello spazio e del terreno di gioco in generale è un elemento distintivo del suo gioco: Gravenberch sa come muoversi per ricevere, riconosce come e quando smistare la palla per i compagni. La lettura del campo circostante nella costruzione lo aiuta a muoversi per aiutare il Liverpool a far avanzare la palla, sia che ciò significhi spostarsi in una determinata zona per ricevere, sia che trascini un giocatore avversario in modo che Mac Allister, Jones o Szoboszlai possa ricevere.
Non solo fase di possesso, però, nell'arsenale a disposizione di Gravenberch: attualmente, tra i centrocampisti della Premier League, è 2° per intercetti totali (36) e 1° per successo nei duelli (73,7%). La coesistenza della qualità nelle giocate con una quantità degna di un centrocampista di contenimento sta permettendo a Slot di rinunciare a un elemento primariamente di equilibrio come Endo, fondamentale invece nel 2023/24 con Klopp.
I maggiori passaggi progressivi e i più alti passaggi in avanti del giapponese sono da considerarsi in termini assoluti: non tengono conto della posizione in campo in cui avvengono. Gravenberch svaria molto di più (le heat map di Endo, a sinistra, è relativa al 2023/24, dove era l'1 dell'"1+2" kloppiano) e, mediamente, tiene una posizione più alta in campo rispetto all’ex Stoccarda.
Slot vuole, anche in quella zona del campo, un giocatore in grado di gestire palla, specie se sotto pressione. Gravenberch si sta rivelando capace di aggiustare la propria posizione del corpo in virtù delle diverse situazioni che si vengono a creare durante la gara, a partire dall’uscita palla a terra dalla propria difesa fino ad arrivare alla conduzione e allo sviluppo dell’azione.
A livello statistico, Gravenberch tenta 19 passaggi in più rispetto alla scorsa annata; converte i 59.8 passaggi a partita della stagione corrente con il 90% contro l’82.2% del 2023-2024. Il neerlandese è più coinvolto nella manovra di squadra dal basso e non gli è richiesto, come diceva Tuchel, di essere un centrocampista “box-to-box” con costanza.
Porta di più palla rispetto a come veniva usato sotto la gestione Klopp (43.9 a partita contro 34.5), ma lo fa per porzioni minori di campo (le progressive carries, calcolate per almeno 10 yards (9.14 metri), sono diminuite secondo FBref).
Le statistiche servono per individuare tendenze, per leggere il gioco di un giocatore o di una squadra attraverso i numeri. Il consiglio, però, è quello di osservare una partita del Liverpool perdendosi nelle mille cose diverse che fa Gravenberch. Una su tutte, la Gravenberch turn: spalla abbassata per proteggersi dall’avversario facendo spazio al pallone che sta arrivando, senza toccare né uno né l’altro (seconda azione del video linkato).
Sky Sports Premier League sta chiedendo agli utenti chi sia il giocatore più migliorato del 2024/25. Ha chiesto a Gary Neville e Jamie Carragher quale fosse la loro Top XI di questa prima parte di stagione. Ryan Gravenberch c'è, ovunque.
Il Liverpool non avrà preso Zubimendi, ma ora come ora va bene così. Perché Ryan Gravenberch si è evoluto in uno dei migliori centrocampisti d’Europa.
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