Denver Nuggets-Dallas Mavericks 120-123, Considerazioni Sparse
Senza Dončić i Dallas Mavericks si affidano alle ali: i Nuggets cadono in casa in una gara decisa negli ultimi possessi.
Di nuovo clutch time, ma questa volta vincono i Dallas Mavericks. Nonostante l’assenza di Luka Dončić i texani passano in Colorado e battono a domicilio i Denver Nuggets nella loro terza partita di NBA Cup. Una vittoria che è di vitale importanza anche ai fini del girone dell’In-Season Tournament dal momento che Dallas ora si trova in una buonissima posizione grazie all’ottima differenza punti di cui dispone dopo la larga vittoria contro i New Orleans Pelicans di pochi giorni fa. Per i Mavs è la quarta W consecutiva ed ora stanno lentamente risalendo la china in una Western Conference molto competitiva dopo un avvio stagionale a rilento e pieno di intoppi. Per i Nuggets è la terza sconfitta nelle ultime quattro partite ed il rientro di Nikola Jokic non è bastato per dare seguito alla vittoria contro Memphis.
No Luka, no problem. Dallas riesce a vincere anche senza lo sloveno, come era successo già ad Oklahoma City. Qualche anno fa i texani senza Doncic faticavano a giocare una pallacanestro solida o ad avere una produzione offensiva di buon livello. Ora la musica è cambiata ed il merito stanotte è principalmente di Kyrie Irving. Il playmaker ex Boston Celtics ha giocato una buonissima gara, ha messo in ritmo l’attacco dei Mavs ed ha chiuso benissimo al ferro realizzando anche due meravigliosi and one grazie alle sue eccezionali doti da finalizzatore. Kyrie ha messo a referto 19 punti, 6 assist, 1 rubata ed 1 stoppata disputando una gara da vero leader. L’unico neo della sua partita è stato il tiro da tre punti (solamente 1/6), poco preciso e molto freddo. Convince poco anche stanotte Klay Thompson, al quale Kidd ha dato un minutaggio molto inferiore rispetto al suo solito. In ventitré minuti l’ex Warriors non ha realizzato nemmeno un canestro fallendo tutti e otto i tentativi effettuati.
Dallas ha messo le ali. I Mavs hanno beneficiato dell’assenza di Aaron Gordon per dominare la gara grazie alle loro ali. Non a caso, infatti, i due ad aver realizzato più punti son stati PJ Washington e Naji Marshall. Quest’ultimo è stato il top scorer per Dallas grazie ai 26 punti realizzati (3/4 da tre ed 11/15 dal campo), mentre l’ex Hornets ne ha messi a referto 22 con anche 3 rubate attaccando benissimo il pitturato e difendendo anche con grandissima energia. Ottima anche la prova di Quentin Grimes, che ormai è diventata una pedina fondamentale nello scacchiere di Kidd (ed anche finalmente aggiungerei). Grazie alle proprie ali Dallas è riuscita a farsi sentire nel pitturato attaccando costantemente una protezione del ferro abbastanza mediocre dei Nuggets. Ottimo piano partita, che ha portato ad una grande vittoria.
Nikola Jokic, ed ogni altra parola dovrebbe essere superflua. La superstar serba è tornata dopo tre partite di assenza, ma sembra non aver patito la lontananza dal parquet. Jokic ha come al solito guidato l’attacco dei Nuggets e li ha condotti in una grandissima rimonta che per poco non valeva la vittoria. A Denver è mancato Jamal Murray che ha giocato una buona partita dal punto di vista del playmaking e della creation per i compagni, ma è completamente mancato dal punto di vista realizzativo segnando solamente quattro canestri su sedici tentati. Nonostante i problemi di spaziature in cui Denver incorre quando è in campo, anche la prova di Russell Westbrook è stata più che positiva e solida, fatta eccezione nel pitturato avversario dove ha patito la presenza di Dereck Lively e Daniel Gafford.
Non c’è tempo per riposare per Denver. I Nuggets torneranno in campo già questa notte a Los Angeles contro i Lakers in una sfida che si preannuncia davvero entusiasmante. Jokic e compagni son chiamati a vincere e a reagire dopo quattro gare complessivamente insufficienti. Dallas invece può tirare un bel respiro di sollievo dopo quattro vittorie consecutive e viaggiare ad est per il doppio impegno contro Miami ed Atlanta con grande serenità ed entusiasmo.
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