God Save the Premier #10 - Estasi rossa
La quasi-perfezione dei Reds, il duo Odegaard-Saka, i nuovi ruoli di Diallo e Caicedo e altro dalla settimana di Premier.
Sono Paolo Bellini e questa è God Save the Premier, una rubrica che vi terrà compagnia fino a fine stagione per raccontarvi con cadenza settimanale tutto quello che succede nel massimo campionato inglese di calcio. Uscirà ogni martedì, per darvi il tempo di recuperare dal solito weekend impegnativo a base di calcio e divano.
La rubrica sarà strutturata in questo modo: un tema centrale (nell'uscita di oggi: La (quasi) perfezione del Liverpool di Slot), e due o tre avvenimenti della Premier che hanno attirato l'attenzione, spesso situazioni di partite, descritte in poche righe ma nella maniera più esaustiva possibile (oggi: Odegaard e Saka, il magico duo, Il nuovo ruolo di Diallo e Caicedo…Terzino?)
Spiegazione terminata, cominciamo!
La (quasi) perfezione del Liverpool di Slot
È un inizio da sogno quello di Arne Slot sulla panchina del Liverpool, coronato dalla vittoria per 2-0 in grande stilecontro il Manchester City. Tre mesi e mezzo di prestazioni altisonanti, in un mix di gestione e dirompenza: un imperioso Van Dijk al centro della difesa, un sistema di centrocampo creato dal nulla con i già presenti MacAllister, Gravenberch e Szoboslai, in attesa di rinforzi che non sono mai arrivati, un Gakpo finalmente in grado di esprimere appieno il suo enorme potenziale intravisto al PSV, una batteria di sostituti come Kelleher, Bradley e Gomez che non stanno facendo rimpiangere le assenze nel reparto arretrato.
Per il Liverpool 18 vittorie conquistate su 20 partite giocate, 34 punti guadagnati dopo le prime 13 uscite in Premier League, record che solo Guus Hiddink al Chelsea nella stagione 2008-2009 era stato in grado di mettere a referto. L’85.1% di possibilità vincere il campionato secondo il modello probabilistico di Opta. Un dominio che si è visto nel big match della 13° giornata contro quelli che negli ultimi anni hanno cannibalizzato la Premier League. C’è tutto nel 2-0 finale: voglia di prendersi la partita e poi gestione, marchio di fabbrica del Liverpool di questa stagione.
Salah... 🔥🔥 pic.twitter.com/HHqpMMX9b1
— Football Hub (@FootbalIhub) December 1, 2024
I primi 35-40 minuti di partita sono stati di attacco, alla ricerca della padronanza in campo, tramite il possesso palla ma non disdegnando i passaggi lunghi, diretti, per le frecce Salah e Gakpo sulle fasce. Nel primo quarto di partita i Reds hanno avuto il 61% di possesso palla e hanno tirato sette volte, marcando il territorio, concedendo il nulla più assoluto al Manchester City, che ha dovuto attendere fino al 39’ prima di effettuare il primo tiro del match con Rico Lewis, il periodo più lungo di astinenza prima di una conclusione dal 2010. L’autore dell’1-0, Gakpo, nel primo tempo ha toccato il pallone nell’area avversaria lo stesso numero di volte di quanto i giocatori di Guardiola hanno fatto nell’area del Liverpool.
La prima frazione si è conclusa con una sola rete di vantaggio, ma i gol di differenza potevano essere molti di più, sia per la mole di gioco creato che per le occasioni sciupate dai giocatori del Liverpool. Su tutti, i tre sugli scudi per prestazione sono stati Van Dijk, Gravenberch e Salah, autore quest’ultimo del 2-0 finale. Il primo è tornato ad essere il perno della difesa, annullando Haaland e qualsiasi velleità del City in avanti; il secondo è sempre più padrone del centrocampo, amalgamando qualità e quantità, eleganza ed efficacia; il terzo è, ancora una volta, il detonatore che fa saltare il banco, colui che rifinisce e finisce e che rende questo sistema efficiente oltre che bello.
A Guardiola, dopo questa sconfitta, rimangono tutti gli interrogativi che lo accompagnavano prima della partita di Anfield e forse anche di più, e nessuna opera di autolesionismo o sbeffeggio verso i tifosi avversari potrà risollevare il suo Manchester City dalla fossa profonda che si è scavato.
Ødegaard e Saka, il magico duo
Se l’Arsenal vorrà continuare a lottare per qualsiasi competizione, Premier compresa, in questa stagione, non può prescindere dall’apporto fondamentale del duo Ødegaard-Saka. La vittoria per 5-2 contro il West Ham ha mostrato ancora una volta quanto letali possono essere i due su un campo di calcio. I primi 25 minuti di partita dei Gunners sono stati una goduria per gli occhi, un sincrono di movimenti e giocate che tanto hanno ricordato la seconda parte della scorsa stagione.
La combinazione che ha portato alla rete del 2-0 di Trossard, subito dopo la rete annullata (giustamente) a Summerville, è l’esemplificazione del controllo mentale prima ancora di quello tecnico che i giocatori dell’Arsenal hanno avuto sulla partita: scarico di Saka per Ødegaard, pallonetto ancora per il 7 del norvegese, che cattura tutta la difesa degli Hammers a guardare la palla e cross basso per Trossard che appoggia indisturbato alle spalle di Fabianski.
Martin 🤝 Bukayo 🤝 Leo pic.twitter.com/rInSJWjVgh
— Arsenal (@Arsenal) December 1, 2024
Chris Sutton su BBC Radio Five si è chiesto, dopo la partita, se la mancanza di Ødegaard per l’Arsenal ha avuto lo stesso peso dell’assenza di Rodri per il Manchester City. Risposta: sì. E non solo per i suoi numeri individuali, ma anche e forse soprattutto per quello che crea per i compagni, per esempio, appunto, Saka. In questa stagione l’inglese ha segnato 5 gol, servito 10 assist, tirato 40 volte e creato 36 altre chance per i compagni: Ødegaard innesca Saka, Saka innesca i compagni, e l’Arsenal gioca e vince.
Non è un caso che dal ritorno del proprio capitano, i Gunners abbiano segnato 13 gol in tre partite. Come ha detto Jamie Rednakpp, opinionista inglese, a Sky Sports: "Ødegaard mostra a tutti quello che fa per questa squadra: la unisce, è il collante, è una gioia assoluta guardarlo e noti chiaramente quanto siano migliori i Gunners con lui.”
Il nuovo ruolo di Diallo
Ruben Amorim ha ottenuto contro l’Everton la prima vittoria in campionato sulla panchina del Manchester United. Un 4-0 secco e perentorio che ha ricalcato i temi tattici delle prime due partite stagionali sotto l’allenatore portoghese contro Ipswich Town e Bodø/Glimt: difesa a tre, con spesso il centrale che si alza, due centrocampisti chiamati a coprire ampie porzioni di campo, due trequartisti con licenza di puntare la porta, una punta e due esterni tutta fascia.
I due laterali di fascia, in entrambe le partite di Premier, sono stati Dalot a sinistra e Diallo a destra. Proprio l’ex Atalanta sta performando in modo egregio da laterale tutta fascia. Il secondo e il quarto gol sono nati da una giocata dell’ivoriano, che ha innescato le azioni poi chiuse entrambe da Zirkzee, mentre il terzo gol dello United arriva direttamente da un suo assist per Rashford ad inizio secondo tempo, un’imbucata che ha messo l’attaccante inglese davanti a Pickford. Nelle ultime quattro partite iniziate dal primo minuto, Diallo ha messo a segno 2 gol e 4 assist: Amorim l’ha reso il titolare della fascia destra, ringraziando Van Nistelroy per avergli dato spazio nell’interregno dell’olandese sulla panchina dei Red Devils.
Ho l’impressione che Diallo vedrà spesso il campo nelle prossime giornate e, considerando i tanti dubbi sull’adattabilità del personale attualmente presente in rosa rispetto al sistema del nuovo tecnico portoghese, la certezza della fascia destra è uno dei punti di partenza su cui costruire la risalita del club.
Caicedo...terzino?
Ad inizio stagione avevo dei dubbi su come Maresca avrebbe fatto coesistere in campo Caicedo, Fernandez e Lavia. Anzi, pensavo addirittura che i tre non avrebbero quasi mai giocato insieme e che il sacrificato sarebbe stato l’argentino.
Domenica contro l’Aston Villa, invece, Maresca ha trovato un modo per farli partite tutti e tre dal primo minuto: spostando Caicedo nel ruolo di terzino destro in fase di non possesso e avvicinandolo a Lavia a centrocampo in fase di possesso, liberando quindi Fernandez dai compiti di copertura e allo stesso tempo alzando la sua posizione a fianco di Palmer fino a formare un 3-2-4-1. Una soluzione impeccabile a mio modo di vedere, nata in realtà dall’assenza prolungata di James, ma che risolve molti problemi nella retroguardia arretrata e crea nuove possibilità in fase d’attacco.
🔵🇪🇨 Enzo Maresca: “Caicedo really deserves the best because he is a fantastic guy”.
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 2, 2024
“He’s very humble, everything we ask he is there to do it. I’m loving his performances”. pic.twitter.com/z1DYTdxGHL
Caicedo è stato abituato già dai tempi di Brighton a coprire grandi porzioni di campo, ma la mediana a due composta da lui e Fernandez, con l’argentino che spesso si staccava per accompagnare la manovra difensiva, creava dei buchi difensivi che nemmeno l’ecuadoriano era in grado di coprire. Così, tenendo bloccato Lavia a centrocampo, non si creano più quelle praterie per i trequartisti avversari e si protegge maggiormente il trio difensivo formato da Fofana (che si è però appena infortunato), Colwill e Cucurella, una difesa che preferisce giocare la palla piuttosto che difenderla.
Long Story Short
- Ruud Van Nistelroy diventerà il nuovo allenatore del Leicester
- Frank Lampard è il nuovo allenatore del Conventry
- Il Manchester United ha dovuto pagare €12.5 milioni per licenziare Ten Hag
- Molti tifosi delle squadre di Premier si stanno lamentando per l'aumento dei prezzi dei biglietti
- Justin Kluivert è diventato il primo giocatore nella storia della Premier a realizzare una tripletta segnando tre volte su rigore
- Il Manchester United ha speso più di €10 milioni per licenziare 250 membri del personale, da quando in estate Ratcliffe ha iniziato la campagna per ridurre i costi
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