God Save the Premier #13 - Harry Maguire!
Lo United più bello di Amorim, le situazioni di vantaggio dell'Arsenal, l'infallibilità di Isak e gli Spurs di Postecoglu.
Buongiorno appassionati di calcio inglese (e non),
sono Paolo Bellini e questa è God Save the Premier, una rubrica che vi terrà compagnia fino a fine stagione per raccontarvi con cadenza settimanale tutto quello che succede nel massimo campionato inglese di calcio. Uscirà ogni martedì, per darvi il tempo di recuperare dal solito weekend impegnativo a base di Premier e divano.
La rubrica sarà strutturata in questo modo: un tema centrale (nell'uscita di oggi: La migliore prestazione del Manchester United di Amorim, due o tre avvenimenti che hanno attirato l'attenzione, spesso situazioni di partite, descritte in poche righe ma nella maniera più esaustiva possibile (oggi: l’Arsenal deve essere più costante, Isak è infallibile nell’area piccola e Che fare di questo Tottenham?)
Spiegazione terminata, cominciamo!
La migliore prestazione del Manchester United sotto Amorim
Al termine del 2-2 ad Anfield contro il Liverpool, Amorim ha tratto segnali convincenti dalla prestazione dei suoi. Non tanto nella proposta di gioco espressa, quanto nell’atteggiamento: "Vorrei vedere la mia squadra giocare molto meglio, ma penso che la cosa più importante da valorizzare oggi sia stata la mentalità, questa è la chiave di tutto". In campo siamo stati una squadra diversa non per il sistema e non per un aspetto tecnico del gioco. Abbiamo affrontato la gara di oggi nel modo in cui dovremmo affrontarla ogni giorno. Allenamento o partita, non importa”.
Le parole forti in settimana di Bruno Fernandes, che accusava sé stesso e i compagni di non essere in grado di dare il massimo ogni settimana, unite a quelle ripetute ogni giorno dall'allenatore, sembrano aver dato una scossa emotiva alla squadra.
Lo United arrivava a Liverpool, dove manca una vittoria mancuniana dal gennaio 2016, reduce da 4 sconfitte consecutive tra tutte le competizioni, con una difesa tutt’altro che ermetica: sotto la guida dell'ex tecnico dello Sporting, i Red Devils hanno mantenuto la porta inviolata solo contro l’Everton.
Amorim, ben conscio delle difficoltà mostrate nell’ultimo turno di Premier League contro il Newcastle, ha scelto di apportare un paio di modifiche tattiche per non andare continuamente in balia degli avversari nelle transizioni difensive.
Ugarte e Mainoo hanno iniziato dal 1' al posto di Casemiro ed Eriksen, per dare più dinamismo e gamba a centrocampo; de Ligt, Maguire e Martinez sono stati confermati sulla linea di difesa. Differentemente da quanto visto finora, però, Amorim è riuscito a convincere i suoi tre difensori ad alzare la propria posizione il più possibile vicina al centrocampo, eliminando le voragini che si venivano a creare tra i due reparti, così da non far ingaggiare in una gara di velocità i suoi centrali con Salah, Diaz e Gakpo.
Sulla trequarti, Diallo e Fernandes (Man of the Match) hanno iniziato dal primo minuto - forse le uniche scelte certe ad oggi di Amorim, che sta ruotando buona parte della rosa per trovare i giusti interpreti da schierare a ogni turno.
Una partita che rischiava di non giocarsi, per via della bufera di neve abbattutasi sulla Merseyside, si è tramutata nella migliore uscita del Manchester United dall'arrivo di Amorim: un gran gol di Martinez ha sbloccato la gara al 52’, vantaggio durato solo 7' prima della super giocata di Gakpo, che ha evitato l’intervento in scivolata di De Ligt e ha battuto Onana con un imprendibile tiro all’angolino alto del palo opposto.
Un fallo di mano di de Ligt al 70’ ha consegnato a Salah il rigore che l’egiziano ha trasformato per la rete del 2-1, portando così a 13 i suoi gol contro il Manchester United; ma i Red Devils non si sono arresi e 10 minuti dopo hanno trovato il pareggio con Diallo su un cross arretrato del subentrato Garnacho (altro giocatore oltre a Rashford di cui si è fatto un gran parlare in questi giorni, per le sue esclusioni o comunque per il suo utilizzo limitato, anche se la questione sembra essere parzialmente rientrata).
Non sarebbe una partita da Manchester United senza un momento incomprensibile come quello accaduto al 97’.
Possiamo contestare il passaggio di Zirkzee - in questi casi deve essere perfettamente rasoterra per evitare strani rimbalzi -, ma Maguire perde l’occasione per diventare l’eroe di Manchester sparando alle stelle il potenziale gol vittoria. Per la disperazione di tutti i compagni, compreso Onana, che si accascia a terra come un martire sacrificato per qualche strano rito satanico.
Il grido “Harry Maguire!”, che potevamo trovare fino a qualche mese fa in un qualsiasi video sui social che lo ritraeva mentre sbagliava uno stop, calibrava male un passaggio, o ciabattava qualche tiro, è tornato forte nella mente (lo United, qualche giorno prima della partita contro il Liverpool, ha prolungato il contratto di Maguire per un altro anno, fino a giugno 2026). Il successo nel derby contro il City è stato il miglior risultato ottenuto sotto la guida di Amorim in Premier League, ma quanto fatto vedere ad Anfield è in assoluto l’atteggiamento che più si avvicina alle richieste del tecnico portoghese. Come ha affermato Bruno Fernandes, “Se ci siamo riusciti ad Anfield [a giocare con questo spirito] dobbiamo riuscirci dovunque”.
L'Arsenal deve essere più costante
Le ambizioni di titolo dell’Arsenal hanno subito l’ennesima battuta d’arresto sabato all’Amex Stadium. Il pareggio per 1-1 contro il Brighton di Hürzeler, infatti, è il 7° di questa Premier, 2 in più dell’anno scorso e 1 in più di due anni fa, con metà campionato ancora da giocare.
Arteta si è presentato nel sud dell’Inghilterra senza Ødegaard e Havertz (oltre a Saka, che starà fuori per diverse settimane), dovendo schierare dal 1' Nwaneri al fianco di Jesus e Trossard; a centrocampo, con le indisponibilità del capitano norvegese e dell’ex Chelsea, il tecnico basco si è affidato a Rice, Jorginho e Merino, con Partey ancora una volta terzino destro.
I Gunners hanno trovato il vantaggio al 16’ del primo tempo con la rete proprio di Nwaneri, ma la creazione di gioco della squadra durante tutto l’arco dell’incontro ha faticato e non poco: 0.88xG contro una squadra che concede molto come il Brighton non è un dato positivo, anzi, e questo sarà un problema da risolvere velocemente in vista delle prossime partite da affrontare senza Saka. L’Arsenal non è minimamente pericoloso allo stesso modo senza il suo numero 7 in campo, giocatore che nelle 16 partite di Premier disputate ha già preso parte a 15 reti (5 gol e 10 assist), figuriamoci se deve affrontare una partita con anche le mancanze di Ødegaard e Havertz.
Non è un caso che i Gunners non siano riusciti a chiudere il match, raddoppiando la rete iniziale, venendo poi recuperati nel secondo tempo dal rigore del pareggio di Joao Pedro.
"Nel secondo tempo abbiamo abbassato i nostri standard con la palla", ha ammesso Arteta nella conferenza stampa post partita. “Abbiamo regalato troppi palloni che non ci hanno mai permesso di generare slancio e dominio nel gioco, per darci il controllo e andare a segnare il secondo gol”.
Dei sette pareggi dell’Arsenal in questo campionato, cinque sono arrivati da situazioni nelle quali erano avanti nel punteggio, nelle quali però la squadra di Arteta non è riuscita ad acquisire il doppio vantaggio venendo in seguito recuperata: all’andata proprio contro il Brighton, in seguito alla discussa espulsione per doppio giallo di Rice, con la rete poi di Joao Pedro nel secondo tempo; contro il Manchester City in 10 contro 11 per l’espulsione di Trossard, con il pareggio nel finale di Stones; contro il Liverpool a fine ottobre, con i Reds che hanno recuperato due volte da situazioni di svantaggio; contro il Chelsea a metà novembre, con Pedro Neto che ha risposto a Martinelli.
In più, i Gunners non hanno ottenuto la vittoria in quattro delle precedenti nove partite nelle quali hanno chiuso il primo tempo in vantaggio, mentre nelle precedenti ventidue partite avevano sempre portato a casa i tre punti. C’è evidentemente un problema di gestione in questo senso da parte della squadra di Arteta e, con il Liverpool che nel bene o nel male sta continuando nella sua corsa, le chance dell’Arsenal di rimanere in corsa per il titolo si stanno assottigliando di settimana in settimana.
Isak è infallibile nell'area piccola
Il periodo di forma del centravanti del Newcastel riflette l’eccellente periodo di forma della squadra, che ha messo insieme 6 vittorie di fila tra tutte le competizioni, con Isak che ha trovato 3 volte la rete decisiva. Il gol contro il Tottenham è stato una fotocopia di quello segnato all’Aston Villa nel Boxing Day day, con Murphy che ha ricevuto in area sul lato destro e ha servito Isak sul secondo palo, un tandem che si sta collaudando sempre più con il passare delle gare.
Il Newcastle, rispetto alla scorsa stagione, utilizza entrambe le fasce per rifornire il centro dell’area, con l’apporto di Hall sul lato di sinistra sempre più importante. Nonostante le voci di mercato che si rincorrono su Isak, Howe non può prescindere dal suo goleador, che ha segnato già 13 gol in questo campionato: le 17 contribuzioni alle reti di squadra dell’ex attaccante del Borussia Dortmund sono troppo importanti per una squadra che punta a tornare in Europa l’anno prossimo.
Che fare di questo Tottenham?
L’avventura di Postecoglu sulla panchina degli Spurs si sta trasformando sempre più in una corsa contro il tempo.
Sabato, l’allenatore australiano è arrivato a 58 partite al comando della squadra, le stesse di Mourinho e due in più di Conte nel nord di Londra, ma con diversi risultati: se infatti l’allenatore portoghese può vantare una media punti di 1.64 per partita e il tecnico italiano di 1.87, Ange ha ottenuto 90 punti totali, che fanno 1.55 a gara.
Le critiche che gli vengono mosse non sono infondate e sicuramente il bottino guadagnato è l’esempio più naturale per dimostrarle. È vero che gli infortuni stanno provocando enormi problemi, visto che gli Spurs hanno affrontato questo turno di campionato senza il portiere titolare, Vicario, e il suo sostituto, con la coppia difensiva Romero-Van De Ven ancora in infermeria, con Udogie fuori per un problema al ginocchio e con il jolly difensivo Davies ai box anche lui per uno strappo al tendine del ginocchio.
Detto questo, il Tottenham ha conquistato 24 punti nelle 20 partite disputate ed è dodicesimo in Premier. È vero che è in semifinale di Carabao Cup e ad è ancora in corsa in Europa League, ma l’enorme ’impatto che Postecoglu ha avuto appena si è seduto sulla panchina degli Spurs è completamente svanito.
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