Storia della bromance Eze-Olise
Il trasferimento di Olise al Bayern segna la fine di una delle più belle coppie dell'ultima Premier League.
Nella rosa del Crystal Palace che ha giocato l’ultima giornata della Premier League 2023/24, in campo c’erano 5 giocatori nati o cresciuti nell'area metropolitana di Londra: Nathaniel Clyne (Stockwell), Marc Guéhi, (Lewisham), Tyrick Mitchell, (Brent), Eberechi Eze, (Greenwich), e Michael Olise, (Hayes). In panchina sedeva David Ozoh, da Croydon, lo stesso quartiere dove si trova Selhurst Park.
Quella del Crystal Palace è forse la strategia più identitaria di tutta la Premier League, va ben oltre l'attingere dal settore giovanile. Dei sopra citati, solo Mitchell e Ozoh vengono dall'academy del Palace – e Mitchell ha vissuto lì solo la parte finale del suo sviluppo, cresciuto inizialmente nel Brentford. Il senso di appartenenza al quadrante sud di Londra viene riproposto regolarmente sulle sciarpe, sugli slogan e anche nei post con cui il Crystal Palace annuncia i nuovi acquisti.
Nathaniel Clyne, che nel Palace è cresciuto fino a 21 anni, prima di andarsene al Southampton e poi tornare nel 2020, ha spiegato in un’intervista come South London sia un luogo speciale, pieno di campetti e gabbioni dove giocare in strada, e quanto il Palace stia lavorando per raccogliere al proprio interno tutti i giocatori che si formano in questo quadrante.
Avendo queste parole in mente si capisce come e perché il Palace investa tanto su giocatori cresciuti nell’enorme area di Londra. Michael Olise ci è arrivato già al termine del suo percorso giovanile, dopo sette anni nelle giovanili del Chelsea – che, ad oggi, rimane il primo collettore del talento giovanile di Londra – e poi un passaggio al Manchester City. Ancor più avanti nella sua carriera ci è arrivato Eberechi Eze, che, per dimostrare il suo senso di appartenenza, è stato direttamente presentato sopra la scritta "South London & Proud" che campeggia nei campi di allenamento del Palace.
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Sia Eze che Olise sono arrivati al Palace come giocatori ancora da formare, con un ruolo tutto da ridefinire nel salto di categoria dalla Championship, ancora ibridi tra rifinitori puri ed esterni creativi. Anche per questo, nell’intervista con cui Olise si è presentato al Palace, il focus è andato principalmente sulla libertà da avere in campo. “Mi piace esprimermi, divertirmi, pensare in modo creativo e dribblare, giocare libero.” E, proprio al suo arrivo, la principale perplessità, oltre alla relativa esperienza dei suoi 19 anni, era legata a che tipo di evoluzione avrebbe potuto intraprendere.
Al Reading, Olise era un numero 10 molto mobile: nominalmente partiva centrale, avendo spesso due esterni puri come Ovie Ejaria e Yakou Meité o Tomas Esteves ai lati, ma poi cominciava a svariare: incontro per offrire appoggi, largo per creare triangoli o, in profondità in prima persona a occupare gli spazi davanti a sé. Uno degli aspetti più piacevoli del gioco di Olise in Championship – esaltato dalla modesta intensità del campionato – è proprio il modo in cui controlla il flusso delle azioni. Quando riceve il pallone si ferma, dà la pausa per uno o due tempi di gioco, si aggiusta, alza la testa e decide cosa fare.
Nel dribbling dei suoi primi anni, spesso in zone centrali del campo, Olise sembra una caramella del Lupo Alberto, con il suo corpo, alto ma leggero, che sembra sciogliersi per mandare a vuoto gli interventi degli avversari. La coordinazione, il modo in cui mette la palla sotto la suola o se la fa passare tra destro e sinistro, sembra uscita da un campionario di Riquelme più che dalla mente di un diciannovenne cresciuto a West London.
Per Eze il percorso è stato simile. Da Greenwich si è spostato prima a Holloway, nelle giovanili dell'Arsenal, poi a Fulham, Millwall e infine a Shepherd's Bush, nel QPR. Quando è cominciato a comparire nel calcio professionistico, Eze aveva 19 anni e la sua forma grezza era somigliante a quella di Olise, con una tendenza a muoversi in giro per il campo per prendere palla e farla avanzare fino alle zone di rifinitura. In entrambi si nota una dimensione street del gioco, che, come spiega lo stesso Eze, nasce dai gabbioni in cui erano abituati a giocare da bambini.
Questa dimensione è stato ciò che ha permesso a entrambi di superare il contesto della Championship, al tempo stesso formativo e distruttivo come pochi altri: intensità atletica non eccezionale ma un impatto fisico che funge da primo test per capire quanto si può resistere in Premier League.
Ciononostante, per completare l'ultimo salto, entrambi hanno avuto bisogno di rivalutare il proprio ruolo e le proprie idee. Lo stile di gioco, al momento del loro arrivo al Palace, era un movimento continuo per assecondare le necessità dei propri compagni, dettato dalla voglia di avere sempre più centralità nella manovra: una caratteristica che non può non entrare in conflitto con un contesto – quello della Premier League – in cui l'ordine tattico diventa cruciale, soprattutto per l'occupazione degli spazi.
Eze al suo arrivo al Palace ha quindi completato il suo percorso – già intrapreso nell'ultimo anno al QPR – di trasformazione in trequartista esterno, con una zona di influenza progressivamente spostata sul mezzo spazio di sinistra e molta meno libertà di muoversi nel corridoio centrale, dove Hodgson aveva sempre preferito la presenza di due attaccanti puri in tutta la stagione 2020/21 – come Benteke e Batshuayi – o altri giocatori comunque più spiccatamente offensivi come Zaha e Jordan Ayew.
Non troppo diversamente è andata a Olise un anno dopo: Patrick Vieira, subentrato a Hodgson nell'estate 2022, ha deciso di impiegarlo stabilmente come esterno alto di destra del 4-3-3. Olise ha perso parte della sua influenza nella zona centrale del campo ma ha guadagnato più spazi occupabili, avendo meno densità intorno a sé e potendo decidere con più calma cosa fare con il pallone in un calcio più intenso.
Sia Eze che Olise hanno dovuto fare grande affidamento sulla loro capacità tecnica ma soprattutto sull'intelligenza tattica. Entrambi, formati come numeri 10, hanno visto le loro zone di influenza con il pallone variare sensibilmente e le loro responsabilità in non possesso aumentare, anche a discapito del loro stesso istinto di gioco.
La bromance Eze-Olise
Per vedere Eze e Olise combinare insieme, il Palace ha dovuto aspettare la seconda parte della stagione 2022/23. Eze aveva subito una lesione del tendine d’Achille che lo aveva tenuto fermo più o meno ininterrottamente durante tutto il 2021. Dal suo ritorno, lo stesso Vieira non è sembrato pienamente in grado di sfruttarne le sue qualità. Per tutta l’estate 2022, l’ex Arsenal ha portato Eze a muoversi come mezzala di sinistra, intuendo le sue potenzialità come strumento per facilitare l’uscita del pallone dalla difesa ma allontanandolo dalla zona di influenza di Olise.
Il risultato, come prevedibile, non è stato dei migliori: avendo alla sua sinistra un esterno fin troppo autosufficiente come Wilfred Zaha, Eze si è ritrovato ad avere un ruolo quasi esclusivamente di costruzione, offrendo appoggi ma senza particolari libertà di incidere negli ultimi metri.
Sorprendentemente, verrebbe da dire, il primo manager che è riuscito a far brillare insieme il talento di Eze e Olise insieme non è stato il giovane ed emergente Vieira ma l’ultrasettantenne Roy Hodgson, che con Eze aveva già lavorato nel suo primo anno al Palace.
Il lavoro fatto da Hodgson è stato cruciale per creare proprio la connection tra i due: l’ex CT dell'Inghilterra ha portato Eze più dentro il campo, dandogli maggiore libertà di movimento in orizzontale e permettendogli di andare ad associarsi nel mezzo spazio destro. Ne ha preservato il lavoro di trasmissione del pallone verso la trequarti ma ha anche liberato una serie di movimenti in verticale con l’obiettivo di aprire spazi proprio per Olise con tagli che, con il passare dei mesi, sono diventati sistematici.
Lo stesso Eze ha riconosciuto in Hodgson un ruolo cruciale nel suo sviluppo. In un'intervista a The Athletic ha sottolineando come il suo lavoro abbia contribuito attivamente a tirare fuori il meglio da lui e dai suoi compagni. Analizzando questo concetto con l'ottica degli spettatori, l'idea di Hodgson di unire le zone di influenza di Eze e Olise ha regalato al pubblico una delle coppie più esaltanti dell’ultimo anno e mezzo di Premier League.
Il lavoro del manager inglese è stato decisivo per rendere concreta in campo una combinazione che, prima di allora, era rimasta principalmente teorica, costruendo un rapporto di reciproca esaltazione tra due giocatori che già nelle idee sono molto affini tra loro. “Olise è un giocatore incredibile,” ha dichiarato Eze dopo la partita di fine 2023 contro il Brentford, “è bello giocare con giocatori che sono sulla stessa lunghezza d’onda.”
Five minutes of Michael Olise.
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Oltre alla loro sintonia, quello che rende unica la coesistenza tra Eze e Olise è la perfetta complementarietà tra le loro caratteristiche. Pur essendo nati calpestando le stesse zone, entrambi hanno visto il loro talento differenziarsi in zone diverse ma tra loro perfettamente integrate: Eze ha accentuato il suo lato di portatore palla, prendendo il mezzo spazio destro come se fosse casa sua e diventando il facilitatore della manovra del Palace; Olise ha invece accentuato la sua dimensione di creatore, prendendo possesso dell’ampiezza e diventando il principe rifinitore.
La complementarietà creata è stata poi sublimata dalla fine della stagione 2022/23, con 5 gol prodotti in combinazione tra di loro – numeri modesti, ma che racchiudono solo una parte del modo in cui si trovano in campo – e una connessione quasi telepatica. Lo stesso Eze ha spiegato come, per lui, sia ormai facile capire come Olise voglia servirlo: si riferisce nello specifico a una delle giocate preferite di Olise, la partenza in isolamento per rientrare sul sinistro e saltare tutta la linea difensiva con un filtrante alto, come quello con cui costruiscono l’1-1 in casa contro lo Sheffield United.
Come se non bastasse, oltre alla facilità con cui si trovano a combinare, entrambi possiedono mezzi tecnici di livello altissimo anche presi singolarmente. Sempre contro lo Sheffield United, entrambi trovano dei gol strepitosi con due tiri a giro da fuori, di cui uno – quello di Eze – con il piede debole e l’altro – quello di Olise – direttamente di prima, mostrando, ancora una volta, tutte le loro capacità balistiche.
Nell'ultima stagione, Eze ha concluso con 11 gol e 4 assist in 27 partite di Premier; Olise invece ha raccolto 10 gol e 6 assist in 19 partite, mantenendo medie importantissime anche al netto di un minutaggio forzatamente ridotto dagli infortuni – il francese ha saltato i primi tre mesi di stagione per un problema alla coscia sofferto durante l'Europeo Under 21 ed entrambi si sono infortunati seriamente a fine gennaio, saltando altri due mesi – ma con un finale di stagione eccezionale: 9 gol e 8 assist sommati, 3 vittorie pesantissime contro Liverpool (gol di Eze), Manchester United (doppietta di Olise) e Aston Villa (doppietta di Eze e assist di Olise).
Il talento dei due non poteva passare inosservato a lungo e la sensazione è che su entrambi ci fosse una data di scadenza già definita sin dal momento del loro arrivo al Crystal Palace. Gli infortuni di Eze hanno un po' rallentato la sua partenza ma non quella di Olise: a metà agosto 2023, il nazionale francese sembrava già destinato al Chelsea, ma è il luglio 2024 a vederlo partire da Londra in direzione Monaco. È la fine, almeno in South London, di una delle coppie più cool di tutta la Premier League.
Dei due, Olise sembra ancora il talento più sviluppabile, complici i 22 anni di età: potrebbe essere complesso capire come quest'ultimo potrà adattarsi nel contesto del Bayern. Nella scorsa stagione, con il Burnley, Kompany ha utilizzato un 4-4-2 abbastanza rigido, chiedendo ai due esterni un lavoro di risalita del pallone abbastanza gravoso; in Championship, invece, dove poteva contare su un certo strapotere tecnico, aveva messo in campo una squadra molto più fluida e attiva con il pallone. Se il belga dovesse riproporre lo stesso approccio nel Bayern, la presenza di un giocatore come Olise potrebbe diventare subito fondamentale per creare entropia sull'esterno destro e forzare i blocchi difensivi.
Per quanto possa essere anti-romantico rompere una coppia di giocatori così amalgamati, è anche vero che nel Bayern Olise troverà un altro poderoso talento delle conduzioni e dell'associazione nello stretto come Jamal Musiala. Chissà che con lui non possa produrre una coppia ancora più spettacolare.
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