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Fiorentina Verona Kean
, , 10 Novembre 2024

Fiorentina-Hellas Verona 3-1, Considerazioni Sparse


Uno straripante Moise Kean affonda il Verona e fa volare la Fiorentina ai vertici della classifica.

Alla pausa delle nazionali la Fiorentina arriva con una certezza, indipendentemente dal risultato di Inter-Napoli: sarà seconda in classifica, in condominio con l'Atalanta. Sesta vittoria consecutiva in campionato, 22 punti nelle ultime otto gare di Serie A, appaiata con la Dea di Gasperini peraltro finora unica squadra capace di superare i viola (fatta eccezione per l'APOEL in Conference lo scorso giovedì). Viene allora da chiedersi: dove può arrivare la squadra di Palladino?

Il Verona, rinfrancato dalla vittoria contro la Roma, è una squadra che si presenta combattiva a Firenze, in grado anche di reagire presto all'immediato svantaggio (non bene Montipò) grazie al gran gol di Serdar. Ma nonostante l'impegno e la concentrazione, agli scaligeri mancano le risorse per smuovere la gara dopo il secondo gol di Kean al minuto 59': finché il Verona si limita a difendersi su due linee strette riesce a impantanare la manovra offensiva della Fiorentina; quando c'è da provare a riacciuffare nuovamente il risultato la Fiorentina si esalta nella difesa posizionale (altra gara didascalica di Comuzzo) e va a nozze nelle transizioni. Non che Firenze fosse il campo più agevole per trovare continuità, ma le 8 sconfitte e la peggior difesa del campionato sono punti estremamente critici per la squadra di Zanetti in ottica salvezza.

Moise Kean ha sempre più una centralità tecnico-tattica assoluta in questa Fiorentina. La costante pressione sulla profondità avversaria, la supremazia nei duelli su qualsiasi marcatore, l'abilità nell'1vs1, l'incisività in area di rigore: se è vero che esiste, nelle prestazioni e nei risultati, una Fiorentina A e una Fiorentina B, il differenziale maggiore tra le due ipotetiche squadre sta proprio nella presenza dell'attaccante ex Juve. La tripletta con cui liquida il Verona sbroglia una partita non semplice, ma nella quale è lui il punto di rottura di ogni possibile equilibrio tra le due squadre. Il vero uomo in più dei viola, persino al di là dei gol segnati. Gol segnati che diventato in totale 11, 8 in campionato e 3 in Conference League, in 14 presenze, alla media di un gol ogni 98' minuti. E in miglioramento rispetto all'avvio di stagione. Straripante.

Al di là del dominio mostrato da Kean, ancora una volta emerge la rinnovata solidità mentale di una Fiorentina in grande fiducia, in grado di far pesare la sua superiorità tecnica dopo un errore (male la gestione del possesso di Bove sul pari del Verona), e di resistere a eventuali contraccolpi psicologici. Nonostante l'assenza di un giocatore importante sul piano tattico come Cataldi (e la perdurante mancanza di Gudmundsson), i viola mostrano una consapevolezza e una maturità assoluta, e sfoggiano un meccanismo di gioco consolidato e fatto proprio a pieno dai giocatori. Una macchina quasi perfetta, che Palladino ha aggiustato in corsa e ora sembra in grado di lanciare alla massima velocità.

Prestazioni individuali: inutile parlare ancora di Kean, va sottolineata l'ennesima prestazione del 2005 Pietro Comuzzo, peraltro fresco anche lui di chiamata in Nazionale. Dopo anche troppi tentennamenti del reparto arretrato, il giovane canterano viola è forse l'emblema (e l'artefice) di una cerniera difensiva efficace e oggi a pieno regime. Molto bene ancora Lucas Beltran, sempre più a suo agio tra le linee in veste di regista offensivo (che cantonata, averlo preso per fare il centravanti...). Nel Verona, oltre a Serdar autore del gol, si salvano soprattutto Montipò bravo a rispondere presente dopo l'errore iniziale, Tchatchoua che pareggia il duello con Sottil, e Duda, in grado di regger botta in mezzo al campo. Annichilita la coppia centrale Magnani-Coppola. Tengstedt quasi non pervenuto in avanti.

  • Scribacchino sull'ala sinistra. Fiorentina o barbarie dal 1990. Evidenzio le complessità di un gioco molto semplice.

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