Cagliari-Inter 0-3, Considerazioni Sparse
L'Inter vince a Cagliari e manda un messaggio a Atalanta e Napoli approfittando del calo sardo nel corso della ripresa.
Serviva una vittoria all'Inter per onorare al meglio un 2024 che volge al termine nella sua straordinarietà ma soprattutto per mettere pressione alle inseguite in una classifica sempre corta e sempre irrequieta e questa vittoria è arrivata, di autorevolezza e qualità, sulla falsa riga di quella ottenuta contro Como e Udinese. Non è stato però facile, soprattutto perché per almeno un tempo il Cagliari di Nicola ha saputo rispondere pane Carasau per focaccia in termini di intensità, equilibrio e pericolosità ai campioni in carica. Lo zero a tre finale è figlio, come spesso accade, della capacità dell'Inter di ammazzare le partite nel primo momento utile, approfittando delle difficoltà avversarie e banchettandoci sopra in pieno stile Djokovic.
Il Cagliari approccia bene la partita e non soltanto dal punto di vista dell'atteggiamento. Gli uomini di Nicola dimostrano di aver fatto i compiti a casa e insistono sulle difficoltà dell'Inter dell'ultimo periodo. Così il Cagliari è bravo a mantenere alto il baricentro senza scoprirsi e mantenendo un equilibrio generale, affidandosi in questo anche al lavoro in uno contro uno di Luperto e Mina, con il colombiano che incanala il suo Barbanera interiore e pur tra qualche acciacco fisico guida la linea difensiva con aggressività e audacia, riuscendo a contenere e a soffrire relativamente poco il gioco in profondità del più veloce Thuram. I rossoblù riescono anche a sfruttare bene le transizioni e si prodigano nella scientifica ricerca del cross dalle fasce verso Piccoli, un'idea che si rivela piuttosto pericolosa in più d'un occasione.
L'Inter dal canto suo sceglie anche lei di affidarsi allo stato di grazia di De Vrij e alla sua capacità di vincere il duello a tutto campo contro Piccoli senza aver paura di concedergli il campo aperto. L'atteggiamento dell'Inter e soprattutto la verticalità di Bastoni e Bisseck sono fondamentali per permettere all'Inter di non perdere le redini del primo tempo e di non farsi annullare dalla densità a centrocampo che i sardi riescono a creare soprattutto sulle corsie esterne. Non è un caso che la rete che sblocca la gara arrivi solo in avvio primo tempo, quando l'assenza tecnica e morale di Mina, sostituito dal disastroso Wieteska, costringe il Cagliari a calare d'intensità, senza che riesca più opporsi in modo efficace al possesso palla interista.
Tra la rete di Bastoni e quella di Calhanoglu c'è spazio per il ritorno al gol di Lautaro Martinez, che per quasi un'ora era stato probabilmente il peggiore in campo, non tanto per l'atteggiamento profuso quanto per la quantità di reti sbagliate. Le difficoltà del capitano solo solo parzialmente mitigate dal ritorno in piena forma e potenza di Thuram che spesso e volentieri sceglie le vesti di Deus ex Machina con le sue accelerazioni capaci di sparigliare le carte dello schieramento difensivo del Cagliari. Tra i migliori dell'Inter figurano anche Barella, inesauribile e indispensabile per la sua capacità di gestire il pallone, creare occasioni e assicurare equilibrio sulla destra, e Bisseck, che assieme ai compagni di reparto passa a pieni voti un esame alla portata ma non scontato. L'Inter ottiene un altro importante clean sheet in una partita che portava con sé un pericolo intrinseco legato alla gestione delle coperture e delle transizioni, cosa che l'Inter ha saputo fare in maniera rassicurante.
La quarta sconfitta consecutiva del Cagliari, invece, arriva nonostante la partita singolarmente positiva di alcuni elementi in particolare. Scuffet è più volte decisivo, Zortea riesce a contenere tutto sommato bene la difficile corsia mancina dell'Inter mentre Makoumbou, forse il migliore in campo dei sardi, domina le zone centrali del rettangolo di gioco nel corso del primo tempo per poi calare nel corso del secondo, come tutta la squadra, ma senza macchiare una prestazione che rimane positiva. Sono queste le risorse che compongono il capitale umano da cui Nicola dovrà ripartire nel 2025: al Cagliari non è riuscito replicare i pareggi ottenuti contro Milan e Juventus ma, nonostante le contestazioni dei tifosi, i margini per una salvezza tranquilla sono ancora buoni, tutto starà nel non perdere serenità e punti di riferimento, e anche quello spirito corsaro e guascone che accompagna il Cagliari dal suo ritorno in Serie A e che avrebbe potuto forse portare un risultato migliore nella partita di oggi.
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