Udinese-Napoli 1-3, Considerazioni Sparse
Un buon Napoli supera Udinese e assenza di Kvara grazie a un ottimo Neres, restando in scia della testa della classifica.
È stata una settimana difficile per Conte, trovatosi sotto attacco dopo aver perso la vetta forse immeritatamente: il suo è un laboratorio in pieno work in progress, su una squadra che ne è uscita distrutta dalla passata stagione ma proprio per questo argilla fresca da plasmare a piacimento del tecnico. Un lavoro che va fatto per step, lavorando prima sulle certezze e sulla sicurezze da ritrovare e poi costruirci sopra sofisticatezze tattiche utili in fase offensiva. I risultati però sono sovrani, per cui ecco che Udine diventa un crocevia fondamentale;
Se possibile però piove sul bagnato per il Napoli: non solo in settimana si infortuna l'uomo di maggior qualità Kvaratskhelia, ma soprattutto il tabellino segna 1-0 per l'Udinese dopo una prima parte di gara in cui il Napoli aveva provato a cambiare volto mostrandosi più propositiva. Stavolta però gli azzurri non si sono persi d'animo, riallacciando velocemente i fili del discorso, trovando spazi e soprattutto la qualità per sfruttarli specialmente nella ripresa;
Fondamentale in questo senso è stato David Neres: un calciatore che rappresenta l'unico vero appunto da muovere al tecnico salentino, reo si averlo utilizzato meno di quanto avrebbe meritato, ma che stavolta rilancia la sua candidatura ad un posto stabile negli undici azzurri. Una gara in cui il brasiliano ha messo un mostra il suo repertorio di finte ed accelerazioni, ma soprattutto una caparbietà inscalfibile premiata dalla sfortunata deviazione di Giannetti che è valsa il sorpasso, ma che rappresenta la ciliegina sulla torta di una prestazione solida e brillante, che avrebbe meritato il gol;
Dal canto suo l'Udinese si è fatta valere sfruttando appieno le sue armi migliori, ovvero la fisicità e il pressing che tanto hanno messo in difficoltà la retroguardia azzurra nel primo tempo: proprio da queste sono nate le migliori occasioni dei friulani, tra cui quella che ha portato al rigore trasformato, dopo una prima respinta di Meret, da Thauvin. L'Udinese è una squadra giovane che compensa la mancanza di talento puro (eccetto forse proprio Thauvin) con una fisicità e un'abnegazione fuori dal normale: la creatura di Runjaic ha dimostrato ancora una volta di essere una realtà importante della Serie A, rampa di lancio per tanti calciatori importanti;
È la partita di Neres, ma anche di Lukaku: il centravanti belga, tra i più chiacchierati dopo la sconfitta di domenica, anche oggi sembra a tratti eclissarsi tra le maglie bianconere degli avversari, irraggiungibile sia per i cross di Neres che per la manovra centrale. Poi però arriva il filtrante coi giri giusti di McTominay e te lo ritrovi lì, magari privo dell'agilità dei tempi migliori ma ineluttabile come allora, che procede con falcate pesanti verso la porta a ricaricarsi sulle spalle un Napoli bisognoso della scossa che avrebbe cambiato la partita. Il belga è così, prendere o lasciare: Napoli, stavolta, prende di buon grado.
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