Cosa può dare Maresca al Chelsea?
Il Chelsea e i suoi 44 giocatori sotto contratto saranno la rampa di lancio del tecnico italiano.
Sono passati solo 3 anni da quando il Chelsea ha alzato al cielo la seconda Champions League della sua storia. Ne sono successe di cose da quel 29 maggio 2021: per una stagione il Chelsea ha continuato a farsi valere sia in Inghilterra -3° posto in Premier, finale di FA Cup e Carabao Cup – che in Europa e nel mondo - quarti di Champions League, vittoria di Supercoppa Europea e Mondiale per club.
Con l’arrivo della proprietà targata Todd Boehly, i connotati del Blues sono rivoltati, a partire da quelli dell’allenatore che aveva regalato ai londinesi questo sogno europeo, Thomas Tuchel. Per sostituire il tedesco, il Chelsea ha puntato su Graham Potter, ma sono stati necessari circa £20 milioni per liberarlo dal Brighton. Questi si aggiungono alla faraonica campagna acquisti che tra la finestra estiva e quella invernale ha portato via ben €630 milioni dalle casse Blues.
In una sola stagione sulla panchina di Stamford Bridge si sono seduti quattro tecnici diversi: Tuchel e Potter esonerati, Saltor ad interim e Lampard a fine stagione come traghettatore, raggiungendo così solo il 12° posto in classifica.
Nell’estate seguente è ingaggiato Mauricio Pochettino e sono investiti €467 milioni. Pochettino non è esonerato, ciononostante a fine stagione i Blues ricevono un’altra beffa. Dopo un ottimo finale di Premier League, il Chelsea scavalca il Man United al 6° posto, qualificandosi in Europa League: vincendo la FA Cup, i Red Devils hanno comunque "rubato" lo slot per la seconda competizione europea per club, condannando il Chelsea a scalare in Conference League. Il tecnico albiceleste, anche tramite alcune sibilline dichiarazioni durante il corso della stagione, raggiunge il punto di saturazione a campionato concluso, risolvendo consensualmente il contratto coi londinesi.
In due anni Todd Boehly e il suo gruppo hanno tirato fuori dalle tasche più di €1 mld per… raggiungere una qualificazione in Conference League e non alzare al cielo neanche un trofeo. È evidente che bisogna rifondare, ma bisogna farlo bene. L’uomo scelto dalla dirigenza è un emergente, ma con un trascorso comunque prestigioso: Enzo Maresca.
Molti conoscono il campano da allenatore per aver fallito a Parma, ma dopo un anno come vice di Guardiola al Manchester City nella stagione del treble, Maresca ha notevolmente migliorato il bagaglio tecnico. Nell’estate 2023 il Leicester ha puntato su di lui per tornare immediatamente in Premier League, missione portata a compimento. Le Foxes non hanno soltanto dominato a tratti la Championship: hanno anche dominato il gioco. Di punti in comune tra Guardiola e il suo allievo Maresca, se ne trovano parecchi altri.
I segreti del Leicester
Dopo una brusca retrocessione, il Leicester aveva bisogno di recuperare la fiducia perduta e di rispecchiarsi in un'identità chiara. Dopo aver venduto le stelle Barnes e Maddison, a cui si sono aggiunte le partenze di Tielemans e Söyüncü, la dirigenza ha preferito fare una campagna acquisti intelligente. In prestito sono arrivati giovani interessanti come Doyle, Casadei e Fatawu e profili di esperienza come Coady e Winks. La rosa è stata completata con l’acquisto del portiere Hermansen e dell’esterno d’attacco Mavididi.
Il Leicester di Maresca non ambisce solo al controllo del pallone (61,6%), ma ha mostrato costantemente un possesso fluido e verticale, con una squadra che cambia rapidamente struttura a seconda delle esigenze. Infatti, se la squadra parte col 4-2-3-1, nelle diverse fasi di gioco ci sono mutamenti.
In fase di prima costruzione il Leicester imposta giocando corto, ma all’occorrenza va anche lungo dopo aver creato le condizioni per attaccare rapidamente la difesa avversaria. Su rinvio dal fondo è una delle squadre che il più delle volte gioca corto (85%), il portiere viene coinvolto per creare superiorità numerica fin da subito.
Le mezzali Ndidi e Dewsbury-Hall si alzano sulla linea degli attaccanti, Ricardo Pereira supporta Winks in una mediana a due e i tre difensori compongono una linea a 4 col portiere. A questo sistema si aggiungono diverse rotazioni in base al pressing avversario: per esempio, i due braccetti giocano molto aperti e i due mediani offrono due linee di passaggio diverse, anche Dewsbury-Hall offre una soluzione ulteriore.
Avanzando il proprio baricentro, il Leicester passa ad una struttura 3+2, con un terzino invertito (Ricardo Pereira) al fianco del mediano e quello opposto che rimane bloccato (Justin o Doyle).
In fase di possesso le Foxes cambiano completamente forma: come nel City di Guardiola, il sistema di gioco diventa 3-2-4-1. Al classico centrocampo a 3 (Winks-Ndidi-Dewsbury-Hall) si aggiunge un uomo in più, il terzino invertito Ricardo Pereira.
Questo “box” di quattro giocatori permette di creare un sovraccarico al centro: i giocatori in mezzo devono essere abili a “giocare nel traffico". Come spiegato da Maresca a The Coaches’ Voice, Ricardo Pereira è molto abile a muoversi negli spazi stretti e a giocare nella zona di densità, adattandosi perfettamente a questa funzione.
In fase di non possesso il Leicester segue le tendenze del calcio moderno: è una squadra che si adatta alla struttura che presenta la squadra avversaria. Il più delle volte si dispone su un 4-2-3-1, ma si può anche decidere di passare al 4-4-2 col trequartista che affianca la punta in pressione. Il riferimento principale è la palla, ma vengono alternate marcature a uomo in certe zone del campo o su certi giocatori specifici.
La marcatura a zona del Leicester si nota soprattutto in fase di difesa posizionale, quando la squadra ripiega su un blocco medio–basso. Questo sistema presenta sicuramente dei difetti, vedasi la poca densità di giocatori al centro del campo o l’eccessiva distanza tra i reparti.
Uno dei giocatori più sottovalutati del Leicester 2023/24 è senza dubbio Harry Winks, il metronomo. Non solo è il giocatore che tocca più palloni ed effettua più passaggi in Championship, ma è anche estremamente preciso sia negli scarichi di breve distanza, sia nei lanci lunghi.
Non sarà difficile per Maresca trovare un giocatore con queste caratteristiche al Chelsea: Lavia, Caicedo, Enzo Fernandez…
In fase di possesso, al fianco di Winks si è sempre posizionato Ricardo Pereira, terzino sulla carta ma con caratteristiche da centrocampista. Al Chelsea sono stati già provati diversi giocatori: il più adattabile dovrebbe essere Malo Gusto, ma possono essere adattati anche Reece James e Cucurella.
Il giocatore chiave di quel Leicester è già stato ingaggiato dai Blues: Kiernan Dewsbury-Hall, riferimento offensivo assoluto delle Foxes che nella passata stagione ha messo a referto 12 reti e 14 assist.
Sull’onda di Pochettino
Il Chelsea di Pochettino nella seconda parte di stagione è cresciuto molto, passando dalla parte destra della classifica al 6° posto finale, ottenuto grazie a 5 vittorie consecutive per chiudere la Premier League. I Blues hanno anche raggiunto la finale di Carabao Cup e la semifinale di FA Cup dopo aver battuto Preston, Aston Villa, Leeds e proprio il Leicester di Maresca.
Pochettino ha dovuto fare i conti con diversi infortuni: Nkunku, Enzo Fernandez, Lavia, Reece James, Colwill, Fofana, Chilwell… Ciononostante, l’ex tecnico degli Spurs e futuro CT degli Stati Uniti è riuscito a trovare una quadra, molto più convincente di quanto il caos in sede di mercato continua a mostrare in apparenza. Cucurella ha finalmente trovato spazio - 17 partite saltate per un’operazione alla caviglia - ed è stato schierato dal tecnico argentino come terzino invertito, per creare superiorità numerica al centro del campo.
In assenza di costruttori eccellenti come Lavia e Fernandez, il numero 3 è stato affiancato a Caicedo, mentre Gallagher si muoveva in modo complementare all’azione. Spesso il centrocampista inglese si è anche invertito di posizione col terzino spagnolo, creando scompiglio nelle marcature avversarie.
Altre volte Caicedo si è abbassato al fianco dei difensori per permettere anche a Malo Gusto di muoversi al centro del campo: tutte queste rotazioni permettevano alla squadra di Pochettino di liberare spazio in avanti.
Ne hanno beneficiato Mudryk e Madueke sulle fasce, ma anche Cole Palmer e Nicolas Jackson al centro. L’ex Manchester City in particolare è stato la chiave (22 reti e 11 assist a referto): sarà interessante capire come Maresca avrà intenzione di gestirlo, mettendo in conto anche la compresenza (e concorrenza?) di Nkunku.
Come sarà il nuovo Chelsea?
Maresca e Pochettino, nell'ultima stagione, hanno adottato principi molto simili in fase di possesso, il che rende più agevole il lavoro del campano. Nel precampionato i Blues non hanno ottenuto risultati convincenti: negli USA, pareggio col Wrexham, sconfitte con Celtic, Man City e Real Madrid, unica vittoria contro il Club America; all’esordio stagionale a Stamford Bridge, pareggio con l’Inter. I risultati, casomai ci fosse ancora bisogni, indicano che c’è bisogno di pazienza per vedere un Chelsea competitivo ai massimi livelli in Premier League, ma si sono comunque intravisti brani interessanti.
In fase di possesso sono stati provati diversi sistemi con altrettanto diversi giocatori: nella prima partita Reece James ha giocato come terzino invertito, nelle amichevoli successive è rimasto bloccato al fianco dei due centrali di difesa.
Il giocatore schierato con più frequenza al fianco di Lavia è Malo Gusto, che coincidentalmente è quello che ha dato più garanzie da secondo costruttore.
Contro il Manchester City, Maresca ha anche provato a schierare Lavia e Caicedo in mediana con Malo Gusto a dare ampiezza a sinistra: il colombiano, in soli 5’, ha commesso due errori fatali che hanno portato il City alla rete. Contro il Real Madrid la squadra è parsa molto più equilibrata in fase di possesso, con Enzo Fernandez a interscambiarsi continuamente con Malo Gusto. Dal rinvio dal fondo di Jørgensen, il Chelsea imposta col 4-2-3-1, ma successivamente alcune rotazioni modificano il sistema di gioco.
Enzo Fernandez si apre sulla sinistra lasciando uno spazio al centro, nel quale si va a posizionare Malo Gusto. A destra Reece James si apre, liberando spazio al centro per Lavia in mediana e per Nkunku che si abbassa, offrendo una soluzione alle spalle della prima pressione dei Blancos.
Nell’ultima amichevole contro l’Inter, abbiamo visto un altro sistema di gioco in fase di possesso, che si potrebbe riproporre contro le squadre che difendono a 5. Per la prima volta è stato provato anche Cucurella, in coppia con Malo Gusto come nella passata stagione, ma stavolta con funzioni differenti: Lavia come unico perno centrale, Cucurella come terzo di linea difensiva, Malo Gusto a centrocampo nel mezzo spazio destro. A sinistra, per compensare lo spagnolo “bloccato”, si posiziona Enzo Fernandez. Dewsbury-Hall rimane alle spalle della punta, mentre le due ali occupano le ampiezze: si viene a creare un 3-4-3 col centrocampo a rombo, simile al 3-1-3-3 utilizzato da Bielsa.
Questa struttura permette di avere superiorità al centro del campo e al contempo nelle zone laterali: due giocatori occupano infatti il centro, due i mezzi spazi e due danno ampiezza.
Avendo una rosa lunghissima, farcita di giocatori con caratteristiche differenti, Maresca ha messo sul piatto diverse opzioni per trovare un equilibrio, trovando dubbi e altrettante conferme. Le principali incertezze sono state riscontrate, dal Chelsea e dallo stesso Maresca, in fase difensiva. Esattamente come il Leicester, anche il Chelsea in fase di prima pressione alterna marcature a uomo a un approccio a zona. Contro l’Inter, ogni giocatore era incaricato di seguire il proprio riferimento, per poi ripiegare nella propria metà campo e allentare le marcature.
Contro il Real Madrid, i Blues non hanno effettuato una pressione alta e aggressiva, optando per la zona sin dalla prima azione difensiva.
Il problema principale riscontrato dal Chelsea è la copertura dello spazio tra le linee, a cui consegue la difficoltà nel difendere la profondità. Per difendere meglio l’ampiezza, Madueke ripiega a destra formando una linea difensiva a 5: dal 4-4-2 in precedenza, il Chelsea di Maresca assume così una forma simile al 5-3-2.
Lo spazio che si viene a creare tra le linee permette agli avversari di ricevere il pallone privi di marcature, e di conseguenza imbucare i compagni in profondità a palla scoperta.
La principale ragione di questi problemi sono gli scivolamenti laterali dei centrocampisti: Enzo Fernandez e Mudryk escono in pressione sui primi costruttori del Real lasciando un vuoto alle loro spalle; Caicedo si trova sul centro destra, non riuscendo a coprire l’intera metà campo da solo.
La più grande lacuna risiede però nella gestione tecnica di una rosa troppo folta, alla quale sono stati aggiunti nuovi giocatori con la campagna acquisti di quest’estate.
In porta è arrivato Jørgensen per una cifra vicina ai €25 milioni, ma al momento Maresca si trova a gestire altri cinque portieri: Sanchez, Petrovic e Bettinelli presenti dalla scorsa stagione, Kepa e Bergström tornati dal prestito.
In difesa è arrivato Adarabioyo dal Fulham a parametro zero, che si va ad aggiungere ad un altro reparto colmo di giocatori: Fofana, Badiashile e Disasi al centro, Cucurella, Reece James, Malo Gusto e Chilwell terzini, oltre ai jolly Colwill e Chalobah.
Sulla mediana troviamo Lavia, Caicedo, Enzo Fernandez, Ugochukwu, Gallagher (non ancora venduto, anche se le indiscrezioni lo danno sempre più lontano da Stamford Bridge) e il nuovo acquisto Renato Veiga, arrivato dal Basilea per €14 milioni. Come mezzala impiegabile sulla trequarti troviamo Kiernan Dewsbury-Hall, acquistato per €35 milioni dal Leicester, che si aggiunge ai giovani Chukwuemeka, Casadei e Kellyman.
L’ultimo acquisto del Chelsea in ordine di tempo è stato Pedro Neto, ex Wolverhampton, alla modica cifra di €60 milioni, che va ad arricchire un reparto offensivo sin troppo ricolmo di giocatori di talento: sulla sinistra troviamo già Sterling e Mudryk, sulla destra sono presenti Madueke, Palmer e Ângelo.
È ancora da capire come verranno gestiti questi giocatori, ma nell’ultima amichevole abbiamo già potuto cogliere alcune differenze: nel primo tempo contro l’Inter ha giocato Madueke a destra con Malo Gusto nel mezzo spazio, nel secondo tempo il terzino francese si è aperto per permettere al subentrato vicecampione d'Europa di accentrarsi. Molto probabilmente, Maresca cercherà di presentare un Chelsea con Palmer in una posizione più centrale al fianco di Christopher Nkunku, che dopo una stagione condizionata dagli infortuni ha tutto per tornare a splendere.
È stato ingaggiato anche il 2006 Marc Guiu, centravanti scuola Barcellona, per €6 milioni di euro: se il centravanti titolare sarà Nicolas Jackson, in rosa sono ancora presenti Lukaku, Broja, Fofana e Washington.
Il destino ha voluto che nella prima partita da allenatore in Premier League, Enzo Maresca debba incontrare il suo maestro Pep Guardiola: Chelsea-Manchester City, una squadra in costruzione che deve risollevarsi da due stagioni deludenti contro una squadra super consolidata tra le migliori in Europa.
I due allenatori si conoscono a fondo, ognuno sa qual è il punto di forza e di debolezza dell’altro: potrebbe venire fuori una partita molto interessante, utile solo fino a un certo punto per determinare le reali ambizioni e potenzialità di questo Chelsea. Le prime uscite in Premier League e i preliminari di Conference League aggiungeranno qualcosa, ma i Blues saranno una delle squadre più stuzzicanti da seguire lungo tutto il 2024/25.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.