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Fiorentina LASK gol
, 12 Dicembre 2024

Fiorentina-LASK 7-0, Considerazioni Sparse


Goleada perla Fiorentina di Palladino nell'ultima sfida di Conference League: travolti gli austriaci del LASK.

Tutto estremamente facile per la Fiorentina contro il Linzer Athletik-Sport-Klub, meglio noto come LASK, nella quinta e penultima giornata della fase campionato di Conference League. Un 7-0 oltre il tennistico (a segno Sottil x2, Ikoné, Richardson, Mandragora, Gudmundsson rig. e autorete Stojkovic), che di fatto chiude l'avventura europea della formazione austriaca, e che per i viola vale la messa di un altro mattoncino (quasi decisivo) verso la qualificazione diretta agli ottavi. Vittoria numero 13 nelle ultime 16 partite per la squadra di Palladino, ottenuta dilagando con uno sforzo minimo e permettendosi il lusso di una gestione oculata delle energie fisiche e mentali.

Il LASK è allenato da una vecchia conoscenza del calcio italiano, Markus Schopp: Nella vigilia, la stampa italiana si è concessa un ampio momento amarcord con il tecnico austriaco, relativo ai suoi quattro anni, dal 2001 al 2005, nel mitologico Brescia di Ginaccio Corioni. Erano le rondinelle guidate dalla panchina da Carletto Mazzone (parole dolci per lui da parte dell'austriaco) e dal campo da Roberto Baggio (di Schopp "l'assist" per l'ultimo gol in carriera del Divin Codino), era il Brescia dove in maniera più o meno probabile scendevano in campo tanto Pep Guardiola quanto un ancora acerbo Luca Toni. Un ampio momento nostalgia che in fondo sottintendeva un pronostico scontato: c'era poco da chiedere sulla sfida, visto che la compagine di Linz arrivava a Firenze con zero vittorie all'attivo in Conference e due sconfitte consecutive in campionato, mentre la Fiorentina volente o nolente si porta dietro la candidatura in pectore quantomeno alla finale del torneo. Pronostico puntualmente, disastrosamente rispettato.

La Fiorentina di Conference a tratti resta qualcosa di meno sicuro della sua versione glaciale di campionato, nonostante la presenza di Kean dal primo minuto. Un esempio: dopo il vantaggio quasi immediato (Sottil al 10', dopo un gol annullato al solito Kean e un'occasionissima sprecata da Ikoné) i viola subito rischiano il pari a causa di una giocata superficiale. Nell'occasione, salvifico è il classe 2006 Tommaso Martinelli, lanciato dall'inizio da Palladino, che sventa l'occasione con l'aiuto della traversa. Un altro dei giovani viola da monitorare. Comunque, se livello di concentrazione e affidabilità esiste ancora una squadra A e una squadra B, questa gara serviva al tecnico viola proprio per nascondere le differenze tra "titolari" e "riserve", per livellare verso l'alto i suoi uomini in termini di approccio alla partita. Un buon momento per cementare il gruppo, e accumulare ulteriore fiducia da distribuire a (quasi) tutta la rosa.

Esperimento interessante nel secondo tempo per i viola: Beltran subentra insieme a Gudmunsson all'ora di gioco, e l'argentino si schiera da ala sinistra. Palladino lo aveva un po' preannunciato in conferenza stampa alla vigilia, che Beltran poteva essere una soluzione per sostituire l'indisponibile Edoardo Bove (operato nella mattina di martedì al cuore dopo il malore accusato contro l'Inter). Il quinto gol dei viola nasce proprio da una pressione aggressiva dell'ex River sul portatore di palla del LASK. Insomma, un primo test dal risultato positivo.

A proposito di conferenze stampa (e di gruppo cementato), questa è stata la partita per la quale in casa viola ha tenuto banco l'esclusione dai convocati di Cristiano Biraghi. Curioso in ciò il contrappasso che vede Fabiano Parisi autore dell'assist per l'1-0 viola, ovverosia proprio colui che ha giocato nel ruolo del capitano viola in questa sfida. E proprio colui che è stato tirato in ballo dal comune procuratore (Mario Giuffredi, agente anche di Ranieri oltreché di Di Lorenzo) nell'ottica di un trasferimento prossimo di entrambi a gennaio, visto che nelle gerarchie di Palladino sulla corsia mancina entrambi vengono dietro l'intoccabile Robin Gosens. Non che servisse la sfida con il LASK per ribadirlo, ma se di fatto la striscia di risultati dei viola coincide con la perdita del posto di titolare di Biraghi, forse per il capitano viola sarebbe più saggio guardarsi allo specchio prima di avanzare pretese. Peccato per lui, avrebbe potuto partecipare dal rettangolo verde e non dalla tribuna alla piccola festa viola.

  • Scribacchino sull'ala sinistra. Fiorentina o barbarie dal 1990. Evidenzio le complessità di un gioco molto semplice.

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