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Olympiacos-Fiorentina
, 30 Maggio 2024

Italiano lascia con il rimpianto


Il gol di El Kaabi nei supplementari nega ancora alla Fiorentina la gioia di un trofeo.

Poteva essere il finale perfetto, invece l'addio di Vincenzo Italiano alla Fiorentina ha avuto in dote un rimpianto in più da questo Olympiacos-Fiorentina. È bastato un gol di Ayoub El Kaabi al 116' a spegnere le speranze viola e a certificare la seconda sconfitta in finale di Conference League in due anni, la terza in tutte le competizioni, contando anche la Coppa Italia. Rispetto allo scorso anno - quando il West Ham partiva favorito contro i toscani - il rimpianto è ancora più grande, perché la sconfitta arriva contro un avversario ampiamente alla portata e che per diversi tratti della partita è sembrato avere l'inerzia del match contro di sé. Possono quindi festeggiare i greci, primi del loro paese ad affermarsi in una competizione europea, e possono rispondere al Panathinaikos, fresco vincitore dell'Eurolega di basket.

È inutile girarci attorno: è stata una brutta, brutta partita. Dopo una prima mezz'ora giocata a ritmi frenetici - soprattutto dalla Fiorentina, mentre l'Olympiacos ha dosato maggiormente le sue energie - la partita si è pian piano afflosciata, perdendo di intensità e venendo privata di qualsivoglia spunto tattico degno di nota. I lanci in verticale, usati come una delle armi a disposizione nel primo tempo, sono diventati il leitmotiv del secondo, mentre il gioco si faceva confuso e prettamente più fisico. Anche l'approdo ai supplementari non ha cambiato granché e, prima del tuffo di El Kaabi, Olympiacos-Fiorentina era una partita con su scritto a caratteri cubitali "calci di rigore". Anche la rete è nata da una situazione pressoché estemporanea e ha avuto bisogno di un errore (la marcatura di Ranieri) per nascere.

Favorita - come detto - alla vigilia, la Fiorentina può doppiamente rammaricarsi per le occasioni buttate al vento durante tutta la partita. Dal tiro di Bonaventura che sembrava dover spaccare la porta, ma che invece si è spento tra le braccia del portiere, alla traiettoria incomprensibile del tiro di Kouamé nel secondo tempo, passando per altri 17 tiri di cui solo 4 in porta, la Fiorentina ha avuto diverse volte la possibilità di andare in vantaggio, ma l'ha ripetutamente sprecata. Al contrario l'Olympiakos ha impegnato 4 volte Terracciano con 6 tiri totali, andando a segnare il gol decisivo con un El Kaabi fin lì autore di una prestazione assolutamente anonima, ma che si è fatto trovare pronto quando è servito.

Dà l'idea di come si sia sviluppata la partita anche il fatto che tra i migliori in campo troviamo i centrali di difesa sia della Fiorentina che dell'Olympiacos, solitamente i più in difficoltà in due squadre molto aggressive che non disdegnano tenere il baricentro alto. Bella prova soprattutto - tra le file dei greci - di David Carmo, sempre attivo nell'arginare Belotti, anche se l'attaccante bergamasco non era esattamente in giornata. Questo è stato possibile anche perché i greci hanno deciso di accettare la pressione alta della Fiorentina e hanno lasciato che le onde furiose del primo tempo viola sbattessero contro una squadra meno aggressiva, per poi lasciar trascorrere senza problemi un secondo tempo che con il calcio ha avuto poco da spartire.

Tra le fila della Fiorentina menzione d'onore, nonostante la sconfitta, per Dodò (anche se quell'uscita in occasione del gol...) e Nico Gonzalez, che hanno composto una catena di destra piuttosto attiva nel primo tempo, mentre Kouamé si è dimostrato molto volenteroso ma anche molto caotico, e avrà sulla coscienza la clamorosa occasione mancata al 70'. Bene anche Terracciano, che ha confermato ancora una volta di essere un portiere affidabile, mentre il duo di centrocampo del primo tempo - composto da Arthur e Mandragora ha lasciato a desiderare in più momenti. Delle prestazioni individuali dopo stasera, però, resterà ben poco. A rimanere sarà la cocente delusione per una sconfitta arrivata in questo modo e la triste consapevolezza che l'era Italiano per la Fiorentina si conclude con zero trofei, dopo essere arrivata per tre volte ad un passo dal traguardo.

  • Classe '99, fervente calciofilo e tifoso dell'Udinese, alla sua prima partita allo stadio vede un gol di Cesare Natali e ne resta irrimediabilmente segnato. Laureato in scienze politiche a Padova e in un corso dal nome lunghissimo che finisce per "media" a Bologna, usa la tastiera per scrivere di calcio e Formula 1 e il mouse per fare grafiche su Canva.

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