Logo sportellate
Roma Fiorentina Supercoppa femminile
, 7 Gennaio 2025

Roma-Fiorentina 3-1, Considerazioni Sparse


La Supercoppa femminile è giallorossa: la Roma supera le viola e si aggiudica il primo trofeo stagionale.

Come la Coppa Italia, anche la Supercoppa femminile va alla Roma. E, a farne le spese, è ancora la Fiorentina, battuta stavolta nei 90' in una gara sì in bilico per larghi tratti, ma nella quale le giallorosse hanno avuto modo di ribadire la propria superiorità tecnica e atletica. Non basta alle viola un atteggiamento sornione per spuntarla sulla squadra di mister Spugna, pur non esente da momenti di disattenzione che in qualche modo ricordano come, nonostante l'obiettivo centrato, il processo di guarigione della Roma non è concluso.

La Roma è ben disposta in campo e riesce a controllare agevolmente la partita decidendo come e quando accelerare. Il centrocampo Giugliano-Kumagai-Greggi ruota molto bene e fluidifica l’impostazione che non risulta mai macchinosa. La numero 10 è costretta sempre alla giocata di prima perché costantemente pressata, Greggi scala sempre molto bene sulla fascia facendo salire Hanshaw e non dando mai riferimenti, gira per tutto il campo e tra contrasti vinti – 5 su 7 –, pressioni evitate come una sciatrice in discesa e passaggi distribuiti come se usasse il Joystick – 93% di precisione – silenziosamente ancora una volta domina il centrocampo. Kumagai, invece, come un metronomo torna a dettare i tempi della partita come raramente ha fatto in questa stagione e questa non può che essere un’ottima notizia per la Roma, che dovrà affrontare Inter e Juventus nelle prossime due partite di campionato. 

Ritmi però nel complesso bassi scossi solo da alcuni lampi nel primo tempo, più dinamismo nella ripresa soprattutto dopo l'ora di gioco. Condizionanti in questo senso gli episodi di "governo" della partita, con la Roma che si ritrova in vantaggio al 17' con Glionna (male la portiera viola Fiskerstrand) e cede progressivamente alla tentazione di adagiarsi a una gestione conservativa del possesso. Glionna e Haavi, interpreti fondamentali del 4-3-3 giallorosso, sono riuscite a essere sempre pericolose muovendosi nei mezzi spazi e lasciando le corsie laterali alle discese di Hanshaw a sinistra e Thøgersen a destra. D'altronde, i tentativi di cambi di passo della Roma, pur pericolosi, sembrano fungere da breve scossa elettrica per la Fiorentina, capace di un'aggressività sfrontata sui duelli difensivi e di improvvise fiammate in verticale. Resta invece fin troppo passiva - nonostante lo svantaggio - la squadra viola sul giropalla romanista, e altrettanto a disagio sembra essere quando è chiamata a costruire da dietro: elementi di una sfida condannata all'inerzia.

La ripresa, con la Fiorentina giocoforza più propositiva, sembra scorrere placida fino al primo tentativo manovrato delle viola (Bonfantini al 54', devia Kresche). Fino al blitz improvviso di Janogy che trova il pari al 60': è bastata una seconda palla non coperta e un atteggiamento troppo passivo di Linari per permettere alla svedese di conquistare palla e incrociare con un bel sinistro. Sembrava la scossa della gara in favore delle viola, lo sarà invece per le giallorosse, prese per mano dall'acciaccata eppur dominante Haavi, capace con uno strappo dei suoi di recapitare a Giacinti la palla del 2-1. Il vantaggio riporta le giallorosse ad allentare nuovamente i ritmi, ma la reazione viola pur veemente e non priva di spunti insidiosi appare più di cuore che di testa. Alla Fiorentina sembra marcare un solido riferimento in area per provare a superare la densità avversaria; e in questo le sostituzioni di Spugna, effettuate il più tardi possibile per non rompere equilibri già precari, vanno nella direzione del conservare il risultato tenendosi qualche carta per eventuali supplementari. Ipotesi sventata grazie a Corelli che all’88’, pochi minuti dopo il suo ingresso, insieme a Pandini pressa l’esausta Severini conquistando di forza il pallone e scaraventandolo il porta per il 3-1 finale.

Se va detto che Giacinti ha dato un contributo decisivo alla gara, con 3 falli subiti e 4 duelli vinti oltre al gol di testa - bellissimo per come elude la marcatura di Filangeri - , è l'autrice dell'assist alla sua segnatura che sposta definitivamente l'ago della bilancia della gara a favore della squadra di Spugna: Emilie Haavi, sempre lei, il vero dominus della partita lato Roma. La norvegese ha dimostrato ancora una volta cosa sia un’ala dominante nel calcio. Profondità e strappi sia nel breve che nel lungo, efficace in transizione e contro difese chiuse si rivela sempre un problema per chi la deve affrontare. Più passa il tempo, più le contromisure per contenerla non bastano. Quasi scontata l'assegnazione nel premio MVP della partita alla norvegese, in una gara dove Giugliano non trova il guizzo e dall'altra parte la stella di Boquete è parsa offuscata

  • Romano, classe 1999, a tempo perso studia ingegneria e si diletta su Excel, utile difensore mancino per il calciotto

  • Scribacchino sull'ala sinistra. Fiorentina o barbarie dal 1990. Evidenzio le complessità di un gioco molto semplice.

Ti potrebbe interessare

Come Inter e Milan hanno giocato la Supercoppa

Sergio Conceiçao ha ribaltato il Milan in 7 giorni

Roma e Juventus sono fuori dalla Women's Champions League

Come non raccontare l'incubo del Franchi

Dallo stesso autore

Il 2024 del calcio femminile italiano

Roma e Juventus sono fuori dalla Women's Champions League

Sofia Cantore si è presa la Juventus

Inter-Roma 1-1, Considerazioni Sparse

Guida alle italiane in Women's Champions League

Lazio-Roma 2-2, Considerazioni Sparse

Com'è andato il calcio femminile alle Olimpiadi

Guida al calcio femminile a Parigi 2024

Giulia Dragoni è tornata

Con Alisha Lehmann non si parla mai di calcio

Newsletter

pencilcrossmenu