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Copertina giocatori esclusi Euro 2024.
, 28 Giugno 2024

5 giocatori che speriamo ancora di vedere a Euro 2024


Dopo una fase a gironi anonima sarà possibile vederli nell'eliminatoria?

Prima del via agli ottavi di finale di Euro 2024, con Svizzera-Italia in programma sabato 29 alle 18, è tempo di fare un bilancio su come siano andati questi campionati europei per le sedici nazionali qualificatesi alla fase ad eliminazione diretta. Non sarà sicuramente tempo di esperimenti per i CT che si giocheranno chi semplicemente l’accesso ai quarti di finale ma anche chi si giocherà la credibilità o addirittura la panchina.

Giusto però puntare la lente d’ingrandimento su alcuni dei 72 calciatori (portieri di riserva esclusi) che ancora non hanno avuto la possibilità di mettere piede in campo ma che potrebbero rappresentare delle valide soluzioni per le proprie nazionali.

Uniche escluse dal dibattito, in quanto hanno attinto a piene mani da tutti i calciatori di movimento convocati, sono state il Portogallo di Roberto Martínez e la Spagna di Luis de la Fuente.

Raoul Bellanova - Italia

Nell’ultimo impegno della nazionale contro la Croazia il CT Luciano Spalletti ha mandato in campo a sorpresa la sua Italia con il 3-5-2, modulo che esperti e tifosi pensavano fosse una delle poche certezze vista anche la composizione della lista dei convocati. Sulla fascia destra ha preso posto Di Lorenzo, uomo di fiducia di Spalletti, con cui si è laureato campione due stagioni fa col Napoli, ma quasi mai impiegato in carriera come esterno a tutta fascia

Gli scarsi risultati purtroppo si sono visti. Di Lorenzo, che non sta vivendo un bel momento sia dal punto di vista tecnico ma anche personale per via delle tensioni nate con il Napoli e con i suoi tifosi, non ha fin qui giocato un buon torneo. Maluccio all'esordio con l'Albania; completamente spazzato via dal campo contro la Spagna a causa dello straripante talento di Nico Williams, giovanissimo e velocissimo diretto avversario, anonimo e mai propositivo con la Croazia seppur non sia stato mai realmente messo nelle migliori condizioni di performare.

È qui quindi che nasce il dubbio se un calciatore più giovane, più fresco e più funzionale come Bellanova possa tornare utile. Già nel Toro, l'esterno nato a Rho ha mostrato di essere un formidabile cavallo per attaccare gli spazi dalle spalle degli esterni avversari, creando una superiorità che, finora, Di Lorenzo non è mai riuscito a portare. Con la Svizzera, squadra che ha imparato con maestria a far girare la palla, servirà metterla anche sul piano atletico se si vorrà uscire indenni e puntare alla qualificazione ai quarti.

Matthijs de Ligt - Paesi Bassi

È inutile ignorare il fatto che la carriera di Matthijs de Ligt non stia andando esattamente come tutti ci aspettavamo quando lo ammiravamo svettare in tutta la sua magnificenza nella indimenticabile cavalcata di cinque anni fa dell'Ajax in Champions League. Da lì in poi un lento declino tra il multimilionario trasferimento alla Juventus, quello a sorpresa al Bayern Monaco e ora al suo primo campionato europeo con la casacca degli oranje senza ancora collezionare un minuto sul terreno di gioco.

Se fisicamente sembra aver recuperato dalla rottura dei legamenti del ginocchio, a preoccupare è la tenuta mentale del ragazzo che proprio dal ritiro della nazionale dei Paesi Bassi ha fatto sapere di essere costantemente seguito da uno psicologo: “Certi momenti possono essere duri e parlarne con qualcuno può aiutare a sentirsi più leggeri e pronti a rimettere le energie sul campo, anziché esaurirle tra mille pensieri negativi.”

Neanche l'arrivo della moglie Annekee è servito a smuovere le acque, anzi. Guardando le foto pubblicate su Instagram si può notare come l'abbraccio di de Ligt alla consorte sia molto di più che un gesto affettuoso e che l'incrocio di sguardi sappia tanto di richiesta d'aiuto di uno che vorrebbe essere ovunque tranne che in Germania ad assistere allo sgretolarsi di una promettentissima carriera di livello élite.

Da titolare fino a prima dell'esordio con la Polonia, il biondo centrale è stato scalzato dal vecchio marinaio Stefan de Vrij che non ha quasi mai sfigurato tranne qualche piccolo passaggio a vuoto nell'ultima sfida contro l'Austria. È qui che de Ligt potrebbe e dovrebbe togliere il sonno a Koeman, uno che in questi anni non ha mai perso occasione di prendere le parti del ragazzo quando finito, suo malgrado, nell'occhio del ciclone.

Le uniche immagini di De Ligt che abbiamo visto finora a EURO 2024: in tenuta da allenamento.

Charles De Ketelaere - Belgio

Una delle nazionali più deludenti viste nella fase a gironi è fuori di dubbio il Belgio, da sempre squadra che gode di grande hype prima di ogni grande torneo ma che finisce per sgonfiarsi appena dopo una manciata di minuti dal fischio d'inizio della prima partita ufficiale. È successo anche quest'anno. I diavoli rossi, che hanno ottenuto a fatica la qualificazione agli ottavi di finale in un girone abbordabile con Slovacchia, Ucraina e Romania, tatticamente e tecnicamente le hanno tentate tutte pur di sprigionare la qualità offensiva senza però riuscirci mai.

Il CT italo-tedesco nelle tre partite disputate ha puntato sul trio composto da Trossard, De Bruyne e Doku alle spalle del sempre più spento e sfortunato Romelu Lukaku, affidandosi poi a partita in corso alla fisicità di Lukebakio oppure alla rapidità di Bakayoko o Openda. L'unico giocatore a non essere minimamente stato toccato dalle elucubrazioni di Tedesco è Charles De Ketelaere, che è reduce da una stagione straordinaria nell'Atalanta.

Non c'è ragione alcuna per cui il fresco campione d'Europa con la maglia dell'Atalanta non abbia ancora assaggiato il campo, se non un'ipotetica sovrapposizione delle zone da occupare con De Bruyne, l'unico vero intoccabile della squadra anche in un torneo decisamente sottotono.

Tuttavia, Tedesco ha mostrato di essere molto disposto a cercare aggiustamenti. In difesa e centrocampo sono stati adottati due correttivi importanti: Vertonghen al posto di Debast per avere un giocatore più adatto a guidare la linea difensiva e Tielemans al posto di Orel Mangala per migliorare il controllo del pallone in fase di costruzione. In attacco i cambi sono stati meno: Doku, De Bruyne e Lukaku sono di fatto tre intoccabili e la prima scelta a destra è stata uno tra Trossard - titolare alla prima e all'ultima giornata - e Lukebakio - titolare nella seconda - ma nessuno dei due ha dato un senso di affidabilità reale.

Che quindi questo non sia il momento giusto per inserire il talento di CDK? D'altronde, il Belgio visto fin qua è una squadra che vive di momenti e giocate singole neanche di buona fattura e chi meglio di un freak di eleganza come De Ketelaere può mettere una pezza?

De Ketelaere comodamente seduto in panchina durante la partita tra Belgio e Romania. Sullo sfondo Leo Trossard, suo rivale per un posto nella trequarti dei Diavoli Rossi. (Foto: Alamy)

Adam Wharton - Inghilterra

Southgate è arrivato in Germania già con una pesante taglia sulla testa. Anche lui sarà consapevole che se la nazionale inglese non dovesse alzare al cielo la coppa - e forse anche se dovesse farlo - per lui il cammino si concluderà dopo sette anni parti bene e conclusi in calando.

La mancanza di un cervello a centrocampo sembra essere il più annoso problema che l’ex CT della U21 dei Tre Leoni si stia trovando ad affrontare durante la spedizione tedesca. La grande scommessa di Southgate è stata quella di usare Trent Alexander-Arnold e Declan Rice come mediani, cercando di sfruttare il loro stato di forma per compensare l'assenza di un playmaker più classico. Il risultato - potrà stupire come no - è stato però un discreto disastro, tanto che Alexander-Arnold ha finito per essere sostituito anzitempo nelle prime due partite e ha poi direttamente perso il posto da titolare nella terza, aprendo spazio a un incursore classico come Gallagher, forse ancora meno a suo agio di lui.

Non tanto meglio sono andati Bellingham e Mainoo, per cui, forse, è arrivato il momento di fare un tentativo estremo, proponendo in campo Adam Wharton, classe 2004 del Crystal Palace che è nel giro della nazionale da pochissimi mesi.

I problemi del centrocampo dell'Inghilterra sono uno dei temi trattati nell'ultima puntata di Charisteas, il podcast di Sportellate su Euro 2024.

Southgate ha definito Wharton “un calciatore speciale che a questa nazionale manca da troppi anni”. Peccato che poi non abbia tenuto fede alle sue parole, lasciandolo sempre in panchina. Il giovane prodotto dell’Academy del Blackburn Rovers, che in neanche quattro mesi è passato dal calcare i campi della Championship ad imporsi come uno dei migliori centrocampisti emergenti della Premier League, renderebbe a Declan Rice la vita molto più facile, deresponsabilizzandolo dalla costruzione del gioco e lasciarlo fare ciò che gli riesce meglio.

Wharton, a differenza degli altri centrocampisti dell’Inghilterra, è bravissimo tanto a far circolare il pallone rapidamente quanto a eludere il pressing avversario grazie all’innata dote del sapiente uso del proprio corpo. Volendo, il suo inserimento a centrocampo potrebbe riportare anche Alexander-Arnold nel suo ruolo naturale e aggiungere quindi un uomo d’alta caratura tecnica all’undici titolare. Basta solamente un po’ di coraggio. Southgate è all’ultima spiaggia e lo stesso Wharton sembra avere già le spalle larghe per sopportare anche un eventuale fallimento. Non bisogna aspettare oltre, il futuro è oggi.

https://www.youtube.com/watch?v=PTCm1wrHYus&ab_channel=FutballKarim
Clip riassuntiva delle giocate di Adam Wharton nel giorno del suo debutto contro la Bosnia nell’amichevole di preparazione all’Europeo.

Ibrahima Konaté - Francia

Ci sono tanti eventi accaduti durante la fase a gironi che hanno portato a pensare che la Francia di Deschamps sia molto più brava a porsi dei problemi che a risolverli, presentandosi regolarmente come la peggior nemica di sé stessa.

Il clima non sembrava sereno neanche prima a dir la verità per via dei rapporti incrinati tra il Deschamps e alcuni importanti membri dello spogliatoio. Un’inchiesta de L’Equipe ha reso noto come la comunicazione del CT sia totalmente cambiata rispetto al passato, limitando a pure formalità il confronto con i calciatori e preferendo apparire molto più coinvolto anche emotivamente davanti alle telecamere. La dura reprimenda ad indirizzo di Camavinga dopo il fischio finale di Francia-Polonia è sembrata a tutti esagerata, così come le frecciatine, neanche tanto velate, ad Antoine Griezmann, memore di dichiarazioni poco entusiaste sulla poca gradevolezza del gioco espresso dai Blue.

Uno dei tanti ad averne fatto le spese è stato il difensore del Liverpool Ibou Konatè, dato per titolarissimo da tutti i giornali transalpini prima dell’inizio del torneo insieme a Upamecano. L’ottima figura di William Saliba nelle amichevoli di preparazione ha mandato in crisi il commissario tecnico, che già dalla partita d’esordio ha fatto accomodare Konatè in panchina in luogo proprio del difensore dell’Arsenal, confermando anche la fiducia in Dayot Upamecano nonostante una stagione tutt’altro che esaltante con il Bayern Monaco.

Ibou Konate
Ibou Konate, centrale del Liverpool, nel riscaldamento della partita di apertura che la Francia ha giocato e vinto di misura contro l’Austria. (Foto: Alamy)

Per certi versi con la nazionale le cose stanno andando anche peggio per l’ex alfiere del Lipsia: Upamecano è stato messo infatti a giocare come centrale di destra per nasconderne i limiti in possesso, con il solo risultato di aver anche depotenziato le qualità con il pallone dello stesso Saliba, costretto a giocare sul lato sinistro, al contrario di come avviene nell'Arsenal. Inoltre, il rigore regalato alla Polonia per l’ingenuo fallo sul veronese Swiderski sa anche di comico, visto lo status di Upamecano. Continuare ad insisterci, senza concedere spazio ad un difensore affidabile come Konatè, sembra essere una scelta inspiegabile.

  • Napoletano di nascita ma cittadino del mondo d' adozione. A 12 anni ha capito che il rettangolo verde non facesse al caso suo dopo aver provato una rulèta à-la-Zidane ed esser finito a gambe all' aria. Innamorato del calcio grazie alla folta chioma bionda di Emmanuel Petit.

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