Manchester City-Inter, 466 giorni dopo Istanbul
Le due si incontrano nell'esordio di Champions League: chi è cambiata di più?
Da quel 10 giugno 2023 sono passate tantissime lune. Quella sera, sotto il cielo di Istanbul, Manchester City ed Inter si sono affrontate nell’atto conclusivo della UEFA Champions League: da un lato i Cityzens, grandi favoriti per la vittoria finale dopo averla sfiorata due anni prima a Oporto contro il Chelsea; dall’altro i nerazzurri, in Turchia senza niente da perdere e con la speranza di chiudere la favola nel più dolce dei modi.
Alla fine di una partita lunga, tirata e più combattuta di quanto ci si aspettasse alla vigilia fu il Manchester City ad avere la meglio grazie alla rete al 68’ di Rodri. L’Inter non ha finito, però, senza alcun rimorso: la traversa di Dimarco trema ancora adesso, così come grida ancora vendetta il gol sbagliato da Lukaku di testa o l’egoismo di Lautaro Martinez dopo un’indecisione della difesa avversaria.
La finale di Champions League 2023 è però il passato. Quella dev’essere un punto di partenza, l’inizio del racconto. Quel match è l’atto conclusivo di un'annata della competizione europea, ha regalato una gioia immensa ai tifosi del Manchester City che hanno potuto festeggiare la prima Champions della loro storia, ma al tempo stesso ha spento sul più bello i sogni del popolo interista. Se ieri quella partita era una sorta di conclusione, oggi rappresenta invece tutto il contrario.
La opening week della nuova Champions League, infatti, vedrà opposte proprio Manchester City e Inter. Dal giugno 2023 entrambe hanno cambiato qualcosa, ma l’ossatura è rimasta pressoché immutata, a partire dalla guida tecnica di Guardiola e Inzaghi. I nerazzurri hanno cambiato il portiere - via Onana al Manchester United, dentro Sommer -, il perno di centrocampo - salutato Brozovic, reinventato Calhanoglu - e il parco attaccanti: out Dzeko e Lukaku, Marcus Thuram e Taremi al loro posto.
Ci sono differenze più sostanziali, invece, per quanto riguarda i Cityzens. I giocatori che componevano l’11 titolare ad Istanbul vestono ancora la casacca blue, ma si deve fare una postilla per Gündoğan, che ha fatto ritorno dopo un solo anno al Barcellona. In queste due estati il City ha ceduto Palmer al Chelsea, Mahrez e Laporte in Saudi Pro League, Kalvin Phillips all’Ipswich Town e Julián Álvarez all’Atletico Madrid. Lo scorso anno è stato fatto un investimento importante per Josko Gvardiol dell’RB Lipsia, a centrocampo sono arrivati Mateo Kovacic e Matheus Nunes, in attacco è stato acquistato Jeremy Doku dal Rennes.
Quest’estate, invece, due "soli" colpi: Savinho dal Troyes dopo che lo scorso anno ha giocato al Girona, entrambe squadre del City Football Group, ed il romantico ritorno di İlkay Gündoğan.
Questa volta il palcoscenico è sempre quello della Champions League, ma la posta in palio non è più la stessa. Cambia lo scenario: a fare da sfondo alla gara non sarà più lo Stadio Olimpico di Istanbul, bensì l’Etihad Stadium, pronto a far cornice nuovamente mesi dopo la deludente eliminazione maturata ai quarti di finale ai rigori contro il Real Madrid, dopo che la squadra di Guardiola ha mantenuto il pallino e il possesso sia nell’andata al Bernabeu che al ritorno. Il Manchester City quest’anno ha l’obbligo di migliorare il piazzamento dell’anno scorso, e ha tutte le carte in regola per farlo.
In mezzo alle tante similitudini ci sono, però, anche delle grandi differenze. L’Inter arriva a questa sfida con qualche certezza in meno e con qualche scivolone in più. In quest’avvio di Serie A i nerazzurri son stati altalenanti. La grande vittoria per 4-0 di San Siro contro l’Atalanta non ha cancellato gli errori individuali del 2-2 all'esordio a Genova e non ha avuto nemmeno un seguito a causa del pareggio di Monza, arrivato solamente grazie alla scivolata Dumfries dopo il vantaggio iniziale dei padroni di casa con Dany Mota.
L’Inter attualmente ha dimostrato di avere qualche lacuna (al Brianteo non è stata in grado, o non ha ricercato con fame e ossessione, di accelerare i ritmi e trovare per prima la rete) e per ora sembra lontana dal voler essere quella macchina quasi perfetta che ha dimostrato di essere lo scorso anno in campionato.
Ben diversa, pare, invece la situazione del Manchester City. La stagione non è iniziata nel più semplice dei modi per una mera questione di calendario: la squadra di Guardiola è scesa in campo per la prima volta il 10 agosto in occasione del Community Shield contro il Manchester United. A causa degli impegni con la nazionale e di qualche infortunio di troppo, all’appello mancavano ancora Rodri, Foden, Stones, Grealish e Kyle Walker.
Il risultato è stato una lineup titolare molto rimaneggiata con al suo interno diversi prodotti interessanti dell’Academy Cityzens - Rico Lewis, Nico O’Reilly, James McAtee ed Oscar Bobb. Nel primo derby della stagione, all’82’ Garnacho ha firmato il vantaggio per i Red Devils e il Community Shield sembra scivolare via dalle mani del City per il quarto anno consecutivo. All’89’, però, Bernardo Silva ripristina lo status quo: grazie al rigore decisivo di Manuel Akanji, il Manchester City ha così spezzato la maledizione, vincendo il settimo Community Shield della sua storia.
In Premier League i Cityzens hanno cominciato perfettamente vincendo 4 partite su 4. All’esordio hanno vinto agilmente per 2-0 a Stamford Bridge contro il Chelsea di Maresca, superati in casa Ipswich Town e Brentford, nel mezzo un’altra trasferta vittoriosa a Londra contro il West Ham.
I giocatori da evidenziare in quest’avvio di stagione sono essenzialmente tre: Erling Haaland, Rico Lewis e Savinho. Il primo non ha bisogno di presentazioni, ha cominciato con 9 reti in 4 partite e non sembra proprio volersi fermare. Sugli altri due si può invece dire qualcosa in più.
Rico Lewis è la nuova, grandissima scoperta di Pep Guardiola. È un prodotto dell’Academy del Manchester City, fucina che negli ultimi anni merita tantissimi complimenti. Phil Foden ovviamente rappresenta l’apice del lavoro, ma dopo di lui ci sono anche giocatori come Cole Palmer (ora al Chelsea), Oscar Bobb, James McAtee e per all’appunto Rico Lewis. L'inglese è un ragazzo di Manchester nato il 21 novembre 2004 di che abbiamo approfondito di recente: Guardiola più volte non ha lesinato complimenti nei suoi confronti affermando che sia un top player in grado di ricoprire sapientemente più posizioni nel rettangolo di gioco.
Savinho, invece, è stato l’unico acquisto estivo del Manchester City insieme al ritorno di Gündoğan. Il brasiliano per ora è stato ampiamente utilizzato da Pep: è un mancino che può giocare su entrambe le fasce, forte negli uno contro uno ed è molto abile a creare vantaggio. Secondo Opta, comparato alle altre ali dei top5 campionati europei negli ultimi 365 giorni, è nel 93° percentile per conduzioni progressive e nel 93° anche per quanto riguarda i duelli offensivi vinti.
In attesa del rientro a pieno regime di Phil Foden, ancora non al meglio, Savio rappresenta una grande alternativa - non è detto che, prima o poi, non potranno anche coesistere...
È difficile provare a realizzare un pronostico di City-Inter: se si prende la gara di Istanbul, ci si accorge che le tante parole dei giorni precedenti si son rivelate essere come sabbia al vento. In tanti si aspettavano, infatti, un’Inter chiusa o uno strapotere del Manchester City, ma entrambe le cose non si sono realizzate. Questa volta la bilancia pende forse maggiormente a favore dei Cityzens, i quali possono disputare il match in casa. Soprattutto, rispetto a due anni fa, non hanno la pressione di partire favoriti nell’atto conclusivo.
Questa volta sarà una gara più aperta, meno chiusa e meno tesa, essendo solamente la prima delle otto partite che entrambe le squadre disputeranno in questa nuova “fase a gironi” di Champions League?
La nuova spedizione europea del Manchester City, volta a cercare di conquistare la seconda Champions della sua storia, inizia da qui: romanticamente, da dove si è conclusa quella che ha portato alla prima. Dopo l’eliminazione dello scorso anno i Cityzens si aspettano qualcosina in più e sperano di riuscire quantomeno a strappare un pass per Monaco di Baviera a fine maggio.
Le carte in regola per farlo il City le ha, ma la competizione è agguerrita ed il nuovo format rende tutto più interessante. Sono affascinanti, oltre alla gara con l’Inter, anche quelle contro PSG, Sporting e Juventus, tutte in trasferta. Più semplici sulla carta, invece, quelle che vedono i Cityzens all’Etihad opposti a Slovan Bratislava, Sparta Praga, Feyenoord e infine Club Brugge. La spina dorsale è rimasta pressoché identica, ma pare addirittura rinforzata. Anche grazie a giovani prodotti in casa, che hanno il Manchester City nel cuore, che sperano di intonare a squarciagola Wonderwall in un'altra magica notte europea.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.