5 giovani da seguire nella Liga 2024/25
Leader difensivi, tuttocampisti atipici e prototipi per il centrocampo della Liga.
La Liga 2024/25 è già cominciata da alcune settimane, in cui abbiamo visto un primo assaggio della grande stagione che si prospetta. L’anno del debutto di Kylian Mbappé nel Real Madrid dei Galacticos 2.0, il nuovo Barcellona di Flick con Lamine Yamal e Olmo capitani-generali, l’Atlético Madrid di Simeone e Álvarez che promette battaglia, il solito alto livello della classe media, il Girona nella stagione della prima volta in Champions e tanto altro.
Sarà come sempre anche il campionato dei giovani e dei talenti: ecco 5 nomi meno conosciuti da seguire con attenzione durante questa annata, che possono sorprendere e prendersi la scena.
Peque - Sevilla
Il primo della lista è un esordiente in Liga, ha raccolto alcuni minuti nelle prime giornate ma è ancora tutto da scoprire: Gerard Fernández Castellano, detto Peque. Acquisto intelligente del Siviglia: ha investito appena €4 milioni pre prelevarlo dal Racing Santander, pagando la clausola rescissoria.
È un trequartista classe 2002, catalano, e con un passato anche nella Masia. Peque si guadagnato il salto in Liga grazie alla gavetta in Segunda: nel 2022 il Racing Santander - appena salito dalla 3ª serie - lo pesca proprio dal Barcellona: una scommessa, per un ragazzo di 20 anni che era ancora tutto da vedere. A Santander, però, trova il contesto giusto per esprimere le sue qualità: prima stagione di rodaggio (1 gol e 2 assist in poco meno di 600'), l’esplosione dello scorso anno.
Il Racing gioca una super annata sotto la guida di José Alberto (allenatore 42enne, farà strada): Peque diventa il faro della squadra cantabrica, con addirittura 18 reti e 3 passaggi vincenti, a soli 4 gol dal capocannoniere Braithwaite. José Alberto lo mette al centro di tutto: trequartista centrale nel 4-2-3-1 alle spalle di una punta, libero di svariare su tutto il fronte, a volte anche partendo più defilato a sinistra, da cui rientrare per sfruttare il destro. Peque riesce a smarcarsi tra le linee, gioca a un tocco, conduce bene con il pallone tra i piedi, ha una buona visione per l’ultimo passaggio ma soprattutto segna tanto: vede la porta e arriva spesso a calciare da posizioni ravvicinate.
Dei suoi 18 gol, 8 sono arrivati su rigore, ma anche gli altri 10 sono stati segnati tutti dentro l’area di rigore. È un giocatore delizioso da vedere con la palla tra i piedi, molto pratico all’occorrenza e con una qualità tecnica davvero alta. L’incognita sul Siviglia è rappresentata dal nuovo corso della squadra di Nervión: in panchina è arrivato García Pimienta, tecnico rivelazione con il Las Palmas e maestro con un passato barcelonista, dove ha allenato anche Peque. È un allenatore molto rigido, che fa del 4-3-3 il suo credo in cui - almeno nelle prime giornate - non c’è stato spazio per un trequartista.
Il Siviglia, però, ha carenze notevoli di qualità in mezzo al campo e sulla trequarti: un giocatore come Peque deve trovare spazio. Ha tutte le potenzialità per mettersi in mostra in Liga e rimanerci a lungo.
Yarek Gasiorowski - Valencia
Dalle parti di Mestalla negli ultimi anni, a causa della gestione scellerata di Peter Lim, non se la passano proprio bene. Una situazione che ha però favorito, con ottimi risultati, lo sviluppo e la crescita di tanti ragazzi della cantera di Paterna. Merito anche del Pipo Baraja, tecnico dei Ché e istituzione da quelle parti, che non ha mai dubitato sulle qualità dei ragazzini del settore giovanile.
Il Valencia, sia nella scorsa stagione che in questa, è la squadra con l’età media più giovane della Liga. Ne sono usciti diversi di giocatori interessanti, da Diego López e Fran Pérez fino al già molto chiacchierato Javi Guerra. Il giocatore da seguire con molta attenzione nel 2024/25 è però Yarek Gasiorowski. Ragazzo del 2005, nato poco fuori Valencia da papà polacco e mamma spagnola, entra nella cantera di Paterna a 7 anni. Cresce con quei colori addosso, fino all’esordio in Liga - a ottobre 2023 - a 18 anni.
Yarek è un difensore centrale: nella scorsa stagione Baraja lo ha inserito gradualmente in prima squadra ma lo ha dirottato più come terzino sinistro bloccato, giocando sul piede forte. Su 7 partite cominciate dal 1’, da centrale ne ha giocate solo 3, nel finale di stagione. In questa annata, Gasiorowski ha però cominciato subito nel suo ruolo: segnale di fiducia, al fianco dell’altro talento, lo spagnolo Mosquera.
Il 19enne è già strutturato fisicamente (191 cm), si trova più a suo agio quando difende di posizione - soprattutto dentro l’area - che quando va a cercare l’uomo e la marcatura, ha buone capacità anche nei duelli diretti. Il compagno di reparto Mosquera, per esempio, è più esplosivo, cerca di più il contatto e magari anche interventi più rischiosi: Yarek, invece, difende molto di più con letture intelligenti e una tranquillità che fa paura a questi livelli per uno della sua età. Quando poi si spinge in area avversaria ha anche armi per colpire sulle palle inattive, con un ottimo colpo di testa e tempi giusti di inserimento e impatto.
Col Valencia non ha ancora segnato nessun gol: con la Spagna U19, di cui è stato un punto fisso, ne ha fatti addirittura 7. Il fiuto per far male in avanti c’è. Lo scorso anno in alcune partite ha dimostrato di essere ancora all’inizio del percorso di crescita: uno sviluppo normale per un ragazzo della sua età, con un enorme potenziale dalla sua parte. In Spagna si pensa che Yarek, in futuro, possa diventare il centrale titolare della Roja: vederlo in questi inizi coi capelli lunghi, la fascetta e le prime apparizioni da terzino fa rievocare facili - e pesantissimi - paragoni.
Mikel Jauregizar - Ahtletic Club
Si parla di giovani in Liga, non si può non fare un passaggio nei Paesi Baschi, in questo caso a Bilbao. Il sistema - unico ed eccezionale - dell’Athletic Club continua a produrre giocatori validi per la prima squadra: dopo aver visto Unai Gómez, Beñat Prados, Sancet e Nico Williams, quest’anno potrebbe essere il turno di Mikel Jauregizar.
Ragazzo del 2003, con una storia un po’ diversa: nato e cresciuto a Bermeo, paesino di 16mila abitanti in Biscaglia dove gioca fino ai 17 anni, viene reclutato tardi dall’Athletic Club. Non è un prodotto puro della cantera di Lezama, ma l’impronta del club basco si può notare nello stile di gioco. È una mezzala con ottime qualità tecniche, sia nella distribuzione che quando pesta la metà campo avversaria. Alto 177 cm, non è certamente un profilo da duelli - difficilmente si tira indietro nei contrasti, va volentieri alla disputa, altrimenti Valverde non lo avrebbe lanciato, ma non gli si richiederà troppo sotto questo aspetto.
Nella scorsa stagione ha accumulato appena 145' in Liga: in questo inizio li ha già raggiunti e ha giocato anche una partita da titolare, in casa contro il Valencia alla 3ª. Ottimo match giocato per intero: Sofascore ha tracciato 39 passaggi completati su 44, con 2 passaggi chiave.
Jauregizar, nel 4-2-3-1 del Txingurri Valverde, sarà uno dei centrocampisti da alternare in mezzo: potrebbe integrarsi bene proprio col 2001 Prados, mediano più di posizione e duelli. Il 2003, in questi primi scorci di Liga, ha dimostrato di possedere anche un buon motore nelle gambe per partire in conduzione e personalità per provare il tiro da fuori quando arriva vicino all’area. Jaure, come lo chiamano nell’ambiente Athletic, è stato anche allenato da un autentico mito dei Leones, l’ex centrocampista Carlos Gurpegi, nelle squadre giovanili dei baschi.
In pochi mesi Jauregizar è passato dall’iscrizione al Basconia, la 3ª squadra dell’Athletic, a essere presente nella prima squadra con Valverde, anche nella storica Copa del Rey vinta lo scorso anno. I Leones di Bilbao continuano nella loro produzione di giocatori interessanti: Mikel Jauregizar sarà un altro che con quella camiseta tanto speciale, a meno di sorprese, farà molta strada.
Enzo Boyomo - Osasuna
Un nome fuori dai radar, che invece si è presentato alla grande in Liga, è quello di Enzo Boyomo, nuovo difensore centrale dell’Osasuna arrivato dal Valladolid per €5 milioni. Il trasferimento del 2001 ha sorpreso abbastanza: arrivato a pochi giorni dalla fine del mercato, da una squadra neopromossa in cui era uno dei migliori. Il direttore sportivo dei navarri Braulio Vázquez lo ha fatto di nuovo, piazzando un colpo molto interessante a una cifra contenuta.
Boyomo era stato uno dei centrali di riferimento della scorsa Segunda col Valladolid, dopo aver vissuto le prime 3 stagioni in Spagna all’Albacete. Nato in Francia da famiglia camerunese, Boyomo è cresciuto nel Tolosa da cui però, a 13 anni, è stato tagliato. Una delusione grande, che è riuscito a ribaltare con l’opportunità di trasferirsi a Manchester con suo padre e da lì avere la chance di giocare nel Blackburn. A sorpresa, durante la pandemia, la chiamata che non ti aspetti: il suo vecchio agente riesce a portarlo all’Albacete in prova.
Boyomo, ovviamente, non aveva neanche idea di dove fosse la città manchega sulla cartina della Spagna. Da lì la svolta: l’Albacete lo lancia in prima squadra, con cui debutta nel settembre 2020. Il 22enne ha scalato velocemente le gerarchie, consolidandosi in Segunda e con un super debutto con l’Osasuna in Liga. Gran partita contro il Celta, vittoria per 3-2 e gol che ha stappato la gara. Difensore rapidissimo, con una struttura fisica non possente (184 cm) ma con uno strapotere atletico debordante e che riesce ad andare benissimo al duello.
Ha buone abilità anche con il pallone tra i piedi e nella prima costruzione (87% di precisione nei passaggi la scorsa stagione col Valladolid). Brilla nelle azioni difensive a campo aperto e quando c’è da rincorrere l’avversario, mentre può e deve migliorare quando deve difendere di posizione nella sua area. Contro il Celta, al debutto a El Sadar, ha completato un’esibizione dal punto di vista difensivo, della personalità nei contrasti e nella completezza delle azioni.
A Pamplona, dopo aver salutato il totem della difesa e capitano David García (22 anni passati nel club Rojillo), c’era un vuoto quasi impossibile da colmare al centro della difesa. Enzo Boyomo non avrà la sua esperienza e leadership, ma come potenziale ha tutto dalla sua per affermarsi come uno dei centrali più interessanti della Liga.
Chrisantus Uche - Getafe
L’ultimo nome potreste già averlo sentito nominare: Chrisantus Uche è stato uno dei grandi protagonisti della prima giornata, col gol segnato al debutto col Getafe a San Mamés contro l’Athletic Club. Nigeriano classe 2003, da "giovane" caricava su Instagram alcuni highlights delle partite giocate sui campi di terra e polverosi del suo paese per farsi notare. Nel 2022 arriva la chiamata giusta dalla Spagna, che gli cambia la vita.
Segnalano all’agente Peter Ejiasi questo ragazzo che gioca in mezzo al campo come centrocampista difensivo, dominante fisicamente e che può adattarsi anche come difensore centrale. Peter ha contatti con il Moralo, club della Primera División di Extremadura, 5ª serie spagnola. Basta una stagione per rendersi conto che Uche vale per livelli superiori: da lì il trasferimento al Ceuta, città autonoma situata in Marocco, 3ª serie spagnola.
La storia si ripete di nuovo: Uche dimostra di essere uno dei migliori del campionato. Arrivano chiamate dalla Liga, e il club che gli offre più garanzie è il Getafe di Bordalás, che lo acquista per poco meno di €500mila. Gli Azulones si erano presentati all’esordio in Liga con una rosa dimezzata, tra difficoltà di mercato e infortuni: solo 16 giocatori convocati e Uche di conseguenza titolare, ma adattato come unica punta in un 4-5-1. Risultato? Partita sofferta, ma il Getafe pareggia 1-1 grazie al gol proprio di Uche, che salta più in alto di tutti su un corner e trova la prima gioia in Liga.
Il nigeriano brilla grazie allo strapotere fisico, vince tanti duelli (31 in totale nelle prime 3 partite per Sofascore), ha sorpreso anche per le letture di gioco nei passaggi, nell’associazione coi compagni e nei falli conquistati (14 in totale in 3 match). Per il momento, Bordalás lo ha fatto giocare come punta o trequartista invasore per pura necessità. Ruoli e compiti che ha dimostrato di saper fare alla grande, ma Uche potrà continuare a stupire quando tornerà a giocare come mediano e sfruttare al massimo tutte le sue migliori qualità.
Un 21enne che, in una manciata di anni, è passato da giocare in Nigeria a brillare in Liga, con un percorso sorprendente: la scalata di Chrisantus Uche, però, è solo all’inizio.
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