Super Bowl LVIII - Considerazioni Sparse
Kansas City sconfigge San Francisco e vince il secondo Super Bowl consecutivo. Patrick Mahomes MVP della sfida.
L’interpretazione di “America the Beautiful” da parte di Post Malone e l’inno ufficiale statunitense “The Star-Spangled Banner”, cantato magnificamente da Reba McEntire, aprono il Super Bowl LVIII all’Allegiant Stadium di Las Vegas, sotto gli occhi di oltre 150 milioni di telespettatori statunitensi. Il primo quarto viene totalmente dominato dalle difese: la secondaria dei Chiefs causa un fumble ai danni di Christian McCaffrey nel primo drive della partita, mentre i due successivi drive di Kansas City vengono annullati prima dalla splendida linea difensiva di San Francisco agli ordini di Chase Young e Nick Bosa, poi dalla coppia di linebacker Fred Warner–Dre Greenlaw, che dovrà lasciare la partita per infortunio al tendine d’Achille nel secondo quarto. McCaffrey è l’uomo di punta dell’attacco dei Niners, che però commettono tre penalità nello stesso drive: due, causate dal veterano tackle Trent Williams, dimostrano la tensione che alberga tra le fila californiane. Il primo quarto si chiude con due zeri nel punteggio, con le difese che hanno annichilito attacchi molto carichi di tensione.
Il secondo quarto si apre con la prima segnatura della partita: un field goal da 55 yard del kicker rookie dei 49ers Jake Moody, dopo un possibile touchdown annullato con una deviazione dal cornerback dei Chiefs Trent McDuffie. Nel drive successivo, dopo un lancio sensazionale di Patrick Mahomes di oltre 60 yard, i Chiefs buttano via tutto e i Niners forzano un fumble ai danni di Isaiah Pacheco, recuperando il possesso e vincendo un’altra battaglia difensiva. Anche il secondo quarto dà l’idea che il pallino del gioco sia in mano a entrambe le difese, che continuano ad annullare i rispettivi drive: Mahomes è costretto più di una volta ad uscire dalla tasca per evitare il sack, mentre il gioco di corse dei Niners è totalmente sotto controllo della linea difensiva dei Chiefs. Il primo drive offensivo di successo è organizzato da San Francisco e viene eseguito magistralmente da Brock Purdy: dopo una sciocca penalità da 15 yard causata da un fallo personale di L’Jarius Sneed, i 49ers realizzano il primo touchdown della partita dopo una corsa di McCaffrey, al termine di un’azione creativa con due passaggi laterali, uno di Purdy e l’altro di Jauan Jannings, che hanno ribaltato la difesa dei Chiefs: 10-0 San Francisco. Mahomes prova a rispondere, ma la difesa Niners compie l’ennesima impresa e ferma per tre volte in redzone l’attacco di Kansas City che si deve accontentare del field goal di Harrison Butker. Il primo tempo si chiude 10-3 per San Francisco, non irresistibile in attacco ma formidabile in difesa in tutti i reparti, dalla D-Line alla secondaria passando per la pass-rush.
Dopo l’esibizione - non indimenticabile - di Usher durante il solito lunghissimo Halftime Show, il secondo tempo comincia sulla falsariga del primo: nel primo drive c’è un clamoroso errore di Mahomes che lancia un intercetto nelle mani della safety Ji’Aiyr Brown, uno dei migliori in campo nel primo tempo; nell’azione successiva i Chiefs sono costretti al punt dalla difesa di San Francisco, la vera protagonista della serata. Kansas City continua a faticare a muovere la catena, soprattutto a ridosso della endzone e si deve accontentare del secondo field goal di serata di Harrison Butker, realizzato dalla lunghissima distanza di 57 yard, sorpassando quello di Moody nel primo quarto e diventando quello più lungo della storia del Super Bowl: 10-6. La svolta della partita arriva a 2' dalla fine del terzo periodo: i Chiefs sono costretti all’ennesimo punt, che però non viene controllato dal ritornatore Ray-Ray McCloud, che regala il possesso a Kansas City, perdendo un pallone sanguinoso. Mahomes è uno squalo spietato e lancia il primo touchdown della sua partita: primo vantaggio Chiefs sul 13-10 al termine del terzo quarto.
La risposta di San Francisco arriva all’inizio del quarto periodo con un touchdown lanciato da Purdy per J. Jannings al termine di un drive da 75 yard e 12 azioni, non trasformato da Moody a cui viene bloccato il calcio: 16-13. I Chiefs muovono la catena in attacco, ma la difesa dei 49ers è sempre più eroica e ferma ancora una volta Mahomes in redzone. Kansas City deve affidarsi di nuovo al piede di Butker: 16-16 a poco meno di 6 minuti dal termine. Purdy guida il drive della vita: ci riesce in un primo momento ma poco dopo il two-minute warning i 49ers sono costretti a calciare un field goal difficilissimo dalle 53 yard che Moody realizza freddamente: 19-16 San Francisco. Tocca a Mahomes portare la sua squadra in una posizione da field goal per pareggiare la partita con meno di due minuti da giocare: non ha problemi a riuscirci, il calcio di Butker pareggia la partita a 3 secondi dalla fine e la porta all’overtime. Per la seconda volta nella storia, dopo il precedente del 2017 tra Patriots e Falcons, il Super Bowl si deciderà all’overtime.
Il coin toss viene vinto dai 49ers che decidono di ricevere il kickoff: il drive si basa sulle corse di McCaffrey, con un grandissimo aiuto da parte della difesa Chiefs, rea di un holding sanguinoso. San Francisco non riesce a raggiungere la endzone e si affida ancora a Moody dalle 27: 22-19 in favore dei 49ers. È il turno dei Chiefs che devono segnare per forza e devono affidarsi al loro faro con il numero 15, che prima effettua una corsa cruciale su un quarto down che avrebbe chiuso la partita per San Francisco e poi un’altra corsa per portarsi dentro le 10 yard: sono le due giocate della partita. Mahomes trova in endzone Mecole Hardman e lancia il touchdown del sorpasso e della vittoria, in uno dei Super Bowl più emozionanti ed equilibrati degli ultimi anni. I Kansas City Chiefs vincono il loro secondo Super Bowl consecutivo, per un back-to-back che non capitava dal 2003-04 con i New England Patriots. Si tratta del terzo titolo per Patrick Mahomes, nominato MVP della partita per la terza volta nella sua carriera.
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