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, 16 Aprile 2024

Roma-Juventus (2-1) - Considerazioni Sparse


La Roma dà l'ultima spallata alla Juventus e mette le mani sulla Serie A femminile.

La cosa più importante che ricaviamo da Roma-Juventus è il superamento di un limite per le giallorosse, lo stesso che fino a qualche mese fa non avrebbe permesso alla squadra di Spugna di vincere una partita del genere. Ovvero vincere nonostante un netto calo dal punto di vista del gioco e dell’intensità nel corso dei 90 minuti, che certifica una squadra adulta, un gruppo che ha imparato ad essere meno bello ma più efficace: forse l'ultima cosa che mancava alla Roma per completare il percorso di consapevolezza del proprio valore assoluto.

10, 14, 35, 21. Nessun rebus, questi sono i gol incassati dalla Juventus nel corso delle ultime quattro stagioni, dove 21 rappresenta i gol presi in questo campionato fino ad oggi. La difesa è sempre stata uno dei punti di forza delle bianconere negli anni ma ad oggi non possiamo più ragionare in questi termini, e forse questo ci aiuta a trovare una chiave di lettura in più rispetto al tracollo della squadra.
Le prestazioni di Salvai e Calligaris, e gli irrisolti tattici in mezzo al campo, rivelano una fragilità che abbiamo imparato a conoscere solo recentemente e che ha raggiunto proprio ieri, in una delle partite più importanti (per ciò che simboleggia più che per la classifica) la sua massima espressione.

In generale, la performance collettiva della Juventus non supera in alcun modo la sufficienza. Se non fosse per qualche sprazzo di lucidità a partire dal secondo tempo, complice anche il calo atletico della Roma, la partita delle bianconere è stato un mix di errori, anonimato e discontinuità. Se molti fanno riferimento all’espulsione di Bonansea come apice di questa situazione, va sottolineato quanto le prove individuali di Beerensteyn e Thomas (oltre che quelle della coppia di centrali, come già sottolineato) non abbiano prodotto alcun pericolo nel corso di tutta la partita. A queste va aggiunta anche Echegini, fiammante in un paio di occasioni, spenta per tutto il resto della partita. Insomma, trovare un solo capro espiatorio in casa bianconera per una partita così complessa finisce per essere controproducente ai fini dell’analisi.

Dire della Roma, già lanciata alla vittoria del suo secondo scudetto consecutivo, è quasi ridondante. Da tutto l'anno si sta apprezzando quanto gli ingranaggi giallorossi girino a una velocità insostenibile per chiunque in Italia, quanto la macchina costruita da Bavagnoli e messa in campo da Spugna sia una fuoriserie per la Serie A. Non resta che parlare dell'ultima rotella inserita in questo meccanismo, la nazionale svizzera classe 2003 Alayah Pilgrim, arrivata a gennaio per sostituire la partente Serturini e ieri capace di far pendere da subito il match a favore delle giallorosse. In una gara dove a tratti sono sembrate in riserva due certezze come Giugliano e Haavi, Pilgrim ha macinato gioco e lampi di talento su entrambe le corsie, mostrando una facilità impressionante nel saltare in 1vs1 le avversarie. L'esterna elvetica è l'ennesimo tassello di grande qualità nell'arsenale romanista.

Cristiana Girelli, ancora una volta, sembra quasi andare contro il tempo e il destino, quando in avvio di ripresa trova il gol del momentaneo pareggio da vera rapace dell'area di rigore, arpionando con un esterno al volo la punizione tagliata di Caruso. 34 anni il prossimo 23 aprile, al suo decimo gol in campionato, Girelli è ancora una certezza in una squadra presentatasi al Tre Fontane con un atteggiamento da già battuta, comprensibile guardando la classifica ma non guardando il blasone della squadra. Girelli lotta contro i mulini a vento, che altro non rappresentano che il lento ma progressivo sgretolamento della Juve che conoscevamo. Un crollo fin troppo ben rappresentato, suo malgrado, dai venti minuti di una senatrice bianconera come Barbara Bonansea. Subentrata al minuto 59 per una spenta Thomas, ammonita al 72esimo, espulsa per doppio giallo all'80esimo.
Cinque minuti dopo la sua uscita dal campo, Viens trova il gol-vittoria. Un sipario forse fin troppo severo.


Queste considerazioni sparse sono realizzate in collaborazione con Ceretta, pagina sul calcio femminile curata da Valentina Forlin.


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