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Yildiz New Wave
, 28 Agosto 2024

Kenan Yıldız, la strada del 10


Il numero dieci bianconero ha precedenti illustri, ma Kenan Yıldız pare un predestinato.

Omar Sivori, Michel Platini, Roberto Baggio, Alessandro Del Piero, Carlos Tevez, Paulo Dybala e Paul Pogba. Sulla stele di talenti e campioni immensi ora bisogna incidere il nome di un giovanissimo turco che in un solo anno ha fatto perdere la testa ai tifosi della Juventus, alla società e anche a qualche avversario: Kenan Yıldız.

Nato il 4 maggio 2005 a Regensburg, città sul Danubio della Baviera Centrale, da mamma tedesca e papà turco, Kenan ha cominciato a tastare i primi campi in erba prima nel Sallern e poi nello Jahn Regensburg. Il talento e il carattere sono da subito tratti distintivi ed ecco che a sette anni la sua vita prende una piega meravigliosa. Yıldız lascia a 7 anni, per trasferirsi in una società a 125km dalla città in cui è nato: il Bayern Monaco. Kenan comincia così nelle giovanili della squadra più importante di tutta la Germania, ci passa 10 anni della sua giovanissima carriera nei quali segna e fa anche il suo esordio nella UEFA Youth League.

La vita tante volte mette di fronte a scelte delicate, vere e proprie sliding doors. Il 2022 per Yıldız è l’anno che più lo cambia e lo plasma. In estate lascia il Bayern Monaco, la Baviera e la Germania dove è nato e cresciuto per accasarsi a Torino e vestire la maglia della Juventus. Nella prima stagione gioca tra la Primavera di Montero (15 gol in 37 partite) e la Next Gen in Serie C.

Il 2023 è la svolta: fa il suo esordio “coi grandi” già nella prima giornata di campionato a Udine, a fine settembre trova il primo gol tra i professionisti ad Ancona con la maglia della Next Gen. Il 23 dicembre parte per la prima volta titolare con la Juventus nella trasferta di Frosinone: gli bastano solamente 12' per mettere la firma.

Kenan riceve sulla sinistra, tunnel a Monterisi, passa in mezzo a tre per entrare in area e col destro fulmina Turati sul primo palo. È una rete d’istinto, creata dal nulla, che descrive perfettamente il talento cristallino e la fantasia di Yıldız. La Juventus rimane stregata dal giovane turco, che nel frattempo sta conquistando anche l’amore della tifoseria dimostrando la passione per un giocatore che per la Vecchia Signora è una divinità: Alessandro Del Piero.

Yıldız ha da pochissimo firmato il rinnovo fino al 2029 con la Juventus, con l’iconica maglia numero 10 annessa. Un ricambio generazionale? Sì, perché alla fine non è solo un numero o una maglia. È un’icona, un simbolo della società bianconera. Quella casacca è magica, ha segnato intere generazioni ed è stata protagonista dei racconti che parenti o amici hanno tramandato ai bambini per farli innamorare della Juventus.

Puoi sentire padri o nonni raccontare le gesta di Platini e del suo talento. Puoi ascoltare chi parla di Del Piero, dei suoi gol, della sua tecnica e della sua scelta di non lasciare la sua Vecchia Signora seguendola anche in B. I più giovani hanno invece vissuto la 10 con Carlos Tevez, che ha portato a sognare la Champions League fino alla finale di Berlino, poi con Paul Pogba, che dopo solo un anno ha deciso di tornare a Manchester, e infine con Paulo Dybala.

Il ragazzo di Laguna Larga è l’esempio perfetto a cui si fa riferimento quando si vuole collegare quella maglia alle nuove generazioni. Dybala arriva da Palermo nel 2015 in una Juventus che aveva già vinto 4 campionati consecutivi e si era spinta fino a una finale di Champions, persa per 3-1 contro il Barcellona di Suarez, Neymar e Messi. L'argentino giunge in punta di piedi, andando a completare un reparto che al suo interno aveva già Morata e aveva acquisito quasi in contemporanea anche Mandzukic dall’Atletico Madrid.

In soli due anni l’argentino conquista l’amore dei tifosi con giocate e notti magiche - l'11 aprile 2017 su tutte, quando allo Juventus Stadium ci si gioca col Barcellona l'andata dei quarti di finale di Champions League -: in quella stessa estate, pochi mesi più tardi, arriva anche per lui l’incoronazione come nuovo 10 della Juventus.

Prendiamo come esempi gli ultimi tre numeri 10 della Juventus: più di questi questi, quello che si ritrova maggiormente in una situazione delicata è proprio Yıldız, che dovrà sopportare il peso di quel numero a soli 19 anni.

Carlos Tevez è il primo Diez dopo Del Piero, arriva da campione dal Manchester City come colpo di mercato nell’estate 2013 dopo un braccio di ferro con il Milan. Subito i pareri dei tifosi bianconeri sono abbastanza contrastanti. L’argentino non arriva con una grande fama, tanti non accettano volentieri l’idea di vedere dopo un solo anno quella maglia a cui sono tanto affezionati con un nuovo padrone. Tevez, da subito, riesce a scacciare tutti i dubbi: sia nell’ultimo anno di Conte che nel primo di Allegri prende sulle spalle non solo la numero 10, ma anche tutta la Juventus. L’Apache non tradisce la Juventus nell’estate del 2015: semplicemente, non riesce a sfuggire dal richiamo di tornare a vestire la maglia del Boca Juniors e di far esplodere la Bombonera.

Dopo Tevez è la volta di Paul Pogba, centrocampista francese che soli tre anni prima era arrivato a parametro zero dalla sponda rossa di Manchester. Al primo anno Pogba era bastato poco per far appassionare i tifosi: una rete strepitosa di destro da fuori area contro il Napoli aveva già fatto capire che di talento da vendere ne aveva eccome. Nel 2015 arriva l’investitura anche per lui, ma dopo un solo anno lascia Torino e fa ritorno allo United, per far capire il suo valore a chi anni prima non aveva creduto in lui.

La 10 rimane per un anno senza padrone, ma la Juventus si fida di Paulo Dybala: per 5 anni, la Joya la onorerà nel miglior modo possibile. Come tutte le storie d’amore, però, anche questa ha una fine: le divergenze con la società portano a un addio fatto di lacrime.

Nell’estate 2023 chi fa ritorno? Paul Pogba. La dirigenza juventina gli riassegna nuovamente la dieci, ma mai scelta fu più sbagliata. Il Pogba-bis è un errore, troppi infortuni ed una condizione fisica che non decolla mai. Il disastro viene completato a settembre quando viene trovato positivo al DHEA durante un controllo antidoping nel post partita di Udinese-Juventus, proprio la gara che vede per la prima volta Yıldız in campo con la maglia “dei grandi”.

Per chi crede nel destino, questo è un segno inequivocabile. La 2022/23 è la stagione in cui Kenan si fa conoscere anche a chi ancora non l’aveva ammirato in Primavera. Dopo il gol a Frosinone e quello in Coppa Italia contro la Salernitana, il 2005 non passa mesi semplici dal punto di vista calcistico e il suo minutaggio, nonostante prestazioni comunque convincenti, va in calando. Allegri è sempre stato un allenatore che negli anni si è dimostrato abbastanza restio a fare affidamento sui giovani: Yıldız non risulta essere la prima scelta.

Kenan conclude la prima stagione in Serie A con 27 presenze, con una media di soli 36' a partita. Eppure, il talento di Yıldız è già tangibile: se confrontato tramite FBref con gli altri giocatori nella stessa posizione nell'ultimo anno solare tra i top campionati europei, il turco è nel 92° percentile per passaggi tentati, nel 98° per percentuale di completamento dei passaggi, nel 95° per possessi recuperati e nel 93° per passaggi progressivi. 

Ecco perché Kenan tra gli ultimi 10 della Juventus è quello che deve affrontare forse il percorso più tortuoso. Yıldız, rispetto agli altri, ha trovato una Vecchia Signora completamente diversa. Tevez approda una squadra in rampa di lancio che arrivava da 2 Serie A vinte in fila; Pogba, nel momento in cui veste per la prima volta il 10, è già un giocatore affermato e importante della Juventus; un discorso simile, con ancora più argenteria alle spalle nel recentissimo passato, si può fare anche per Paulo Dybala.

La sfida più importante per Yıldız sarà proprio quella di dare inizio a un nuovo corso di vittorie, a un nuovo ciclo. I bianconeri in questa stagione hanno iniziato un nuovo progetto, dopo tre anni si è cambiata guida tecnica ed ora potranno contare su Thiago Motta, un allenatore giovane chiamato a creare valore e riportare entusiasmo in un ambiente che negli ultimi tempi era diventato più cupo.

Al centro di questo nuovo corso, di questa nuova storia, ci sarà Kenan Yıldız, chiamato a far aumentare sempre di più quella fiamma d’amore che il popolo bianconero già nutre nei suoi confronti. Il turco sarà senza dubbio protagonista, ma che ruolo potrà ricoprire nello scacchiere del tecnico italo-brasiliano?

Al momento non abbiamo troppe indicazioni: tracciare una possibile collocazione tattica di Yıldız, inoltre, è complicato dal campione di partite ancora molto ridotto e dal mercato della Juventus ancora non chiuso. Il suo ruolo, tra le amichevoli e il 3-0 al Como nell'esordio di Serie A, è stato differente: nel precampionato ha giocato largo a sinistra, con Douglas Luiz come trequartista; contro la squadra di mister Fabregas, l’ex Aston Villa è partito in panchina ed è toccato a Yıldız agire come sottopunta, con l'esterno occupato da Mbangula. È solo una partita, per di più contro una neopromossa: è da prendere con le pinze, ma la gara di Kenan è stata clamorosa.

La partita di Kenan Yildiz contro il Como

Ritorni in difesa ad aiutare e ad agevolare il palleggio, serpentine in dribbling, un’autentica spina nel fianco per la squadra di Fabregas. Tante volte, nonostante la posizione più centrale, si è comunque allargato sulla sinistra per puntare l’uomo e creare pericoli, vedasi l’azione che ha portato al raddoppio di Weah grazie al suo assist. La domanda che tanti bianconeri si son posti è ora la seguente: se dovesse arrivare Koopmeiners, chi gioca alle spalle di Vlahovic? Questo problema, però, pare non esserci.

Ovviamente sarebbe il tuttocampista dell'Atalanta a giocare come trequartista: inoltre, anche contro il Como, Yıldız si è servito spesso e volentieri della fascia sinistra nonostante la collocazione iniziale. Sarebbe divertente vederli scambiarsi di posizione, come uno occuperà un mezzo spazio e l'altro quello restante.

Come ha detto Thiago Motta in conferenza stampa, il 10 è responsabilità: Kenan Yıldız ha già dimostrato grande cultura del lavoro nonostante la giovane età, e sperare che non tradisca le attese non è utopia. Yıldız sarà il numero 10 di questa nuova generazione, avrà il compito di far innamorare tanti giovani al calcio e alla Vecchia Signora. Sarà uno dei volti principali di questo nuovo corso, una colonna portante fondamentale.

La scelta della Juventus è una dimostrazione di grande fiducia nei confronti del giovane turco che ha Del Piero come modello di riferimento ed esulta con la linguaccia come faceva Pinturicchio. Ora Yıldız ha un modo in più per poterlo emulare e omaggiare, nell’attesa di sentire lo speaker urlare il suo nome e il suo nuovo numero di maglia. Con il numero 10, Kenan... Yıldız!


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