Barcellona-Espanyol 3-1, Considerazioni Sparse
Al Barcellona basta un tempo per fare suo il derby: Olmo, Raphinha e la Cantera battono l’Espanyol.
Un Barcellona che ricorda Giano la divinità bifronte vince il Derbi Barceloní e sale a 33 punti dopo 12 partite. Numeri clamorosi che testimoniano il grande avvio stagionale e l’impatto che Hansi Flick ha subito avuto nell’ambiente blaugrana. È bastato un primo tempo incredibile giocato a ritmi altissimi ai ragazzi del Barça per battere un Espanyol comunque combattivo e mai domo. Nella seconda frazione di gioco, complici anche le due gare dispendiose contro Bayern e Real, la stanchezza ha probabilmente avuto la meglio ed il Barcellona non è più riuscito ad imporsi offensivamente come ha fatto nella prima.
Prima di iniziare a raccontare la partita è bene descrivere il bel modo in cui è iniziata. Per il Barcellona la settimana appena conclusa è stata magica: Aitana Bonmatí ha vinto il suo secondo Pallone d’Oro consecutivo, Lamine Yamal ha vinto il Trofeo Kopa ed infine Robert Lewandowski, con 7 gol in 3 partite, ha vinto il premio come giocatore del mese di ottobre della Liga. Successivamente, ancora più toccante ed importante, è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione di Valencia. Son stati minuti commoventi, sia di festa per i trofei individuali vinti dai giocatori del Barcellona, ma soprattutto di raccoglimento per il disastro naturale che ha colpito la comunità valenciana. In questi momenti il calcio passa in secondo piano e non possiamo fare altro che stringerci intorno alle famiglie delle vittime e a chi sta ancora soffrendo e lottando per avere un posto in cui dormire.
Tatticamente il Barcellona rimane fedele ai suoi princìpi: difesa alta, gioco rapido sulle fasce, possesso palla e riaggressione immediata. Rispetto al Clásico ci sono due novità di formazione, partono dalla panchina Fermín e Koundé in favore di Dani Olmo ed Héctor Fort. Sono proprio loro due che costruiscono la prima chance della gara per i blaugrana ed al termine di un ottimo fraseggio il classe 2006 crossa in mezzo per l’ex Lipsia che di testa mette alto. Il gameplan dell’Espanyol è chiaro sin dalle prime battute: non hanno intenzione di prendersi rischi, si difendono con un 4-1-4-1 chiuso ed aspettano l’occasione per ripartire e punire la difesa alta del Barça. Ai ragazzi di Flick, però, bastano undici minuti per accendere il derby. Lamine Yamal con l’esterno mancino serve una palla dolcissima a centro area per Olmo che non deve fare altro che girare di prima con il destro, la sfera bacia la traversa e s’insacca in rete. La prima frazione di gioco si chiude sul 3-0, Raphinha partecipa alla festa con un tocco dolcissimo su una verticalizzazione meravigliosa di Casadó ed intorno alla mezz’ora con un destro da fuori area Olmo cala il tris e realizza la sua doppietta personale. Gli ospiti sono totalmente in balia dell’avversario e non riescono in alcun modo a reagire se non subito dopo il 2-0 con una rete di Jofre poi annullata per offside.
Probabilmente è un commento un po’ forte, ma la ripresa del Barcellona è insufficiente. I blaugrana si adagiano su quanto di buono fatto nella prima frazione di gioco e si rilassano. L’Espanyol non si dà per vinto nemmeno sotto 3-0 e si vede anche annullare dal Var la seconda rete per fuorigioco prima di trovare il gol al 63’ con Puado. Si deve anche impegnare Inaki Pena con qualche buon intervento per mantenere il vantaggio a causa di un Barça meno attento e a tratti anche superficiale. Buono il possesso palla, ma meno la costruzione e l’atteggiamento. È anche probabile che i ragazzi di Flick volessero semplicemente gestire le forze in vista dell’impegno di Champions League grazie all’ottima prova del primo tempo, ma il tecnico tedesco a quanto pare non è stato dello stesso avviso dal momento che più volte non ha apprezzato qualche giocata. I due tratti positivi di questa ripresa sono essenzialmente il possesso palla e la trappola del fuorigioco che continua a funzionare, ma l’Espanyol ha creato più di un grattacapo alla difesa blaugrana.
È stato quindi un Barça a due facce quello che ha ottenuto la vittoria, che alla fine è ciò che conta. Anche oggi Hansi Flick si è affidato alla Masía per portare a casa la partita. Dani Olmo ha aperto le marcature grazie ad un assist fantascientifico di Lamine Yamal, Raphinha ha raddoppiato grazie ad una verticalizzazione geniale di Casadó ed il tris porta ancora la firma dell’ex Lipsia su un passaggio dalla sinistra di Baldé. I migliori in campo quest’oggi sono due: se da un lato è obbligatorio premiare Olmo per la doppietta, dall’altro non si può citare ancora una volta la prestazione maiuscola di Casadó, il quale ancora oggi dimostra di essere la grande sorpresa di questa prima stagione di Flick. Il Barcellona fa 11 su 12 e sale a 33 punti con ben nove punti di vantaggio sul Real Madrid che ha, però, una partita in meno. Un avvio di stagione incredibile per i catalani che fino ad ora in campionato si son fermati solamente sul campo dell’Osasuna. Ora, prima della sosta, appuntamento a Belgrado mercoledì per la sfida europea contro la Stella Rossa e poi ancora una trasferta in terra basca a San Sebastian sul campo caldissimo della Real Sociedad.
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