Sassuolo-Cagliari (0-2) - Considerazioni Sparse
Prati e Lapadula condannano il Sassuolo a una retrocessione quasi certa e salvano il Cagliari.
Ranieri ci è riuscito di nuovo: il Cagliari, dopo una stagione complicata, è matematicamente salvo: con i gol di Prati e Lapadula Sassuolo-Cagliari termina 0-2. Il tecnico romano batte un arrendevole Sassuolo che ha giocato l’ennesima partita al di sotto delle aspettative, condannandolo a una quasi certa retrocessione. Nonostante proprio Ranieri fosse ormai deciso a rassegnare le dimissioni dopo la sconfitta con la Lazio dello scorso 10 febbraio, la squadra, mettendosi di traverso e cercando di convincere l’allenatore a restare, è riuscita a fargli cambiare idea. L'ambiente sardo dopo il quasi addio del suo coach si è ricompattato ed ha strappato la salvezza addirittura con una giornata d’anticipo.
Il match delle 12:30 della 37esima giornata non è stato certo uno dei più memorabili di questa Serie A per il pubblico neutro. Prima del 70° di Sassuolo-Cagliari, infatti, i portieri non sono mai stati realmente impegnati, con la partita che, complice la tensione di un importantissimo snodo per le parti basse della classifica, si era incentrata su un’imprecisa ricerca della verticalità da parte di entrambe la squadre. Su corner, però, il Cagliari ha dimostrato di voler vincere la partita arrivando prima sulle seconde palle, e dopo un paio di carambole, Dossena riesce in qualche modo ad appoggiare il pallone a Prati il quale, indisturbato, insacca un rigore in movimento alle spalle di Consigli. Nemmeno nei minuti di recupero il Sassuolo è riuscito a creare grattacapi a Scuffet, e dopo un imperdonabile svarione difensivo di Kumbulla che atterra Lapadula in area di rigore, lo stesso peruviano raddoppia il passivo: il Cagliari è salvo, il Sassuolo con un piede in Serie B.
Due eventi accaduti nel recupero sono la perfetta rappresentazione della stagione del Sassuolo 2023/2024: il primo vede il pallone rotolare all’indirizzo di Kumbulla in area di rigore. Il difensore ha tre possibilità: stoppare il pallone e far ripartire i suoi in contropiede palla a terra; cercare la verticalizzazione velocemente per risalire con rapidità il campo; spazzare il pallone in fallo laterale per evitare pasticci. Quello che fa, però, è inspiegabile: si scansa e lascia che il pallone diventi giocabile per Lapadula, il quale lo anticipa e si fa atterrare con furbizia. Il secondo evento, invece, avviene pochi minuti dopo: il Cagliari ha raddoppiato, ha festeggiato e si è ricomposto nella propria metà campo. Il Sassuolo ricomincia manovra e perde il pallone, Luvumbo effettua qualche dribbling e Defrel lo atterra con un ruvido intervento. Matheus Henrique non ci sta, e preso dal nervosismo si scaglia all’indirizzo di Doveri nonostante ormai la partita sia indirizzata e difficilmente recuperabile. L’arbitro lo espelle, e il brasiliano lascia il campo tutt'altro che felice con tanto di pugno al monitor del VAR. Questi due momenti chiave racchiudono alla perfezione il campionato della squadra di Ballardini e gli aggettivi “disattenzione” e “tensione” riassumono in pochissime parole l’andamento dei neroverdi.
Il Cagliari ha dato la sensazione, col passare dei minuti, che in qualche modo il vantaggio potesse arrivare, e l’ingresso di Luvumbo ha certificato la superiorità dei rossoblù. La partita di Nandez è stata croce e delizia: l'uruguaiano si è sacrificato per tutta la sua permanenza in campo correndo avanti e indietro in continuazione, ma troppi sono stati i suoi errori tecnici. Ottima la prestazione di Dossena, che ha marcato Pinamonti con grande efficacia ed esperienza (a tratti innervosendo l’ex Inter, ennesimo sintomo della poca tranquillità dei neroverdi) ed è stato lucido nel servire a Prati l’appoggio che ha consentito al classe 2003 di sbloccare la gara.
Il Sassuolo a questo punto non è più artefice del suo destino e deve sperare nei passi falsi delle altre squadre vicine alla zona rossa, in particolare di Empoli e Frosinone. Da quando Berardi si è infortunato, il rendimento dei neroverdi è stato gravemente insufficiente, e probabilmente saluterà la Serie A al termine della stagione.
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