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Nzola esulta dopo il gol del 3-2
, 2 Maggio 2024

Fiorentina-Bruges (3-2) - Considerazioni Sparse


Nzola all'ultimo respiro! La Fiorentina passa al Franchi solo nel recupero.

Lo aveva detto nel pre-partita Rocco Commisso: "Questa sera vinciamo noi!". La vittoria per la Fiorentina però, come si pronosticato alla vigilia, è stata tutt'altro che scontata. A Firenze è arrivato un Bruges in forma, con buone individualità e con un sistema finalmente collaudato dopo il cambio di panchina di metà marzo. L'ha dovuta risolvere un eroe a sorpresa che era stato messo fuori rosa. M'bala Nzola è di nuovo decisivo in Conference.

L'ampio turnover di Italiano contro il Sassuolo vede la riconferma dei soli Arthur e Sottil - il più brillante nella manita ai neroverdi - insieme alla coppia centrali Ranieri-Martínez Quarta. Nick Hayen toglie il suo 10 Hugo Vetlesen per lasciare spazio ad un centrocampista più difensivo come Odoi a creare la cerniera insieme a Onyedika. Vanaken dirige l'orchestra del Bruges, pronto a imbeccare Jutglà e Skóraś sugli esterni ma soprattutto bomber Igor Thiago, 28 gol per lui questa stagione, già promesso sposo al Brentford. 4-2-3-1 vs 4-2-3-1 per una partita che ha attirato all'Artemio Franchi tantissimo pubblico nonostante il diluvio scatenatosi sopra la città del giglio.

Clima che si arroventa ancora di più dopo appena 4 minuti con la prodezza di Riccardo Sottil di insigniana memoria. Una bolide a giro che l'incolpevole Jackers può solo raccogliere in fondo alla rete per la gioia della Fiesole e di Sottil senior in tribuna. Dura meno di 10 minuti il vantaggio della Fiorentina, che paga carissimo uno sfortunato rimpallo che carambola sul braccio di capitan Biraghi. Fallo di mano che inizialmente sfugge al direttore Michael Oliver che, coadiuvato dal VAR, assegna il penalty ai belgi. Sul dischetto si presenta l'altro capitano della serata - nonché il giocatore di maggior esperienza del Bruges - Hans Vanaken che spiazza Terracciano con freddezza glaciale. I più in difficoltà della prima frazione sono gli esterni bassi di Italiano, che nonostante il riposo faticano molto contro i loro omologhi fiamminghi. Lo si vede sull'episodio del rigore, dove Ranieri insegue Thiago Ribeiro sulla bandierina, con la difesa che combina un mezzo pasticcio di posizione e con Dodô che successivamente si perde Jutglà tenuto in gioco da Biraghi dalla parte opposta. Il gioco latita in favore della verticalità per via del terreno scivoloso lasciando l'inerzia alle sponde di Belotti e Beltrán. Ci pensa il gallo con una girata da attaccante puro a riportare avanti i suoi e a scuotere gli infreddoliti spalti del Franchi.

Il secondo tempo inizia con Belotti che rimane il pericolo N.1 nell'area del Bruges dopo l'uscita di Sottil a causa di un infortunio alla spalla. All'ora di gioco arriva il turning point della gara: Jutglà si divora un gol già fatto e sulla ripartenza Onyedika si becca il secondo giallo in 3 minuti, lasciando la squadra di Hayen in 10. L'uomo in meno non abbatte i belgi che, anzi, riagguantano il pareggio con Igor Thiago su una dormita colossale dei centrali della Fiorentina. Nei minuti precedenti il match si stava allineando su un trend abbastanza chiaro, ovvero l'attesa dell'errore difensivo: da una parte c'è la costruzione dal basso del Bruges, con qualche brivido quando la palla capita tra i piedi di Jackers e dall'altra i centrali della Fiorentina lasciati soli dall'aggressione altissima degli esterni viola. Il resto della partita trascorre con i Blauw en Zwart che erigono una diga dove la Fiorentina s'infrange senza soluzione di continuità fino al 90'. L'unico vero pericolo dalle parti di Jackers arriva dal sinistro di Ikoné con una dinamica simile a quella che ha portato al gol Sottil nel primo tempo. Il cuore della Fiorentina viene ripagato solo nel recupero col doppio tentativo di M'Bala Nzola che prima finisce sul palo e poi sul suo mancino a regalare una vittoria soffertissima alla squadra di Vincenzo Italiano.

La notte tempestosa di Firenze è stato un preludio coerente per questa semifinale di andata di Conference League terminata 3-2. Due squadre in grado di proporre un calcio frizzante e vivace. L'atteggiamento tutto o niente di Italiano stava per remargli contro quando sul 2-1 con l'uomo in più la sua squadra si è spinta in un pressing troppo audace, lasciando l'uno contro uno a Igor Thiago che ha messo il sigillo su una grande prestazione. La squadra ospite, però, appena capitalizzato il pareggio ha optato per difendere il risultato abbassando Odoi sulla linea di difesa, cercando di sfruttare l'abilità nel palleggio mentre gli avversari caricavano a testa bassa. I gigliati avranno sicuramente bisogno di un atteggiamento più ordinato in Belgio, specie nella fase difensiva, perché come tante volta in questa stagione la minaccia più grave per la Fiorentina è stata la Fiorentina stessa.

  • Rimini, 5/8/1996. Ama il calcio romanzato e gli sport del circo bianco. Pare abbia imparato prima a sciare che a camminare e nel tempo libero è un professore di Educazione Fisica. Il suo sogno? Esordire con la nazionale di San Marino per dichiarare il suo amore al 'Loco' Bielsa nella futura amichevole con l'Argentina.

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