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, 18 Febbraio 2024

Empoli-Fiorentina (1-1) - Considerazioni Sparse


Il derby tra Empoli e Fiorentina vale il quinto risultato utile consecutivo per Davide Nicola.

Pareggio pesante per l'Empoli di Nicola, pareggio amarissimo per la Fiorentina di Italiano, che al di là dell'ennesimo passaggio a vuoto contro gli azzurri (una vittoria nelle ultime 7 sfide totali, con l'ultima affermazione al Castellani datata 2016), sembra aver perso le alchimie che ne avevano determinato l'exploit della prima parte di stagione. Partita brutta e frammentata, in questo non aiutata dalla conduzione di gara molto teatrale di Pairetto, partita che la Fiorentina sblocca ma non riesce né a congelare né ad azzannare, subendo il pari dal dischetto di Niang, alla seconda realizzazione dagli undici metri in due partite;

La testa è tutto. Questo molto banalmente è il mezzo con cui l'Empoli colma e nasconde il gap tecnico con la Fiorentina, squadra che a differenza degli azzurri appare sempre più sfiduciata e affaticata sul piano mentale prima ancora che fisico. Nicola, con la sua abilità di saper trovare risorse psicologiche in situazioni disperate, non sembra poter sfuggire al suo ineluttabile destino di maestro di salvezze: nelle sue cinque gare alla guida dei toscani, sono arrivate due vittorie e tre pareggi (Genoa, Juventus e quest'ultima contro la Fiorentina). Un'imbattibilità sorprendente, considerando che a metà gennaio l'Empoli aveva appena 13 punti e procedeva a cedere il suo calciatore più prezioso (Baldanzi), mentre oggi ne ha 22. A termine di paragone, la stessa Fiorentina in questo periodo ha raccolto solo quattro punti, contro i nove di Luperto e compagni;

Il modo in cui è arrivato il pari empolese, un contropiede scattato da calcio d'angolo per i viola che fin troppo facilmente ha riportato alla memoria Lecce-Fiorentina, dice molto sul modesto livello di lucidità e concentrazione dei gigliati. La gestione oculata dei ritmi nell'arco della gara non è mai stata una qualità della squadra di Italiano, ma questa mancanza di attenzione in un momento in cui le idee in avanti scarseggiano è diventata condizionante oltre ogni soglia di tolleranza. L'aspetto più preoccupante dei viola oggi, al di là degli enigmi sul come creare palle gol pulite, è proprio questo: la squadra sembra aver perso gli stimoli verso una classifica più ambiziosa, e il tecnico non sembra più capace di riaccendere la fiamma. Esattamente la condizione opposta dell'Empoli, dove ad esempio persino un giocatore desaparecido da oltre un anno come Cancellieri, oggi appare capace di impattare in maniera pesante sulle partite;

La presenza di Lucas Beltran sul tabellino dei marcatori, se forse non è abbastanza esplicativa come istantanea dei problemi gigliati, quantomeno è uno spunto per provare a scavare nelle difficoltà della squadra di Italiano. Schierato nuovamente a supporto di Belotti, l'argentino fa una gara di sacrificio difensivo e di puntuale applicazione nel portare pressione, dando anche un contributo (seppur minimo) alla costruzione viola come vertice del "triangolo rovesciato" di centrocampo. Tuttavia, il gol - figlio della sua unica conclusione - sembra piuttosto metterne di nuovo in evidenza le sue doti di smarcamento e finalizzazione, piuttosto che quelle necessarie al complesso lavoro di legante tra centrocampo e attacco. Se la condizione psicofisica di Bonaventura al momento non è assolutamente paragonabile a quella di Beltran, l'utilizzo dell'argentino in quella posizione - che spesso lo fa orbitare molto lontano dalla porta - sembra qualcosa di ben distante dalla zona comfort del giocatore, e appare piuttosto una necessità disperata della Fiorentina di trovare equilibrio in quella zona di campo;

Le girandole di formazione di Italiano stanno sfociando nell'overthinking? Forse sì, o forse più che un problema di rotazioni degli uomini è un problema di ricerca continua di soluzioni a problemi diversi. La Fiorentina nella prima metà di stagione aveva trovato un proprio equilibrio esaltando il duo Gonzalez-Bonaventura, cercando a livello tattico di dilatare i mezzi spazi grazie alle doti di palleggio di Arthur per poi invaderli con i tanti giocatori della propria trequarti. Il calo psicofisico di questo asse portante sta di nuovo riducendo la Fiorentina a sviluppare gioco sulle catene esterne, dove oramai manca una mezzala a supporto e dove - in questa gara ma non solo - la mancanza di spunti dell'esterno di turno riduce il tutto al compulsivo crossing-game dei terzini. Soluzione complicata, specialmente contro l'attento blocco basso dell'Empoli, non a caso colpito solo da uno sviluppo centrale.

  • Scribacchino sull'ala sinistra. Fiorentina o barbarie dal 1990. Evidenzio le complessità di un gioco molto semplice.

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