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Ligue 1
, 4 Settembre 2024

Guida alla Ligue 1 2024/25


Luis Enrique, Roberto De Zerbi, Will Still e Adi Hütter: la Ligue 1 è il campionato degli allenatori?

Dire che questa estate sia stata difficile per il calcio francese è un gigantesco eufemismo: l’addio di Mbappé alla Ligue 1 direzione Madrid, il caos sui diritti tv che ha impoverito le casse di diversi club, la cancellazione dal calcio professionistico del Bordeaux un anno dopo quanto accaduto al Sochaux. Tutti eventi che hanno acceso i riflettori sulla nuova Ligue 1, ma non certo nel modo in cui il governo del calcio francese si aspettava.

Anche i risultati ottenuti agli Europei e a Parigi 2024 (con annesse prestazioni poco convincenti) hanno posto degli interrogativi sulle capacità che hanno oltralpe di sfruttare al meglio il talento che loro stessi creano. La qualificazione del Lille al super girone di Champions League è, probabilmente, l’unica buona notizia per il campionato francese nell'estate 2024, dato che potrà fregiarsi di quattro rappresentanti nella massima competizione continentale.

E allora cosa aspettarsi da questa Ligue 1 che, ahinoi, seguiremo al buio - al momento i diritti tv esteri non sono stati ancora venduti? Nonostante le cattive premesse i motivi d’interesse non mancano.

Sarà un PSG più “collettivo”?

Con l’arrivo di Luis Enrique nella scorsa stagione il PSG ha definitivamente chiuso il ciclo delle starlets per passare a uno nuovo, basato su giovani talenti in rampa di lancio e in grado di adattarsi al 4-3-3 del tecnico asturiano. Il processo si completerà in questa stagione con l’addio di Mbappé che ha reso la rosa della formazione parigina perfettamente plasmabile a immagine e somiglianza del proprio tecnico.

Le prime due partite di Ligue 1 hanno visto la formazione campione in carica mettere a referto 10 reti subendone una, a dimostrazione di un’idea di gioco che sembra totalmente assorbita e che sembra essere molto simile all’impostazione con cui la Spagna ha vinto gli ultimi Europei. Tanta qualità in mezzo al campo (a cui è stato aggiunto Joao Neves) e due esterni offensivi in grado di fare la differenza in isolamento come Dembelè e Barcola (a cui si è aggiunto Desire Doué dal Rennes) sono i punti fermi del calcio posizionale di Lucho e sembrano promettere davvero tanto spettacolo.

https://www.youtube.com/watch?v=fpoDH9sZ5U0&pp=ygUPYmFyY29sYSBkZW1iZWxl

Nel reparto arretrato, l’arrivo di Pacho fornisce maggiore presenza e maggiore supporto al mantenimento di una linea difensiva alta: la coppia formata dall’ex Eintracht Francoforte e da Marquinhos unisce strapotere fisico e grandi letture di gioco. Siamo di fronte a una squadra in grado di produrre tantissimo e di concedere davvero molto poco: in Ligue 1 basterà e avanzerà, ma gli ingredienti fanno ben sperare anche in ottica Champions League.

Marsiglia e Monaco, le più ambiziose inseguitrici

Non è una novità che tra il PSG e il resto della Ligue 1 ci sia un solco economico e tecnico enorme; tuttavia, vi sono realtà che proveranno comunque a lanciare il guanto della sfida partendo da scelte tecniche forti in panchina e un mercato importante in entrata, ovviamente nei limiti delle proprie disponibilità.

In questa categoria rientrano sicuramente il Monaco e il Marsiglia, affidate alle cure di Adi Hütter da una parte (conferma dopo il primo anno di Ligue 1 molto positivo) e quelle di Roberto De Zerbi dall’altra, pronto a mettersi in gioco in una piazza che ama le personalità forti come quella del tecnico bresciano (basti pensare al lascito di Bielsa).

La formazione monegasca ha dovuto assorbire l’uscita di Fofana direzione Milan, acquistando Lamine Camara dal Metz, ultimo gioiello fuoriuscito dal progetto di sviluppo del club alsaziano con Generation Foot. Lo schieramento è quello visto già nella scorsa stagione: 4-2-2-2, che bene descrive la discendenza calcistica di Hutter dal coaching tree di Ralf Rangnick.

A Marsiglia, invece, oltre all’arrivo di Roberto De Zerbi e il suo calcio privo di compromessi, il mercato è stato di spessore: l’asse centrale è stato rinnovato con Brassier in difesa, Hojbjerg in mezzo al campo e Wahi in attacco, con l'aggiunta controversa extracampo ma dal sicuro impatto sul terreno di gioco di Mason Greenwood, a scuotere i riferimenti tra fascia destra e sinistra. Tutti gli ingredienti sembrano perfetti per una stagione di alto livello: i fuochi pirotecnici visti nelle prime due partite di Ligue 1 (7 goal realizzati nelle prime due partite, 5 rifilati al Brest nella gara d’esordio) promettono una stagione ricca di divertimento al Velodrome.

Tanti cambiamenti nella lotta per l’Europa

Alle spalle di quelle che dovrebbero essere le tre protagoniste del campionato ci sarà una grande lotta per i restanti posti validi per l’accesso alle coppe europee. L’inserimento del Brest nella scorsa stagione potrebbe non ripetersi, ma Lens, Nizza e Lille non possono certo sentirsi tranquilli di mantenere i posizionamenti della scorsa stagione.

Anzitutto esiste una questione attinente alla continuità tecnica che potrebbe incidere sul cammino di queste squadre: tutte e tre hanno cambiato guida, con cambiamenti piuttosto importanti in termini di stile di gioco.

Il Lens ha diviso le proprie strade con Franck Haise, l’allenatore che ha riportato i Sang & Or in Ligue 1 e in Europa nel giro di tre stagioni. Tocca a Will Still raccogliere la sua eredità: compito non facilissimo, considerando le uscite di Wahi direzione Marsiglia e il concretissimo rischio di aver raddoppiato la posta con Danso in direzione Roma. Sono arrivati M'Bala Nzola, Martin Satriano e Malang Sarr, non proprio nomi che fanno sognare. L'aggiunta del dribbling di Zaroury sulla trequarti e un centrocampo comunque in grado di sviluppare rapidamente il gioco mantengono questa squadra ancora competitiva.

Decisamente un cambio di paradigma, invece, quello del Nizza: il calcio di controllo di Farioli è stato soppiantato dal profilo decisamente verticale di Franck Haise, che ha ottenuto dal mercato l’arrivo di un suo pretoriano come Jonathan Clauss. Desta curiosità l’arrivo di Ndombele in luogo di Khéphren Thuram in mezzo al campo, così come il centrale difensivo canadese Moïse Bombito, al momento il principale investimento monetario del club (7 milioni) considerando l’arrivo in prestito di Moukoko e (forse) anche quello di Tresor a completare l’attacco.

https://www.youtube.com/watch?v=kdHLlHb4sBc&pp=ygUMbW91a29rbyBuaWNl

L’addio di Fonseca a Lille rappresenta la fine di un biennio ricco di soddisfazioni, non solo nelle competizioni europee ma soprattutto in Ligue 1, per il club del nord della Francia. Il testimone è passato a Bruno Genesio, che potrebbe rappresentare un rischio viste le ultime esperienza non del tutto positive a Lione e Rennes. Quasi certamente cercherà il modo migliore per garantire solidità, sperando che non vada a scapito dell’espressione del talento di cui questa squadra gode - l'aggiunta di Mitchel Bakker, in prestito secco dall'Atalanta durante l'ultimo giorno di mercato, non pare quella decisiva per un salto di qualità, ma jamais dire jamais...

Outsider più o meno di lusso

Lione e Strasburgo sono club che hanno mostrato di avere qualche soldo in più da spendere sul mercato e non si sono fatti mancare acquisti interessanti; tuttavia, le prospettive sembrano più interessanti per la formazione alsaziana anziché per l'Olympique.

Lo Strasburgo (utilizzando i rapporti diretti con il Chelsea) ha portato nella città del parlamento europeo profili come quelli dell’esterno sinistro Caleb Wiley e sul lato opposto Guela Douè, mentre a centrocampo vedremo all’opera Andrey Santos. Il colpo più suggestivo della classe media della Ligue 1 è però quello di Sebastian Nanasi, trequartista svedese arrivato dal Malmö, destinato a una carriera decisamente importante, che si aggiunge ad una linea offensiva di alto livello assieme a Dilane Bakwa ed Emanuel Emegha. A dirigere questa squadra di grandi prospettive sarà Liam Rosenior, reduce da una positiva esperienza alla guida dell’Hull City e in grado di proporre un calcio propositivo e molto aggressivo per le convenzioni del campionato transalpino.

La formazione lionese, invece, si presenta a questa Ligue 1 con un passivo di mercato superiore ai €100 milioni che necessita di essere ridotto entro la fine della sessione. Se il club riuscirà a risolvere questo problema, la rosa a disposizione di Sage è senza dubbio di alto livello: l'attacco Orban-Mikautadze-Zaha tracima di hipsterismo. L’uscita di O’Brien, però, sembra aver indebolito il reparto difensivo: i punti interrogativi sull’equilibrio di squadra restano, e le prime due giornate di campionato sono lì a testimoniarlo.

https://www.youtube.com/watch?v=RewcVC0eo9M&pp=ygUPb2x5bXBpcXVlIGxpb25l
Tanner Tessmann, Mr. Equilibrio

A completare il quadro delle squadre di Ligue 1 da cui ci si può aspettare un approdo in Europa vi sono Rennes e Tolosa.

Il Rennes, in ricostruzione dopo le cessioni importanti di Belocian, dei fratelli Douè, Terrier e Le Fée - sostituiti al momento dal norvegese Gronbaek (la grande scommessa del mercato della formazione bretone), Hateboer, Faye e Ostigard in difesa, Glen Kamara e Noauirou Ahamada in mezzo al campo, Jota sull'esterno sinistro (gli ultimi due inseriti il 31 agosto, nda). A Julien Stephan il compito di riportare la squadra in Europa.

Il Tolosa non rappresenta propriamente una pretendente all’Europa: le cessioni di Dallinga, Logan Costa e Mawissa non rappresentano la migliore premessa per questa stagione; tuttavia, la grande qualità di cui comunque dispone la squadra in mezzo al campo e la guida tecnica di Carles Martinez possono regalare al club occitano una stagione da outsider di livello.

Quale destino per le sorprese delle ultime stagioni?

Reims e Brest sono le realtà più interessanti emerse nella Ligue 1 negli ultimi anni, grazie a proposte di gioco non particolarmente elaborate ma in grado di mettere in difficoltà le gerarchie del calcio transalpino. Il bel gioco ha permesso di far emergere giocatori importanti, queste due squadre sono sempre attese al varco all’inizio di ogni stagione: saranno in grado di ripetersi?

Per il Brest il compito è abbastanza improbo: Les Pirates sono reduci da un clamoroso 3° posto che li porterà a disputare la Champions League in questa stagione. Un’impresa abnorme ma che adesso pone degli interrogativi per una squadra senza sufficienti risorse per rinforzarsi ulteriormente. La cessione di Brassier al Marsiglia, quella di Mouniè all’Augsburg e l’infortunio a Lees-Melou hanno tolto la spina dorsale a questa squadra: gli arrivi di Ajorque in attacco e Le Cardinal in difesa sono insufficienti a colmare questo vuoto. Riuscirà Eric Roy a portare a casa un altro miracolo sportivo?

A Reims, invece, c’è da assorbire l’addio di Will Still, l’allenatore che ha definitivamente spostato la formazione della città dello champagne in una squadra da lato sinistro della classifica di Ligue 1. Al suo posto Luka Elsner, reduce dal duplice successo promozione-salvezza con il Le Havre: anche per lui il compito sarà quello di tenere la squadra lontana dalle zone calde della classifica e di mettere in mostra altri talenti da mettere sul mercato. I papabili per questa stagione sono Keito Nakamura e Yaya Fofana, quest’ultimo chiamato a non fare rimpiangere Richardson, neoacquisto della Fiorentina.

La parte destra della classifica, per mettere in vetrina nuovi talenti

A completare il lotto delle 18 squadre della prossima Ligue 1 vi sono le tre neopromosse Auxerre, Angers (dopo un anno di purgatorio) e il gran ritorno del St. Etienne. Per i verts il ritorno nella massima categoria è stato abbastanza rocambolesco ma, con una nuova proprietà pronta a garantire un minimo di solidità economica, il club più titolato di Francia può guardare al futuro con maggiore serenità: i €6 milioni spesi per l’acquisto di Davitashvili sono un buon chiarificatore d’intenti da parte della società.

Per Auxerre e Angers, invece, il purgatorio della Ligue 2 è durato solo una stagione ma il rischio di diventare una squadra yo-yo è davvero molto alto. Per club come loro o il Le Havre, le difficoltà economiche dovute alla questione dei diritti tv ha reso impossibile spendere sul mercato, per cui proveranno mediante alcuni prestiti (Sinaly Diomandè per i biancazzurri di Borgogna, Mama Baldè per i bianconeri della Loira) ad aggiungere esperienza a squadre con giovani da lanciare.

Da questo lotto di squadre, a cui aggiungiamo lo stesso Le Havre, Nantes e Montpellier, più che grandi risultati dobbiamo aspettarci che mettano in vetrina qualche nuovo nome da dare in pasto agli appassionati di calciomercato.

Un esempio potrebbe essere il centrale difensivo classe 2005 del Nantes Nathan Zézé: già nel mirino di alcuni club di Premier League, piede mancino, molto forte nei duelli, giocatore con tutti i crismi per essere considerato un difensore moderno. Ha già collezionato 13 presenze nella scorsa Ligue 1, questa dovrebbe essere l'annata della definitiva esplosione.

Altro giocatore di cui sentiremo parlare è l’esterno offensivo sinistro del Le Havre Antoine JouJou, già opzionato dal Parma per la prossima stagione e che, dopo aver saggiato la Ligue 1 nella scorsa stagione (23 presenze, 6 da titolare) sembra pronto a prendere sulle sue spalle le necessità creative della sua squadra: dai suoi dribbling passerà la salvezza del club normanno.

Chiudiamo con un nome più conosciuto, ossia quello di Joris Chotard, mediano del Montpellier. Già definirlo mediano è alquanto riduttivo: il classe 2001, protagonista anche alle Olimpiadi di casa, è il partner di centrocampo di una figura mitologica come Savanier e sa unire grandi capacità in interdizione a quelle di gestione della palla. Se non prima, questa potrebbe essere la sua ultima stagione allo stadio della Mosson.

  • Nicola Lozupone è cresciuto con l'amore per la Samp di Vialli e Mancini e della curva Nord dello stadio San Nicola. Da grande trasforma il suo tifo in passione per lo sport, la tattica e la performance analysis. Giochista convinto.

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