Inter-Cagliari (2-2) - Considerazioni Sparse
Ranieri fa il guastafeste: il Cagliari corsaro costringe al pareggio un'Inter con la testa ai festeggiamenti.
Per una sera, Claudio Ranieri è stato quell'amico del vostro gruppo che porta via le birre dal tavolo quando la festa sta cominciando ad esagerare. L'Inter ha la testa al Derby di settimana prossima e a dei festeggiamenti ancora ipotetici e l'idea che il Cagliari sia venuto a Milano per giocarsi le sue carte non la sfiora per almeno 60 minuti. Shomurodov, Zito e Viola sono invece di tutt'altra idea: i ragazzi di Sir Claudio sfoderano la loro miglior prestazione da bucanieri d'altri tempi e strappano un punto fondamentale per la rincorsa salvezza, un pareggio che strozza in gola i cori del pubblico di San Siro e impone ai padroni di casa di giocare per la vittoria in quella che si prospetta già come una delle partite più attese della storia del calcio europeo.
Come detto, l'Inter scende in campo con la consapevolezza che la partita di questa sera sarebbe stata poco più d'una formalità. Una consapevolezza errata: i nerazzurri dominano come al solito ritmo e palleggio ma sono estremamente vanitosi e frivoli in fase di rifinitura e finalizzazione mentre il pacchetto arretrato per una volta si concede una serata di distrazioni. Acerbi è in costante difficoltà sui duelli mentre Bisseck si dimostra meno brillante di quanto lo è stato nelle precedenti uscite; Mkhitaryan cala d'intensità e presenza nel gioco ma nel complesso sarebbe stato difficile per chiunque far girare a pieno ritmo una squadra che ha la mente altrove, ragion per cui anche la prestazione di Calhanoglu è meno fenomenale del solito.
Al di là dell'amarezza per un pareggio che "complica" i piani per la festa perfetta, la partita di questa sera non dovrebbe diventare motivo di inutili critiche o isterismi. Nonostante il calo di tensione perfettamente comprensibile, bisogna comunque parlare della buona prestazione della coppia d'attacco Sanchez-Thuram. Il francese trova una rete che mancava davvero da troppo tempo, mentre il cileno conferma come un giocatore con le sue caratteristiche con una condizione fisica accettabile diventa un valore aggiunto fondamentale per la squadra d'Inzaghi ed è un peccato che queste circostanze si siano verificate solo sul morire della stagione. Grande prestazione poi di Nicolò Barella: continua a mancargli la rete, nonostante oggi ne sia arrivata una splendida ma irregolare, però il centrocampista di Cagliari continua a dispensare tecnica e magia.
Uscire da San Siro con un pareggio ottenuto contro l'Inter era impensabile. Farlo senza Nandez e Pavoletti era irrealistico. Farlo dopo essere passati per due volte in svantaggio era semplicemente impossibile. Eppure il Cagliari riesce in tutto questo e può anche recriminare per l'ultimo contropiede concluso malamente da Viola con un colpo di testa che finisce in bocca a Sommer. Lo fa grazie ad una prestazione d'incredibile tenacia e sacrificio e alla consapevolezza di volere il risultato molto di più degli avversari: Yerry Mina guida da vero cagnaccio una strenua resistenza alle folate offensive dell'Inter e il resto della difesa fa del recuperare la palla e servire in profondità Luvumbo o Shomurodov la missione della loro vita. Il pareggio finale è più che meritato e che per la classifica dei sardi vale molto di più di un solo punto.
Il protagonista è ovviamente lui, il giocatore con l'estetica più anni '70 in una squadra che tutta nel suo complesso sa tanto di anni di piombo e crisi energetica. Luvumbo Zito è una spina nel fianco che provoca un dolore indicibile nella svogliata e distratta difesa dei padroni di casa. Prima rischia l'eurogol per due volte nel primo tempo e poi consegna a Shomurodov la palla per il momentaneo 1-1. A prescindere dall'eventuale permanenza del Cagliari in Serie A, l'angolano è pronto per provare il salto di categoria. L'uzbeko invece soffre nel primo tempo di Inter-Cagliari e si fa trovare impreparato in una delle migliori occasioni per i sardi ma il bolide con cui fulmina Sommer è uno di quei colpi che hanno in canna solo i talenti di livello e la speranza è che nella prossima stagione sia messo nelle condizioni di poterlo dimostrare.
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