Logo sportellate
Bove Fiorentina
, 4 Dicembre 2024

Come non raccontare l'incubo del Franchi


La caduta di Edoardo Bove, tra speculazioni e silenzio.

Fiorentina-Inter, minuto 17. Il gioco è fermo, lo stadio è una bolgia: l’Inter ha appena segnato, ma l’arbitro Doveri ha annullato il gol di Lautaro Martinez perché il pallone, prima del lancio in profondità di Dumfries, era uscito dal campo. Mazzoleni al VAR analizza le immagini. Edoardo Bove, centrocampista viola, si sta allacciando uno scarpino vicino alla panchina di Inzaghi. Si rialza, fa due passi e crolla sul prato.

Dalla TV l’inquadratura è ampia, ci vuole qualche istante per processare le immagini. In campo, tutto accade in un attimo. Calhanoglu e Dumfries, i più vicini a Bove, si precipitano a soccorrerlo; Inzaghi prova a raggiungerli ma scivola sull’erba bagnata. Il silenzio cala sul Franchi. I minuti che seguono, poco meno di quattro, sembrano eterni. Colpani, Adli e Dodô, in lacrime, nascondono il viso tra le mani o sotto la maglietta. Bastoni consola Comuzzo, che rimane lontano dal cerchio di compagni che si è formato intorno a Bove.

Cataldi, a terra, sposta la lingua del compagno, per evitare il rischio di soffocamento; il capitano della Fiorentina, Ranieri, arriva quasi alle mani con un operatore della Croce Rossa, nel tentativo di accelerare i soccorsi; Mandragora, al fianco di Dimarco, sollecita l’ingresso immediato dell’ambulanza. Le ruote del veicolo potrebbero bloccarsi, tutto il necessario per prestare i primi soccorsi al 22enne è già in campo. Bove viene portato fuori in barella e rianimato col defibrillatore, non prima che l’ambulanza si sia avviata verso l’ospedale di Careggi.

Il silenzio di DAZN, l’esempio di Caressa

La partita viene trasmessa simultaneamente da DAZN e Sky Sport. In collegamento per DAZN ci sono Pierluigi Pardo e Dario Marcolin, con Tommaso Turci dal campo, visibilmente scosso. Nonostante in rete inizino a circolare supposizioni – in alcuni casi vere e proprie fake news –, i telecronisti si attengono alle poche informazioni certe, evitando di alimentare il panico e rispettando la privacy di Edoardo Bove. Pardo appare comprensibilmente in difficoltà, chiedendo più volte alla regia come procedere dopo la conferma della sospensione della partita. DAZN concede ancora qualche minuto di collegamento, ma si limita a trasmettere le immagini mute degli spalti che si svuotano, accompagnate dalla scritta “partita sospesa”.

Sull’accaduto Il Fatto Quotidiano non risparmia le critiche: “La condotta di DAZN è stata un mix di impreparazione, dilettantismo e imbarazzo puro, frutto della linea editoriale dell’azienda, che ogni domenica si traduce in una mancanza di rispetto nei confronti degli abbonati. Ma stavolta ha superato il limite. DAZN non è riuscita a far fronte all’imprevisto (andare oltre il semplice commento della gara, seguire un evento di cronaca) semplicemente perché non aveva i mezzi né le competenze per farlo”

Fabio Caressa

Mentre DAZN brancola nel buio, lasciando i suoi abbonati senza informazioni dirette, Sky Sport, con Fabio Caressa in studio, copre la notizia in modo impeccabile: tatto, delicatezza e rispetto, aggiornando il pubblico progressivamente, ma solo con informazioni verificate. Il tutto, grazie al supporto di una redazione strutturata, con giornalisti, inviati, lanci d'agenzia e aggiornamenti dal campo e dall'ospedale. “Stiamo cercando di evitare di dare notizie basandoci su ciò che si è visto. Non sono un medico e non mi sento di giudicare una sintomatologia del genere. Anche dall’ospedale non si saprà tutto subito, bisognerà aspettare gli esami,” ha dichiarato Caressa, dimostrando un approccio giornalistico esemplare in un momento di grande preoccupazione.

A discolpa di Pardo, va sottolineato che DAZN non dispone di uno studio adeguato per fornire aggiornamenti tempestivi, come farebbe una redazione con una struttura informativa consolidata. Recentemente, DAZN ha ridotto il proprio staff: è priva di un direttore di testata e sembra aver privilegiato l'ingaggio di “bordocampiste” e “frontgirl” anziché di una squadra di giornalisti adeguata. Sebbene non lanciarsi in interpretazioni ipotetiche sia una scelta apprezzabile, la gestione di un episodio così drammatico senza fornire spiegazioni chiare al pubblico è un’occasione mancata, che ha spinto gli spettatori a cercare aggiornamenti altrove.

Il confine sottile tra cronaca e speculazione

Per chi è abbonato solo a DAZN e non a Sky, l’unica fonte di informazioni è rimasta internet, dove purtroppo si diffondono rapidamente speculazioni sensazionalistiche e notizie non verificate. In tal senso, spicca in negativo l’esempio di Paola Ferrari, storica commentatrice sportiva RAI, che su X si è sbilanciata pubblicamente sulle presunte condizioni dello sportivo, in un post duramente criticato da molti utenti, sia per la forma che per il contenuto.

Bove Fiorentina

Nemmeno La Gazzetta dello Sport, in questa circostanza, ha fatto un figurone, insinuando che i tempi e i modi dei soccorsi fossero inadeguati. Se tra i ragazzi e lo staff tecnico delle due squadre in campo dilaga il caos dovuto allo shock e alla paura per il crollo di Bove, tornano alla memoria di tutti i tifosi viola la perdita di Davide Astori e Joe Barone: sarebbe stato più utile fermarsi a riflettere sulle procedure di primo soccorso, non sempre in linea con ciò che sembrerebbe giusto fare a livello istintivo. Di fronte al ringraziamento della società per il "lavoro svolto con grande umanità e professionalità" da parte del personale dell’ospedale, ci si chiede se tali insinuazioni non siano più un espediente per generare engagement che un reale contributo informativo.

Bove Fiorentina

Firenze, che sognava una grande notte, si è invece ritrovata in un orribile incubo. Fortunatamente, gli aggiornamenti in arrivo dal reparto di cardiologia dell'ospedale di Careggi, dove il centrocampista romano è ricoverato, sono rassicuranti. Tuttavia, è importante ricordare che anche nello sport si parla di persone, non di numeri o personaggi inventati. In momenti come questo, in cui il confine tra cronaca e speculazione è sottile, il giornalismo sportivo ha la responsabilità non solo di informare ed emozionare, ma anche di rispettare il suo pubblico. La prima speranza è quella di rivedere presto Edoardo Bove in campo - anche solo all'estero se le leggi italiane gli impediranno di farlo in Serie A. La seconda è che il lavoro di giornalisti preparati come Fabio Caressa resti sempre un punto di riferimento.


  • Nata nel 1988 sotto il segno dell'Acquario, proprio come Andrea Ranocchia (ma con meno senso della posizione). Bionda, interista e con una passione per il caos ben calibrato. Ho fatto tanti lavori, ma ora vorrei solo scrivere, preferibilmente cose che facciano arrabbiare qualcuno.

Ti potrebbe interessare

Fate presto, la Supercoppa sta morendo

Come Inter e Milan hanno giocato la Supercoppa

Sergio Conceiçao ha ribaltato il Milan in 7 giorni

Il 2024 del calcio femminile italiano

Dallo stesso autore

La sindrome del fischietto

Calcio e pandemia: ne siamo usciti migliori?

Newsletter

pencilcrossmenu