Sassuolo-Inter (1-0) - Considerazioni Sparse
L'Inter fa un "regalo" al Sassuolo: la seconda sconfitta stagionale dei nerazzurri allunga la vita agli emiliani.
Era tutto incredibilmente e ironicamente molto prevedibile. Dopo una stagione e in particolare un girone di ritorno assolutamente disastroso il Sassuolo si ricorda di essere ancora una squadra e di avere delle, seppur minime, possibilità di giocarsi un'insperata salvezza. Lo fa ovviamente contro la squadra che, forse, più di tutte si augura la sua retrocessione in Serie B, quell'Inter che nella stagione dello Scudetto della Seconda Stella chiuderà il campionato con zero punti conquistati su sei disponibili contro i neroverdi emiliani. Il Sassuolo respira in attesa dei risultati delle dirette concorrenti mentre all'Inter farebbe bene un ricostituente per riprendersi dopo la sbornia della festa Scudetto della scorsa settimana.
Sarà stata l'amicizia tra Marotta e Carnevali o la cabala che da ormai un decennio lega Inter e Sassuolo ad un destino incrociato, fatto di risultati improbabili e figuracce a tinte neroazzurre? La seconda sconfitta stagionale dell'Inter scudettata arriva perché a Reggio Emilia il Sassuolo si ritrova costretto a giocarsi per la prima volta il tutto per tutto. I padroni di casa sono con le spalle al muro e devono reagire, in qualche modo. Lo fanno tirando fuori una prestazione di carattere, d'intensità e di attenzione, esattamente le tre cose che sono mancate nel corso di una stagione che ha visto fino a questo momento una squadra allo sbando prima di tutto mentale. Ecco che l'istinto di sopravvivenza costringe finalmente gli uomini di Ballardini a giocare una partita d'ordine, a orchestrare in maniera solida la fase difensiva, a rimanere in partita fino all'ultimo secondo, cosa nient'affatto scontata per la squadra che ha perso più punti da situazioni di vantaggio di tutto il campionato.
Sull'orlo del baratro, arriva il momento delle grandi prestazioni di Doig, Laurienté e Pinamonti: lo scozzese è l'incubo di Dumfries e riesce a coniugare grande attenzione nelle coperture con un'ottima propensione offensiva sulla fascia mentre le due punte sono instancabili nel pressing e nella corsa a dar fastidio alla prima impostazione dell'Inter. Bene anche Thorstvedt, il vero valore aggiunto della stagione del Sassuolo, e il trio di centrali Erlic-Kumbulla-Ferrari. I tre difensori riescono a resistere senza particolari problemi alle sortite nerazzurre, annullando la pericolosità di Arnautovic, Lautaro e Frattesi. Un'ottima organizzazione da parte di Ballardini, dunque, ma anche tante individualità sugli scudi.
Dal canto suo l'Inter non riesce a trovare la forza mentale prima che tecnica per reagire al vantaggio di Laurienté e cercare di ottenere la personale vendetta contro l'unica squadra in grado di macchiare un percorso in campionato praticamente perfetto. Agli uomini d'Inzaghi non manca la voglia di evitare l'ennesima sconfitta, come dimostra il dato sul possesso palla, ma a mancare è comunque la lucidità, assieme alla fame di vittoria, come è giusto che sia per una squadra che è già al caffè e all'ammazzacaffè. L'inserimento, dal primo minuto e a partita in corso, di tante seconde linee fa il resto: l'Inter è già sostanzialmente in vacanza.
Nonostante la totale irrilevanza della sconfitta di questa sera, è interessante analizzare i segnali che arrivano da chi aveva comunque qualcosa da dimostrare. Forse ad impensierire Inzaghi sarà la necessità di trovare una nuova squadra ad un Dumfries con la mente già ai bagagli da preparare, o l'evanescenza di Frattesi, che mostra ancora una volta tutti i suoi limiti nell'affrontare squadre dal baricentro così basso. Neanche la partita di Asllani, al netto di due splendide verticalizzazioni mal sfruttate dai compagni, può essere considerata soddisfacente: l'albanese è troppo compassato nella gestione della palla soprattutto quando invece servirebbe ritmo e palleggio. Meglio è andata all'oggetto misterioso Buchanan: con un paio di belle sgasate sull'out di sinistra il canadese ha mostrato cosa può offrire ad una squadra che questa sera ha sofferto terribilmente l'assenza di dribblatori. Sulla prestazione di Lautaro e Arnuatovic, invece, meglio forse stendere un velo pietoso.
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