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Hellas Verona Milan
, 20 Dicembre 2024

Hellas Verona-Milan 0-1, Considerazioni Sparse


Un Milan spento trova la luce grazie al solito Reijnders, l’Hellas Verona cade al termine di una gara poco emozionante.

In una Verona fredda il Milan vince grazie alla rete di Reijnders, ma c’è poco altro da segnalare. I rossoneri non danno mai la sensazione di essere i veri padroni del campo e soprattutto non danno nemmeno mai l’impressione di accontentare i tifosi che cantano spesso contro la dirigenza. L’Hellas Verona gioca una gara anche coraggiosa e nella prima frazione difende bene limitando le incursioni sulle fasce del Milan, ma nella ripresa un errore difensivo su una verticalizzazione di Fofana risulta decisiva. I rossoneri vincono quasi con il minimo indispensabile senza rischiare mai e volano al settimo posto a quota 26 punti. Il sesto seed, occupato dalla Juventus, dista solamente due lunghezze, mentre insegue il Bologna con 25 che domani giocherà contro il Torino. Gli scaligeri rimangono invece ad un solo punto di vantaggio dal diciottesimo posto, la zona calda della classifica.

Non è nemmeno un Milan confuso e senza idee tattiche, sono alcune di queste che convincono poco. Senza centrocampisti a causa degli infortuni Fonseca prova Terracciano in mediana con la licenza di abbassarsi al fianco dei centrali difensivi in fase di possesso. Ad alzarsi maggiormente è Gabbia, così come Jimenez ed Emerson Royal. Ecco: questione terzini. Il tecnico portoghese continua nella sua personale lotta contro Theo Hernandez che entra in campo solamente per un problema al flessore di Leao e lo fa in maniera molto svogliata. Jimenez è un terzino davvero interessante, dotato di una grande esplosività e tecnica, un giocatore che potrebbe avere davvero un bellissimo futuro. Riguardo Emerson Royal entriamo in un’idea tattica che convince davvero poco: il suo utilizzo quasi come inverted fullback. Vedere il terzino brasiliano che si accentra in mezzo al campo in fase d’impostazione non sembra essere l’illuminazione del secolo, fa perdere tempi di gioco e tecnicamente lascia a desiderare.

C’è poco da stare... Allegri. No, non è un aggettivo usato in modo casuale. Fonseca nelle ultime settimane non ha risparmiato qualche bordata alla dirigenza e non solo, anche alla squadra. Affermando che alcuni giocatori non s’impegnano sino in fondo ha fatto capire al cento per cento che non tutto lo spogliatoio è con lui. L’atteggiamento con il quale è entrato in campo Theo Hernandez lo conferma ancora di più. Potrebbe essere stata una delle ultime apparizioni di Fonseca sulla panchina rossonera? Senza una sfera di cristallo non si può sapere e molto dipenderà dai prossimi risultati. L’ombra di un ritorno di Massimiliano Allegri, però, sembra più concreta che mai. L’idea che possa tornare un ottimo gestore come lui sulla panchina di un Milan perso a livello dirigenziale potrebbe essere una buona idea nonostante le lacune a livello di gioco che comporterebbe.

Ad illuminare il Milan ci pensa ancora Tijjani Reijnders. Il centrocampista olandese sta attraversando senza alcun dubbio la sua stagione migliore dal punto di vista realizzativo, ma non solo. L’ex AZ ha già siglato 4 reti e 2 assist in campionato, oltre a 3 gol in Champions League. Questa sera ci ha pensato lui ad accendere la luce di un Milan spento e incapace di fare male a un Hellas Verona compatto. Riceve una verticalizzazione dalle retrovie di Fofana e di prima supera Montipò con un destro magistrale. Oltre alla rete dona sempre ordine in mezzo al campo, dare palla a lui è come metterla in banca ed i rossoneri possono stare tranquilli che non è mai una scelta sbagliata. Pulito e perfetto tecnicamente, Reijnders è un giocatore totale.

Ora due gare delicate (o forse tre). Il Milan si appresta ad ospitare la prossima domenica la Roma tra le mura amiche di San Siro e successivamente volerà in Arabia Saudita per affrontare la Juventus nella semifinale di Supercoppa Italiana. Saranno due gare importanti perché probabilmente diranno molto anche del futuro di Fonseca. L’Hellas Verona fa un passo indietro rispetto alla vittoria a Parma ottenuta nel turno precedente di campionato, ma contro un Milan non irresistibile mette tanto cuore, ma davvero troppa poca precisione per ottenere almeno un pari.

  • Nato nel nuovo millennio in provincia di Torino. Appassionato di sport, romanticismo, scrittura e di tutto ciò che è argentino. Juventino con ogni fibra del proprio corpo, ha un’adorazione sfrenata per La Masia e per i mancini di Lionel e Lamine oltre che per la Madrid dei Colchoneros, in più perde il sonno grazie ai Boston Celtics.

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