Conegliano-Scandicci (3-1) - Considerazioni Sparse
Conegliano si porta avanti nella serie con una Haak stratosferica (41 punti): lo Scudetto è ad un passo.
Per la prima volta in questa serie di finali, conta il fattore campo. Lo fa valere Conegliano, che nel “suo” Palaverde gremito all’inverosimile torna a brillare come nelle notti migliori e sconfigge Scandicci per 3-1, spezzando l’equilibrio della serie e portandosi a una sola gara dallo Scudetto, il settimo consecutivo. Ancora una volta, gli appassionati hanno potuto assistere ad un match stellare, perché le ospiti sono scese in campo determinatissime a provare ad infastidire le campionesse in carica, e ci sono pure riuscite per tutta la durata della gara: i parziali dei set, tiratissimi, fanno capire che razza di gara sia stata, con un margine sottilissimo e la sensazione che solo i dettagli avrebbero fatto la differenza. Quei dettagli hanno indirizzato la partita e la serie verso Conegliano, che a questo punto diventa favorita, ma Scandicci ha dimostrato di essere, per la terza volta consecutiva, una rivale credibilissima, crollata solo davanti ad una squadra stellare e a una Haak (41 punti in 4 set!) stratosferica.
Tra le due squadre ci sono stati 5 punti di differenza totali, tanto per capirsi. Tutti set terminati con lo scarto minimo consentito dal regolamento, con un copione spesso simile: Conegliano che tenta la fuga e Scandicci che non si dà per vinta e riesce in qualche modo a riprenderla, fino a finali di set in cui è una giocata a fare la differenza. Così il primo finisce addirittura 30-28 dopo un maxi recupero ospite, mentre nel secondo le toscane riescono a finalizzare la rimonta e si portano in pareggio (23-25). Nel terzo l’americana Ruddins è croce e delizia delle fiorentine, rimettendole in partita ma anche sbagliando l’ultimo attacco, sempre ai vantaggi, che consegna il parziale alle padrone di casa, mentre nel quarto la sensazione è che, nonostante Scandicci resti attaccata con le unghie ed i denti al punteggio, la direzione della gara sia presa. Finisce 25-22, una festa gialloblù e una gara 4 tutta da giocare, a Firenze, sabato sera.
Dopo due gare di ambientamento, riecco la Conegliano galattica che tutto il mondo del volley ammira: le ragazze di Santarelli a tratti sono parse inarrestabili, mettendo in atto la “loro” pallavolo, coordinata dalla sua direttrice d’orchestra per eccellenza, quella Wolosz che è il “trucco” su cui si è basata l’epopea vincente delle venete. Ripartenze veloci, contrattacchi al fulmicotone, una difesa acrobatica e organizzata con De Gennaro e Robinson Cook sugli scudi, si sono rivisti quei caratteri di squadra che rendono l’Imoco unica nel panorama mondiale, e che in gara 1 e 2 erano sembrati un po' appannati rispetto al solito. In tutto questo, ci sono due prestazioni maxi, senza cui la vittoria di Conegliano si potrebbe spiegare difficilmente: i 23 punti di Plummer, ma soprattutto i 41 punti di Isabelle Haak. Se l’americana è diventata decisiva dal tie break di gara 2 e si è confermata una spina nel fianco per la Savino in questa gara 3, l’opposta scandinava è stata letteralmente incontenibile per il muro difesa ospite, e quando queste performance si innestano su una base di gioco eccellente ed unica come quella dell’Imoco, ecco che il risultato è quasi scritto.
Cosa si può imputare a Scandicci? Praticamente nulla, perché quando Conegliano gioca così starci a contatto è storicamente impossibile, eppure le fiorentine ci sono riuscite ed hanno lottato fino all’ultimo. La squadra di Barbolini (con Nwakalor a mezzo servizio per un acciacco dell’ultim’ora) sembrava sempre arrancare, ma in fin dei conti si portava sempre a lottare, nel finale dei set, punto a punto: è francamente il massimo a cui si poteva ambire, anzi probabilmente la loro gara avrebbe meritato la disputa del tie break. Kate Antropova è sempre più leader, e anche se in gara 3 è sembrata meno impattante, bisogna pensare che ha messo a terra ben 26 palloni ed insieme a Britt Herbots (19) ed ai lampi di classe di Ognjenovic ha tenuto a galla la squadra. Ciò che è mancato rispetto alle prime gare è stato l’apporto di Zhu Ting: la cinese ha iniziato bene ma è andata spegnendosi dopo due set, probabilmente stremata dopo questa serie di battaglie, e magari con i suoi colpi alcuni momenti della gara sarebbero andati diversamente. Dettagli nel panorama di un altro match eccellente di cui la Savino del Bene può andare fiera, e mettere nel bagaglio in vista di gara 4.
Gara 4 sarà sabato, ore 20,30, a Firenze: Scandicci proverà a far valere il fattore campo e mantenere la serie aperta, Conegliano vede il tricolore ad un passo. La squadra di Santarelli, dopo una falsa partenza, è sembrata migliorare con l’avvicinarsi dell’obiettivo: così fanno i cannibali, e non per niente sabato potrebbe arrivare per loro il quindicesimo trofeo consecutivo. Se nelle prime due gare le venete erano sembrate meno brillanti, in gara 3 sembrano essersi ritrovate: le toscane però non hanno cambiato il loro approccio ed hanno dato lo stesso filo da torcere. Per non vedere l’Imoco festeggiare a Palazzo Wanny, Scandicci deve continuare a battagliare come sinora ha fatto sperando di recuperare appieno Nwakalor (fondamentale a muro) ,ritrovare la miglior Zhu Ting e mantenere a questo livello Herbots e Antropova: in tutto questo, dovrà anche sperare che le pantere tornino in una versione più “giocabile”, e che la regina del Nord, Isabelle Haak, torni nel mondo degli umani. Una cosa è certa, questa finale è uno spettacolo così bello che spiace abbia una fine.
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