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Napoli Venezia
, 29 Dicembre 2024

Napoli-Venezia 1-0, Considerazioni Sparse


Il Napoli, a dispetto del risultato striminzito, vince e convince grazie al gol del provvidenziale Raspadori.

Il mestiere del calciatore è rappresentato da un insieme di tantissime qualità, tra le quali una delle più importanti è saper essere al proprio posto nei momenti che contano. Giacomo Raspadori, con il suo posto nel Napoli, ha una storia piuttosto travagliata: troppo minuto fisicamente per reggere sulle proprie spalle il peso dell'attacco da solo nel ruolo di centravanti, privo della velocità di passo e del guizzo vincente in dribbling per partire stabilmente largo dalla fascia, sprovvisto di rifiniture illuminanti per essere il rifinitore da cui far partire il pallone giusto per gli attaccanti; e perciò spesso e volentieri il suo posto è stato a bordo campo, seduto in panchina ad osservare i suoi. Lui risponde col silenzio e il lavoro, senza parole fuori posto ma col suo sinistro al posto giusto nelle partite più cupe e bloccate, puntualmente sbloccate dal numero 81 che decide, con un suo gol, le sorti delle sfide più delicate come spesso gli è capitato nelle sue due stagioni e mezzo alle sponde del Vesuvio. Un risultato importante per Jack, che seppure non ha ancora trovato un posto fisso nello scacchiere degli azzurri, di certo un posto nella loro storia se lo è in qualche modo conquistato;

Raspadori sblocca una partita, e di conseguenza libera il ruggito di un Maradona stracolmo in ogni suo settore nonostante non si disputi una gara di cartello (ce ne è voluto di tempo, ma anche la Serie A si è accorta di quanto fosse poco furbo fermarsi nel periodo natalizio), che fino al minuto 80 stava assumendo i perfetti contorni della beffa suprema che solo un gioco come il calcio sa dare: una gara in cui il Napoli ha mutato forma e, da squadra cinica capace di capitalizzare al massimo le poche occasioni avute, stavolta ha dominato il dato del possesso palla e creato tante occasioni in area avversaria, ma alla quale mancava sempre qualcosa per fare jackpot;

Una partita che ha avuto come mantra iniziale l'imprevedibilità: se lato Napoli un attacco influenzale ha spinto Conte a varare per la prima volta il tridente con Neres e il redivivo Kvaratskhelia dal primo minuto alle spalle dell'immancabile Lukaku, dall'altra anche Di Francesco non ha mancato di sparigliare le carte, rispolverando l'ex Genoa Yeboah sperando con la sua velocità di privare di punti di riferimento la coppia difensiva avversaria, ancora priva del suo fuoriclasse Buongiorno. Una tattica che, nel primo tempo, stava pure ripagando con due belle occasioni in contropiede con le quali il Venezia avrebbe potuto persino portarsi in vantaggio, ma sulle quali i lagunari ha trovato la forte e precisa opposizione di Meret, che riconferma la grande prova offerta già una settimana fa contro il Genoa. Un Venezia che, purtroppo, è durato solo una frazione di gioco, finendo per abbassarsi troppo nella ripresa sotto gli attacchi decisi del Napoli, tendenza che nemmeno l'ingresso in campo del capocannoniere arancioneroverde Pohjanpalo ha saputo invertire.

Torna dunque il sereno in casa Napoli? Di certo gli animi sono più tranquilli, come dimostra il post partita di Conte, decisamente più soddisfatto dei suoi di quanto non fosse una settimana fa dopo la vittoria, anch'essa risicata, contro il Genoa: il motivo è che, tra le due gare, i punti di contatto terminano qui. Se infatti il risultato è stato, come tante altre volte in questo campionato, il minimo sufficiente per raccogliere i tre punti, stavolta il risultato è stato raggiunto dopo aver profuso il massimo sforzo: gli azzurri infatti non solo hanno fatto registrare percentuali di possesso palla di memoria sarrista e spallettiana, segno di un dominio territoriale quanto mai netto, ma hanno persino da recriminare sulla scarsa freddezza dei propri attaccanti negli ultimi venti metri, quando oltre al rigore fallito nel primo tempo i partenopei sono andati già due volte vicini al gol con Lukaku e Anguissa e un numero pari di occasioni negli ultimi dieci minuti a vantaggio già acquisito. Un Napoli che, finalmente, non solo vince, ma convince;

È soprattutto un Napoli che, complice il pari nello scontro diretto tra Lazio e Atalanta e la partita da recuperare dell'Inter, torna al primo posto proprio in condominio con i bergamaschi, con l'occasione di chiudere il girone d'andata provvisoriamente in vetta solitaria complice la sosta delle due nerazzurre per la Supercoppa Italiana. Un risultato che chiude un 2024 da incubo per i partenopei, con un Napoli che aspetta il 2025 con riacquisita consapevolezza dei propri mezzi e della validità delle sue alternative in rosa: una squadra non firma per nessun traguardo e che vuole continuare a stupire e sognare. Dopo il recentissimo passato nebuloso, che sembra ormai alle spalle, l'essere lì a lottare con fierezza è il regalo più bello che il Napoli potesse fare ai propri tifosi.

  • Nato per puro caso a Caserta nel novembre 1992, si sente napoletano verace e convinto tifoso azzurro. Studia Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II", inizialmente per trovare una "cura" alla "malattia" che lo affligge sin da bambino: il calcio. Non trovandola però, se ne fa una ragione e opta per una "terapia conservativa", decidendo di iniziare a scrivere di calcio e raccontarne le numerose storie. Crede fortemente nel divino, specie se ha il codino.

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