Bayer Leverkusen-Inter 1-0, Considerazioni Sparse
L'Inter cade in Germania nel finale di una partita dominata dal Bayer Leverkusen che ha avuto vita facile contro un avversario troppo remissivo.
Serviva un gollonzo per abbattere l'ultima difesa impermeabile del torneo ed infliggere all'Inter la prima, meritata, sconfitta europea della stagione e così è stato. La rete di Mukiele, forse quella più inaspettata e del giocatore meno tecnico di una squadra infarcita di qualità, arriva dopo novanta minuti in cui l'Inter prima trova enormi difficoltà e poi rinuncia a costruire gioco, confidando nella corsa irrefrenabile ma troppo lenta dell'orologio. E allora cade il record di clean sheet e l'imbattibilità di una squadra che ha mostrato la sua, a tratti insormontabile, difficoltà di imporre il proprio ritmo alle squadre di pari livello e si ritrova inevitabilmente a pagare il pegno di un gioco speculativo ad alta alea.
Qualche minuto in più e staremmo parlando di un ottimo punto della squadra d'Inzaghi contro una delle migliori compagini del mondo, di una partita che porta i risultati voluti e ricercati dagli ospiti che speravano di ripetere il canovaccio già messo in scena con delle variazioni sul tema contro il City e l'Arsenal. Ma francamente la prestazione dei nerazzurri è stata ben lontana da quella sfoderata contro le due squadre inglesi. La voglia, quasi la necessità, di speculare sulla propria solidità difensiva e sull'utilità del pareggio si è trasformata presto in arrendevolezza. L'Inter non è riuscita mai a salire d'intensità, quasi mai a far circolare la palla in modo veloce e verticale ed è diventata facile boccone per la riaggressione e la densità del Bayer che al contrario spinge il piede sull'acceleratore senza sollevarlo per tutta la partita.
Così col passare dei minuti l'Inter ha abbassato sempre di più il proprio baricentro e, come in guerra e in politica, quando qualcuno non avanza, arretra. Già nel secondo quarto della ripresa, l'inerzia della partita era ormai totalmente a favore di un Leverkusen padrone del campo e del gioco che ha avuto buon gioco nell'aspettare e nell'insistere per trovare la rete della meritata vittoria. All'Inter non è servita a nulla neanche la girandola di cambi che ha permesso l'ingresso dei titolari al posto di alcuni elementi, Frattesi su tutti, francamente non a livello, sintomo di quanto fosse ormai difficile cambiare l'approccio ad una partita organizzata secondo il buon vecchio primo, non prenderle. Una scelta legittima e a due minuti dall'essere fruttuosa ma che ti espone inevitabilmente ai rischi del caso, visto che basta, ed è bastato, pochissimo per far crollare Fort Apache, una situazione che l'Inter conosce bene visto che di solito si trova dall'altra parte dell'assedio.
Cosa rimane allora di questa sconfitta, oltre ad una consapevolezza ancora più marcata della forza e del valore del Bayer, organizzato benissimo da Xabi Alonso e guidato in campo da uno Xhaka eccezionale per leadership e controllo della mediana? Ben poco, visto che oggi è mancato prima di tutto il supporto di un centrocampo apatico e in difficoltà che, al contrario, nelle altre gare aveva sopperito alle mancanze di un attacco abulico. Se l'Inter dovesse davvero nutrire delle ambizioni che vanno oltre il passaggio del turno, dovrebbe necessariamente trovare nuove soluzioni, nuove strategie, un modus vivendi per affrontare questo tipo di partite ed evitare di venire schiacciata da avversari che pressano meglio di te, hanno un tasso tecnico medio più alto del tuo e sono magari anche galvanizzati dalle mura amiche. Non si può immaginare un percorso europeo lungo sulla base di premesse di questo tipo.
Questa partita acquisisce, almeno sul piano delle belle intenzioni, il valore di exemplum, d'insegnamento prezioso di cui fare esperienza. Bisogna ripensare al modo in cui si affrontano questo tipo di partite, un aspetto che va oltre la scelta degli undici titolari da schierare e che riguarda soprattutto il lavoro in allenamento. Nel frattempo l'Inter si ritrova ancora una volta nella disperata necessità che i suoi attaccanti tornino a risvegliarsi dal loro torpore autunnale e a di risolvere alcuni equivoci nella gestione delle turnazioni, primo su tutti quello che coinvolge il ruolo in questa squadra di Frattesi, che potrebbero avere conseguenze importanti sullo sviluppo di una stagione infinita.
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