Guida alla Coppa del Mondo di Sci Alpino 24/25
La 59esima edizione della Coppa del Mondo FIS è pronta a partire con un Mondiale in più ad arricchire il palinsesto.
Sarà nuovamente il tradizionale valzer viennese di Sölden ad aprire le danze del gotha internazionale di sci alpino nella stagione 2024/2025 di Coppa del Mondo. Il 26 e il 27 ottobre infatti tutti gli occhi saranno puntati sul ghiacciaio del Rettenbach per testimoniare il ritorno alle gare di Lucas Pinheiro Braathen e soprattutto quello ancor più clamoroso di Marcel Hirscher. A 5 anni dal suo ritiro il fenomeno salisburghese tornerà a gareggiare sotto bandiera olandese mentre il baby prodigio Braathen gareggerà per il Brasile dopo le tensioni con la federazione norvegese che lo hanno portato al ritiro, seppur breve, poco più di un anno fa.
Ad arricchire il già fitto palinsesto di questa stagione ci sarà anche il Mondiale, competizione che si svolge con cadenza biennale e che giunge alla sua 49esima edizione. Il teatro di questa manifestazione sarà il comprensorio di Saalbach-Hinterglemm, già teatro della kermesse delle Finali lo scorso anno. I team delle varie federazioni saranno impegnati dal 4 al 16 febbraio nel cuore della stagione. Gli uomini vedranno l'evento svolgersi a cavallo delle due discese libere di Garmisch e Crans-Montana mentre le donne dopo la notturna a Courchevel e il mondiale torneranno nel circuito principale in quel di Sestriere.
Save the date
Come anticipato il benvenuto alla nuova stagione di Coppa del Mondo avverrà sul Rettenbach alla fine di questo mese mentre la cerimonia di chiusura delle Finali e delle premiazioni si terrà oltreoceano nel comprensorio statunitense di Sun Valley tra il 22 e il 27 marzo.
Nello scheduling di quest'anno spicca l'annunciata assenza del progetto dello Speed Opening di Cervinia e Zermatt, annoverabile tra i più monumentali flop nella storia delle Grandi Opere dello sci alpino. Un progetto multimilionario che ha convolto la Svizzera e la regione Valle d'Aosta che dal 2022 - anno della sua ''inaugurazione'' - ha visto disputarsi ZERO gare in due anni di contratto sui cinque concordati con la FIS. Un fiasco talmente grande che ha portato la risoluzione immediata dell'accordo che avrebbe visto la prima gara transfrontaliera nella storia della CdM. Addio dunque alla Gran Becca che come ricordo lascia solo la delusione degli addetti al progetto e degli appassionati di sci.
Il 30 novembre inizierà la tournée nordamericana per il circuito femminile che terrà impegnate le atlete fino a metà dicembre mentre gli uomini saranno negli states per appena 3 giorni prima di spostarsi in Val-d'Isère. Il primo appuntamento in Italia sarà il gigante sulla Saslong il 20 dicembre che aprirà quasi un mese di appuntamenti da non perdere nel Bel Paese: spaziando da Bormio sulla temibile Stelvio, sulla maestosa Gran Risa per finire il 9 gennaio con la notturna a Madonna di Campiglio.
Niente discesa libera sulla Corviglia di Sankt Moritz per il Circo Rosa dopo i molteplici infortuni dello scorso anno, la commissione di sicurezza ha deciso di optare invece per due Super-G. Le atlete dopo un passaggio nell'ex-Impero asburgico approderanno in Italia solo a metà gennaio sulla mitica Olimpia delle Tofane, territorio di caccia preferito della nostra Sofia Goggia. Graditissimi ritorni nel circuito mondiale per Plan de Corones, Sestrierre e La Thuile, proprio quest'ultima sarà la gara conclusiva del calendario regolamentare prima delle Finali americane.
Pochissime novità nel calendario maschile con Kranjska Gora a dare il cambio a Bansko e la Norvegia che si accaparra gli slot lasciati liberi da Chamonix con Hafjell, riportando così la CdM vicino a Lillehammer; località molto cara agli italiani che nel '94 oltre al rimontone esagerato di Alberto Tomba nello slalom hanno gioito del doppio bronzo di Isolde Kostner e soprattutto dell'oro di Deborah Compagnoni in gigante. Confermatissime Wengen e Adelboden che anticipano la Streif di Kitzbühel in un gennaio rovente.
Appuntamenti da non perdere
- 27 ottobre, Slalom Gigante a Sölden. Suonerà ridondante ma il ritorno alle gare di Hirscer e di Braathen arriva in un momento dove lo sci alpino sta soffrendo molto, sia a livello mediatico che a livello proprio di organizzazione. Ragionando in termini di risultati sarà difficile vedere l'austriaco - o forse più correttamente l'olandese - su livelli da Top10 già al debutto, ci vorrà tempo per riacquistare il passo gara e sicuramente può giocarsi un buon piazzamento. Discorso diverso per Braathen che per qualità di sciata era la persona che più si avvicinava a Odermatt prima di ritirarsi, da lui insomma ci si aspetta molto. La località austriaca e il ghiacciaio sono assaltati da appassionati e troupe televisive. Comunque andrà sarà un successo.
- 14 dicembre, Discesa Libera a Beaver Creek. Per la prima volta nella storia le donne correranno integralmente sulla Birds of Prey. Un banco di prova non da poco per le atlete FIS che dal 2015 hanno disputato le gare del proprio calendario sulla pista ''gemella'' ovvero la Raptor che si ricongiunge con il tracciato principale solo nell'ultimo tratto. Appuntamento da sottolineare sul calendario una seconda volta perché sancisce anche il ritorno in gara di Sofia Goggia dopo il tremendo infortunio in allenamento dello scorso anno. La pista dopo un primo tratto di scorrimento si butta nei boschi di conifere con curvoni continui con pendenze medie tra il 55 e il 64%, è una pista che non concede tregua fisicamente, sarà questa la Streif che mancava al circuito femminile?
- 28 dicembre, Discesa Libera a Bormio. Nel corso degli anni la Stelvio si è ritagliata una certa reputazione tra gli atleti della Coppa del Mondo. Il coefficiente tra lunghezza e difficoltà tecnica la mettono sul podio insieme a mostri sacri come la Streif e la Lauberhorn tra le più provanti e adrenaliniche prove del calendario. Per citare solo due passaggi storici della pista ci sono il Canalino Sertorelli e la Carcentina: il primo è un tratto di scorrimento che segue un muro con pendenza al 60% dove si raggiungono agevolmente i 150 km/h mentre la seconda è una interminabile diagonale in contropendenza sul ghiaccio ondulato pensata col solo scopo di sbriciolare le gambe degli atleti in gara. E' la pista preferita di Dominik Paris, già 6 volte vincitore, chiamato al riscatto dopo la prova incolore della passata stagione dove a spuntarla è stato il francese Sarrazin.
- 25 gennaio, Discesa Libera a Kitzbühel. Non servono presentazioni, è un luogo mitico, ancestrale come Shangri La ''la fonte dell'eterna giovinezza'' o El Dorado ''la città d'oro''. Un passaggio obbligato come La Mecca per chiunque si professi un fedele dello sci alpino. Tutto questo e molto di più è la Streif. Salti di 80 metri, pareti di ghiaccio tirate a marmo, curve a velocità da far impallidire i piloti della moto GP che al posto di una moto si ritrovano due palanche di legno e fibra di carbonio sotto. Questa pista rappresenta tutto il contrario di quello che Charles Darwin ha voluto dimostrare sulla conservazione della specie, per info chiedere a Pietro Vitalini protagonista di un terribile schianto nel 1995 senza esiti gravi. Se pur rabbonita nel corso degli anni resta la bestia mitologica che solo gli eroi possono domare. Vincere qui significa molto di più di qualche punto in classifica, vincere qui significa scrivere con l'indelebile il proprio nome nella storia di questo sport.
- 4/16 febbraio, Mondiali a Saalbach-Hinterglemm. I Mondiali sono sempre un evento circondato da un'aura particolare e attesi con grande trepidazione dal pubblico degli sport invernali. Sono gare one-shot, niente calendari, niente punti; ci si gioca tutto in un colpo solo, o la va o la spacca. Il fascino delle medaglie iridate ad un anno di distanza dalle Olimpiadi di Milano-Cortina assume un valore ancora più prezioso. L'ultimo mondiale francese del 2023 a Courchevel/Méribel ci ha regalato 4 medaglie: due ori femminili rispettivamente in Combinata e Super-G a carico del duo Brignone-Bassino con Federica che si è portata a casa anche l'argento nel gigante e il bronzo di Alex Vinatzer in Slalom Speciale. Migliorare non sarà facile ma con le Olimpiadi che si giocheranno in casa all'orizzonte i nostri atleti sono chiamati a dare un segnale forte.
- 22/27 marzo, Finali a Sun Valley. Il capitolo conclusivo della stagione è una grande festa per lo sci e per lo sport in senso più ampio. A sci fermi si può ragionare su quanto fatto, su quanto si sarebbe potuto fare e su quali siano gli obiettivi per la stagione futura. Ma prima di questi ragionamenti ci sono ancora dei verdetti da assegnare, verdetti che possono arrivare anche all'ultima giornata che come tutti sanno sono anche le soddisfazioni più belle. L'anno scorso per esempio c'è stata la vittoria commuovente di Cornelia Hütter che nell'ultima discesa ha superato Lara Gut vincendo per la prima volta in carriera una coppetta di cristallo. Impresa che anche Federica Brignone ha cercato disperatamente di portare a termine in gigante e in SuperG senza riuscire però a scalzare la freccia del Ticino dal suo trono meritatamente conquistato.
Ritorno al futuro
Se del ritorno del ''Cannibale'' abbiamo ampiamente discusso in un articolo su misura lo stesso non si può dire in merito alla concessione della sua wild card. Una questione poco chiara, da alcuni apostrofata come ''regola Hirscher'' al netto della mancanza di risultati recenti visto il suo forfait alle gare estive di Coronet Peak - in Nuova Zelanda - dove è sembrato molto indietro nel passo gara. La spiegazione della sua rinuncia è da deputarsi ad un virus influenzale che ha permesso di riconsiderare in una riunione straordinaria della FIS la sua richiesta per partecipare dopo il pettorale n.30 per il debutto in Austria. La decisione ha scontentato soprattutto gli svizzeri che hanno visto la rinuncia nella patria degli All Blacks come un escamotage per nascondere una condizione ormai lontana dai fasti del suo periodo d'oro. Badiamo a ricordare che Marcel Hirscher rappresenta l'epitome dello sci alpino e di come i suoi risultati possano aver veicolato la decisione della FIS sulla falsa riga della ''Regola Bernabeu'' che ha permesso al Real Madrid di partecipare alla Coppa dei Campioni del 56/57 senza aver vinto il proprio campionato nazionale contando invece sulla vittoria dello stesso torneo l'anno prima.
Ad arroventare ancora di più il roster FIS in pieno clima da Restaurazione post napoleonica è arrivata negli ultimi giorni l'indiscrezione di un possibile ritorno alle gare di Lindsey Vonn. Indiscrezione che non è stata ancora confermata né smentita dalla stessa atleta americana che in ragione di un possibile rientro sarebbe comunque ipotizzabile per la prossima stagione. Ciò in virtù delle normative antidoping che prevedono un minimo di 6 mesi di preavviso da parte di un'atleta per rientrare nel sistema WADA dei controlli a sorpresa. Il suo eventuale ritorno avverrebbe a distanza di cinque anni e mezzo dal ritiro e soprattutto dall'operazione di sostituzione articolare del ginocchio con una protesi. Tutti i pronostici sono contro ''The Rocket'' che però farà da apripista per la discesa libera sulla Birds of Prey - pista inedita per il circuito rosa - a metà dicembre. Solo allora potremmo farci un'idea concreta sull'ipotesi di un ritorno da parte dell'americana alla soglia dei 40 anni che già è stata vista sciare ad altri livelli in Nuova Zelanda questa estate e più recentemente proprio a Sölden.
Nel calderone dei comeback hollywoodiani, dei cambi di bandiera corsari e delle wild card concesse ad hoc va fatta una considerazione fondamentale che riguarda lo stato di salute degli atleti che si sono infortunati lo scorso anno. Perché non tutti gli atleti si sono ripresi dall'epidemia di infortuni terribili che si sono abbattuti sulla FIS nell'ultima travagliata stagione e alcuni di questi li possiamo già escludere dalle liste prima ancora che la stagione abbia inizio.
Uno di questi è sicuramente Niels Hintermann che ha annunciato in conferenza stampa la sua assenza per combattere un linfoma maligno diagnosticato di recente. Attorno a lui tutta la solidarietà del mondo dello sci e di Sportellate nell'affrontare la sua gara più difficile. Tra i nomi di spicco non c'è ancora una data di rientro per Alexander Kilde che dopo il tremendo infortunio di Wengen è tornato nuovamente sotto i ferri per un'infezione alla spalla operata a seguito dello schianto prima dell'arrivo. L'araldo della nazionale norvegese sta ancora affrontando la rieducazione alla gamba dopo il danno neurologico causato dalla lamine dello sci che hanno tranciato buona parte dei nervi deputati al controllo del movimento e ancora il ritorno sugli sci pare una chimera.
Chi invece allunga ancora il suo recupero è Marco Schwarz, operato recentemente per un'ernia del disco appena due mesi da ritorno sugli sci dopo aver superato la rottura del crociato a Bormio. Buone notizie invece dal Circo Rosa con Petra Vlhová e Sofia Goggia pronte al rientro ma non al debutto. Per l'atleta azzurra l'obiettivo è metà dicembre a Beaver Creek mentre la slovacca punta Levi dove l'anno scorso subì la clamorosa beffa da parte di Mikaela Shiffrin.
Cosa aspettarsi nel circuito maschile
Il grande protagonista verosimilmente sarà nuovamente Marco Odermatt, lo svizzero vive uno stato di forma che è difficile descrivere a parole. A dargli filo da torcere nelle discipline veloci ci saranno il francese Cyprien Sarrazin, autore di un bellissimo duello con lo svizzero lo scorso anno prime di concedere l'onore delle armi e il nostro sempiterno Dominik Paris che con qualche inciampo in meno può stare tranquillamente a giocarsi le sue carte. Da tenere in considerazione per il Super-G anche l'austriaco Vincent Kriechmayr che è parso molto confident in questa disciplina o quantomeno l'unico che potesse tenere il passo del fenomeno elvetico. Attenzione alla possibile sorpresa di un baby talento in casa Svizzera. Si tratta del giovane Franjo von Allmen già 3° classificato a Garmisch lo scorso anno e con potenzialità straordinarie, la sua sciata ricorda molto quella di un certo Beat Feuz. Potrebbe regalarci già qualche chicca questa stagione.
Nelle discipline tecniche vedremo se il ritorno di Braathen potrà in qualche modo accendere la sfida per la coppetta di Gigante che i bookmakers vedono già tra le mani del fenomeno svizzero. Da valutare lo stato di forma di Schwarz al rientro visto che la sua capacità di correre in tutte e quattro di discipline - di cui lasciamo la descrizione tecnica presente nella guida dello scorso anno - gli ha permesso di avere il primato in classifica generale prima di rompersi il crociato a Bormio. Per lo Slalom Speciale l'indiziato N.1 è il campione uscente Manuel Feller, D'Artagnan riuscirà a riconfermarsi o potrebbe cedere lo scettro dei pali stretti a qualcun altro? A spingere per la seconda opzione lo stesso Schwarz assieme al tedesco Linus Strasser protagonista di una ottima seconda parte di stagione. Gli slalomisti azzurri proveranno almeno a tenere il passo della Top10 con Della Vite, Vinatzer, DeAliprandini tra i più blasonati ma la differenza con i big è stata disarmante lo scorso inverno.
Cosa aspettarsi dal circuito femminile
L'infortunio di Mikaela Shiffrin lo scorso anno ha spianato la strada al trionfo di Lara Gut che dopo l'infortunio della statunitense ha decisamente cambiato passo. Il ritorno di Her Majesty cambia decisamente gli assetti che hanno determinato l'ultimo finale di stagione e la favoritissima rimane lei anche dopo l'annuncio nel quale ha comunicato di non partecipare alle gare di Discesa Libera. Disciplina che invece rimane la preferita della nostra Sofia Goggia che dopo l'ennesimo rattoppo cercherà con le unghie e con i denti di portare a casa la sua quinta coppetta di specialità. Insieme alla bergamasca ci saranno anche Marta Bassino e Federica Brignone a contendersi soprattutto il Super G. Brignone in particolar modo, vista la sua duttilità nelle varie discipline, può ambire anche al bis in Coppa Generale come accadde nel 2020 ma per un successo del genere serve una stagione d'oro a 24 carati.
Ritorna anche Petra Vlhová a mettere i bastoni tra le ruote di Shiffrin, unica atleta che potesse dar battaglia all'americana specie nello slalom. Il suo infortunio a Jasná lo scorso 20 gennaio ha di fatto chiuso ogni possibile chance di togliere dalle mani di Sua Maestà la coppetta di Slalom. In Gigante potremmo assistere ad un discorso simile e sarà molto difficile vedere una classifica simile alla precedente che si è materializzata sulla scia di una sequela di infortuni molto gravi. Da seguire con attenzione ci sarà sempre il baby fenomeno italo-albanese Lara Colturi che dopo il debutto tutto sommato positivo è pronta a confermarsi tra i grandi in vista di Milano-Cortina.
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