Milan-Udinese 1-0, Considerazioni Sparse
Il Milan vince nonostante l’inferiorità numerica. Una partita di colpi di scena, tra cui spicca l’esclusione di Rafa Leao.
Nel posticipo del sabato, il Milan conquista 3 punti fondamentali contro un avversario in forma e ben messo in campo come l’Udinese. Il repulisti di Fonseca, almeno fino all’espulsione di Rejinders, ha pagato a tutto tondo. In difesa, Pavlovic è sembrato sempre centrato e “cattivo” nei confronti di Lucca, in attacco l’esclusione di lusso di Leao ha portato più ordine e iniziative di squadra. Non è un caso che il gol del vantaggio sia arrivato proprio dai piedi dei tre fantasisti: cavalcata di Okafor, scarico per Pulisic che deve solo appoggiare per il sinistro di Chukwueze. In generale, 30 minuti di dominanza rossonera, interrotti dall’espulsione discutibile comminata a Rejinders.
L’episodio dell’espulsione è uno di quelli destinati a far discutere per sempre. Ripercorriamolo: Lucca sale a centrocampo a spizzare, Pavlovic lo segue per il solito duello; in quello spazio si inserisce Lovric. Thiaw non segue l’azione e il deputato all’inseguimento diventa Rejinders, che è in ritardo. Nella rincorsa, Lovric è abile a tagliare la strada all’olandese che, accidentalmente, lo sgambetta: fallo da ultimo uomo e d espulsione inevitabile. Potremmo parare all’infinito sull’entità del fallo o sull’intenzionalità, sicuramente entrambe non porterebbero ad un cartellino rosso. A questo, però, bisogna aggiungere il fallo da ultimo uomo, che, alla fine, ha fatto tutta la differenza del mondo. Chiffi, comunque, è sembrato davvero poco in forma, considerando i tanti episodi controversi. Su tutti, un intervento, alla fine non punito, di Tourè su Chukwueze.
La partita, quindi, è stata ovviamente falsata da questa decisione. La prima mezz’ora del Milan è stata caratterizzata da dominio del campo e aggressività feroce sull’avversario già dal pressing sui difensori. Poi idee chiare, buoni fraseggi e rapidità nelle ripartenze. Trovata la superiorità numerica, l’Udinese ha trovato maggiori spazi, specialmente nel secondo tempo. Paradossalmente, il cambio Okafor-Musah ha fatto sì che il Milan si schiacciasse troppo dietro, subendo l’iniziativa dei friulani. Ma era inevitabile, Pulisic non avrebbe potuto fare per sempre il mediano. Il secondo tempo è stata una battaglia, dove Maignan e Pavlovic si sono dovuti erigere a difensori del fortino, nonostante gli interventi più miracolosi siano stati compiuti, comunque, da Okoye.
In generale, difficile giudicare questo Milan, oggi. A causa dell’inferiorità numerica per 2/3 di gara, è stato impossibile decifrare la squadra per l’interezza della partita. Non sappiamo se il Milan sia guarito dall’influenza fiorentina, così come non sappiamo ancora se il Milan sia quello convincente del derby. La prima mezz’ora è stata da grande Milan, contro un avversario che, comunque, aveva ben figurato in queste prime uscite stagionali. Il modo in cui poi ha difeso il risultato è sembrato convincente e gagliardo. Nel frattempo, i rossoneri si godono tre punti importanti a prescindere dalla prestazione sul campo. Ma restano ancora tanti punti di domanda, uno su tutti: Fonseca sarà in grado di recuperare Rafael Leao?
Ma, siamo onesti: Okafor, oggi, rende più. Almeno in questo Milan. Fonseca, evidentemente, ha bisogno di un calciatore più associativo come lo svizzero, rispetto al solista Leao. Meno iniziative personali, più azioni a testa alta a dialogare con i compagni. Come in occasione del gol, quando, dopo aver saltato un avversario, ha servito a Pulisic il più comodo dei palloni da porgere all’accorrente Chukwueze. 90 minuti da spettatore per Leao, nella settimana in cui anche il suo valore su Transfermarkt è calato vistosamente. Un rendimento, quello del portoghese scuola Sporting, sicuramente non all’altezza della aspettative, soprattutto perché questa sarebbe dovuta essere la stagione della consacrazione definitiva, che avrebbe dovuto inquadrarlo quale leader assoluto della squadra.
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