Napoli-Lazio 0-1, Considerazioni Sparse
Isaksen decide una sfida tirata e complessa tatticamente: il Napoli perde la vetta, la Lazio la avvicina.
La pioggia copiosa sul Maradona, due squadre ai piani alti della classifica e che si sono affrontate, benché con interpreti completamente diversi, a stretto giro in due competizioni diverse, unica circostanza che non è mutata è il risultato finale che in entrambe le occasioni ha visto sorridere all'undici allenato da Baroni e con protagonista sempre un unico giocatore: Noslin. Il neerlandese, dopo la tripletta in Coppa Italia, confeziona un assist meraviglioso per l'esterno danese che fissa il punteggio sull'uno a zero e che sarà poi quello finale. La Lazio si afferma con personalità che in uno stadio così non si vedeva da tantissimo tempo.
L'intera partita è stata un confronto costante tra singoli giocatori e chiuso tatticamente da studi che entrambi gli allenatori hanno effettuato durante la settimana e che hanno visto la partita vivere di folate che hanno generato fiammate improvvise e giocate di alta scuola ma anche tanti momenti di attese e di trincea. Baroni l'ha sicuramente vinta attraverso un impostazione difensiva dell'intera squadra fatta di concentrazione e responsabilità di ogni singolo giocatore, si veda Marusic su Kvara che nell'arco della intera partita non l'ha mai mollato per un solo secondo mantenendo il ruolo assegnatogli. Ma la Lazio l'ha vinta anche con i due cambi al 72', Noslin e Pedro per Dia e Castellanos, mutando la fase offensiva non dando punti di riferimento ai centrali napoletani generando poi quella che è stata l'azione vincente.
Conte attraverso l'ampio turnover effettuato nelle due partite, dal canto suo, non appare aver saputo dare quella scossa alla squadra dopo i tre gol all'Olimpico che tutti gli osservatori davano per certa. Il Napoli non ha demeritato, anzi ha effettuato un gioco propositivo ma quasi mai impegnando seriamente Provedel. La squadra azzurra è apparsa abbattersi subito dopo il gol e la reazione successiva non è stata tale come chiunque se la sarebbe aspettata, ovverosia rabbiosa e determinata a cercare a tutti i costi il pareggio. Negli ultimi quindici minuti l'undici di Conte ha sbagliato parecchie letture e anche passaggi apparentemente semplici, come se non ci credessero più o comunque poco. Più che l'aspetto tattico oggi è mancato quello mentale.
Hombre del partido: Isaksen. Il danese ha vissuto diversi momenti da quando è approdato alla Lazio fatto di lavoro, di errori, di incertezza e di allenatori che gli hanno dato fiducia a corrente alternata. La tecnica è cristallina e la si vedeva sin da quando giocava fuori dal suolo italico ma, come noto, l'adattamento a un campionato comunque difficile come quello italiano e la giovane età parevano aver soffocato questo talento. Eppure oggi, nei duelli costanti con Oliveira, mostrava una determinazione e una voglia di incidere che tutti attendevano, più volte aveva puntato l'uruguagio e più volte aveva fatto quell'ulteriore dribbling non utile alla causa. Quando gli è arrivato quel cioccolatino di Noslin ha saputo, invece, esattamente come fare e l'ha fatto in maniera brillante.
Se la Lazio non è più una sorpresa e sta dimostrando costanza, il Napoli non viene assolutamente sminuito né tantomeno ridimensionato da questa sconfitta e ciò perché il campionato si sta dimostrando equilibratissimo e ogni settimana può rovesciare i propri verdetti. La strada è ancora lunghissima e densa di incroci pericolosissimi per entrambe le formazioni, le insidie saranno all'ordine del giorno ma c'è molta sostanza in entrambe le formazioni. Il Napoli ha l'indubbio vantaggio di non disputare alcuna coppa e ciò, a dispetto di tutte le altre, potrà sicuramente portare giovamento in ottica finale ma potrebbe anche rivelarsi una trappola se non gestita bene, di certo Conte è troppo esperto per non vedere le insidie e sicuramente le saprà gestire con arte.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.