NBA PlayOffs Preview, Parte 2
Chiavi e focus sulle ultime serie di NBA PlayOffs 2024 a iniziare.
La scorpacciata iniziale della prima notte di NBA PlayOffs ci è bastata? Ovviamente no.
Analizziamo le altre quattro serie in partenza in questo primo weekend, con le gare che coinvolgono le reduci dal Play-In e le teste di serie numero 1 alternate a, forse, i due matchup più equilibrati del lotto.
BOSTON CELTICS vs MIAMI HEAT, #1 vs #8, Eastern Conference
Dopo la sconfitta in gara 7 patita lo scorso anno nelle Eastern Conference Finals per mano proprio dei Miami Heat, i Boston Celtics hanno rinforzato il proprio roster andando a prendere due giocatori come Jrue Holiday e Kristaps Porzingis per puntellare il proprio quintetto titolare. E vista la terra bruciata fatta nella stagione regolare, sembra che l’obiettivo sia stato raggiunto. Miglior record della lega con 64 vittorie, lo starting five - Holiday-Brown-Tatum-White-Porzingis - ha surclassato gli avversari di ben 11 punti. La postseason era già stata ipotecata all’inizio di marzo e il net rating di +11.7 è stato di gran lunga il migliore tra tutte le 30 partecipanti, frutto del primo OffRtg e del secondo DefRtg.
La panchina, uno dei punti domanda, assieme alla forte dipendenza dal tiro da tre punti, è stata rimodellata attorno fondamentalmente a tre giocatori, Pritchard, Hauser e Horford, incaricati di non dilapidare tutto il vantaggio acquisito dal proprio quintetto.
Dall’altro lato ci sono di nuovo i Miami Heat, che si sono qualificati con la #8, dopo aver imbrigliato e quasi sconfitto i Philadelphia 76ers nella prima partita del Play-in e aver agevolmente superato i Chicago Bulls nella seconda. La tegola per coach Spoelstra è ovviamente l’infortunio patito da Jimmy Butler contro i Sixers, che lo costringerà quantomeno a saltare la serie contro i Celtics.
L’annata di Miami è stata molto altalenante, condizionata da molti problemi fisici che non hanno consentito alla squadra di affinare quei legami necessari per poi affrontare la post-season. Il rientro di Herro e l’ascesa di Jovic ha fatto (e farà nella serie) da contrappeso all’assenza di Rozier, acquistato alla trade deadline dagli Charlotte Hornets.
Le tre partite di regular season tra queste due squadre sono state vinte agilmente da Boston e questa serie al primo turno potrebbe procedere sulla stessa falsa riga. Tuttavia, gli Heat hanno già dimostrato contro Philadelphia che l’utilizzo della difesa a zona può mettere a disagio molte squadre non abituate ad affrontarla: per questo Porzingis sarà fondamentale per i Celtics, aprendo il campo e sfruttando al meglio le ricezioni in post alto.
Boston non deve cadere vittima dei suoi stessi limiti, affidandosi in modo esagerato al tiro da tre punti anche quando la serata richiederebbe un cambio di strategia. Il divario di talento è evidente e Tatum e compagni sono ampiamente favoriti non solo in questo accoppiamento, ma anche per uscire indenni da tutta la corsa ad est.
MILWAUKEE BUCKS vs INDIANA PACERS, #3 vs #6, Eastern Conference
Tra qualche anno, questa stagione di Milwaukee diventerà un caso di studio e un metro di paragone sul come non gestire una franchigia. Dopo la cacciata di Budenholzer la scorsa estate, è stato messo (in senso stretto) come capo allenatore Adrian Griffin, che ha cercato di modificare qualche sistema, tra cui la posizione sul pick&roll di Lopez. L’esperimento è durato molto poco, Milwaukee è tornata al sistema difensivo utilizzato precedentemente e in tutto questo la difesa è colata a picco. In estate, la dipartita di Holiday e l’inserimento di Lillard aveva tolto quel difensore primario per aggiungere un realizzatore purissimo come l’ex Portland, che, sulla carta, ben si incastrava con Antekounmpo.
A fine gennaio, tuttavia, le cose non stavano andando per il verso sperato, non tanto secondo il GM dei Bucks, ma proprio secondo Antetokounmpo: Milwaukee ha quindi scelto di sostituire Griffin con Doc Rivers, il cui résumé nei Playoffs non è - eufemismo - eccellente, e avere più un gestore dello spogliatoio che un vero tattico. Il risultato però è stato controproducente, tanto che le statistiche sotto l’ex coach di Philadelphia sono peggiori di quelle del suo predecessore; in più, la squadra non ha mai trovato una vera identità difensiva – ad oggi non hanno ancora capito chi potrà essere quel difensore primario che era Holiday fino all’anno scorso – e in attacco non è riuscita a costruire un gioco a due continuo degno di nota tra Lillard e Antetokounmpo. Il punto più basso della stagione (finora) è stato toccato quando i Bucks hanno perso tre partite consecutive contro Washington, Memphis e Toronto qualche settimana fa, tre delle squadre che meno avevano da chiedere a questa stagione.
Ad aspettarli ci saranno gli Indiana Pacers che hanno già sconfitto 4 volte su 5 i Bucks in questa stagione. Haliburton ha spianato la strada ad inizio anno per Indiana, con la sua produzione sia per sé che per i compagni che ha portato la squadra ad ottenere il miglior attacco nella lega. Col passare del tempo i Pacers hanno deciso di puntare ancora più in alto portandosi in casa un giocatore come Siakam, l’ala grande che effettivamente mancava a roster, e grazie al quale sono riusciti a migliorare anche nella metà campo difensiva, tanto da arrivare al 14esimo DefRtg della lega nel mese di marzo. Giocatori come Turner, Nesmith e Nembhard hanno dato un eccellente apporto nel quintetto base, così come McConnell in uscita dalla panchina e Mathurin prima che l'infortunio alla spalla chiudesse anticipatamente la stagione del sophomore da Arizona.
Arrivando a questa serie di NBA Playoffs, a Milwaukee non piove, grandina: Antetokounmpo sarà costretto a saltare dalle due alle quattro settimane per un problema al polpaccio. La stagione dei Bucks potrebbe terminare anticipatamente, Indiana nella regular season ha giocato una pallacanestro ad un ritmo non sostenibile per Milwaukee e, se state cercando un upset, non andate tanto lontano dal Wisconsin.
OKC THUNDER vs NEW ORLEANS PELICANS, #1 vs #8, Western Conference
Che Shai Gilgeous-Alexander e Jalen Williams fossero buonissimi giocatori (SGA è una stella, giusto per essere chiari) lo si era già visto lo scorso anno, ma da lì a concludere al primo posto ad Ovest ce ne passava, per gli Oklahoma City Thunder. L’inserimento di Holmgren dopo l’assenza dai parquet per tutta la passata stagione, l’utilizzo corretto e ponderato di tutti gli altri role player, hanno messo coach Daigneault al primo posto nella corsa al Coach of The Year.
I Thunder hanno chiuso la stagione regolare al terzo posto in efficienza offensiva, al quarto in quella difensiva e al secondo per Net Rating. L’ascesa di SGA come uno dei migliori giocatori della lega ha alzato ancora di più gli obiettivi di questa squadra, che basa il proprio attacco sul cosiddetto “drive-and-kick”, ossia penetrazioni che portano ad uno scarico sul perimetro, da dove OKC converte come nessun’altra, per di più. Si presentano a questi Playoffs come seconda squadra più giovane di tutta l'NBA, ma se avete visto anche solo una loro partita, avrete faticato ad accorgervene.
Ad affrontarli nel primo turno di NBA PlayOffs ci saranno i New Orleans Pelicans, usciti prima sconfitti contro i Los Angeles Lakers e poi vittoriosi contro i Sacramento Kings nelle due partite del Play-in. I Pelicans dovranno affrontare questa serie senza Zion Williamson, costretto a dare forfait dopo aver subito un infortunio nella prima delle due partite del Play-in contro i Lakers. Il trio McCollum-Ingram-Williamson non ha dato risposte convincenti durante tutto l’arco della stagione, ma il dover affrontare la più grande sorpresa di quest’anno senza il tuo miglior giocatore non può che essere una penalità.
Come OKC, New Orleans fa molto affidamento sul tiro da tre punti (4° nella lega per percentuale nel tiro pesante) e, anche grazie a Zion, sono riusciti a imbastire un sistema difensivo che ha chiuso al sesto posto in defensive rating. I Thunder hanno vinto 2 delle tre partite giocate nella stagione regolare e, in generale, sembrano avere un vantaggio nei confronti dei Pelicans anche in vista degli NBA PlayOffs.
Sui due lati del campo, gli accoppiamenti da tener d’occhio saranno sicuramente Shai Gilgeous-Alexander marcato da Herb Jones e le marcature dei difensori di Oklahoma contro CJ McColum e Brandon Ingram: contro uno dei due verrà sicuramente schierato Lu Dort, mentre in marcatura sull’altro coach Daigneault potrebbe sacrificare Jalen Williams o schierare in quintetto Cason Wallace.
LOS ANGELES CLIPPERS vs DALLAS MAVERICKS, #4 vs #5, Western Conference
L’esperimento Westbrook in quintetto per avere un po’ di playmaking non ha funzionato: i Los Angeles Clipeprs hanno scelto di riportare a casa il nativo della città degli angeli, James Harden. La divisione dei minuti tra questi due e l’incredibile forma fisica tenuta da Leonard e George fino alla pausa per l’All-Star Game lasciava presagire una stagione in cui, finalmente, passare all’incasso dopo tutti questi anni di qualità nel roster e soldi spesi in luxury tax. Dopo la pausa, però, sono arrivate solo 15 vittorie su 29 partite, un attacco mediocre e una difesa scesa fino al 22esimo posto della lega per efficienza. E poi, come troppe volte accaduto negli anni passati, sono arrivati gli infortuni, con Leonard che salterà come minimo gara 1 di questa serie e con Harden in dubbio per un problema al piede destro.
Ad affrontarli ci saranno dei Dallas Mavericks che hanno cambiato marcia in modo lampante dopo aver portato in Texas Gafford e Washington, appena prima della trade deadline, lasciando partire Williams e Curry per continuare a costruire attorno a Luka Doncic una squadra che possa ripresentarsi nuovamente alle finali di Conference. Post All-Star Game sono stati la quinta miglior squadra per numero di vittorie, il settimo attacco e la 13esima difesa. La coesistenza tra Doncic e Irving che era stata a dir poco problematica nella passata stagione, si è dimostrata bilanciata e fruttifera per questa squadra.
L’aggiunta di un lungo come Gafford (o Lively II) in quintetto dà alla squadra il tipo di minaccia verticale in attacco e di protezione del ferro in difesa che serviva per fare un ulteriore passo verso la quadra definitiva, passando, come sempre, dalle mani fatate di Doncic, reduce da una stagione regolare da 34 punti, 10 assist e 9 rimbalzi di media, tirando con il 49% dal campo e il 38% da tre.
Le due contendenti si sono affrontate tre volte durante l’anno, ma tutte e tre le sfide si sono disputate prima di Natale, quindi quando i Clippers erano nel pieno della propria forma e quando i Mavs erano un’entità diversa rispetto a quelli che sono ora. Questa serie potrebbe andare da un lato all’altro a seconda della disponibilità o meno di certi giocatori: se manca Leonard, Los Angeles faticherà e non poco su entrambi i lati del campo, considerando anche gli storici di Harden e George nei Playoffs.
Una cosa però è sicura: coach Lue dovrà trovare al più presto un qualche tipo di difesa che possa mettere a disagio Doncic, che ha banchettato contro di loro anche nelle due serie di primo turno precedenti a questa, negli NBA PlayOffs 2020 e 2021.
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