Fiorentina-Sampdoria (2-1) - Considerazioni Sparse
Una Sampdoria mai doma e una maturata Fiorentina riservano gli spunti più interessanti della Serie A femminile.
La prima cosa che viene naturale pensare è che, probabilmente, l’anno scorso la Fiorentina una partita così complicata dal punto di vista del gioco e delle energie come quella del Viola Park contro la Sampdoria - tanto sul livello fisico quanto sul piano mentale - non sarebbe riuscita a portarla a casa. In questo sta, essenzialmente, la crescita esponenziale della squadra viola sotto la direzione di De La Fuente. Il turno infrasettimanale di Coppa Italia contro l’Inter ha lasciato, come è naturale che sia, degli evidenti strascichi di stanchezza, e il fatto che nonostante ciò siano riuscite a vincere la partita, segnando peraltro il secondo gol nel momento più difficile di novanta minuti, racconta di una squadra in uno stato di forma complessivo eccellente, dove non sono più solo i singoli chiamati a trascinare ed emergere dal coro;
La Sampdoria ha collezionato la seconda sconfitta di fila in trasferta, eppure risulta complicato poter dire qualcosa di negativo sulla squadra di Salvatore Mango (sul quale eviteremo di dire che ha negato all’Italia il successo di due “Mango” di fila nell’arco di 24 ore). A dire il vero, nel corso del campionato, è la prima volta che le blucerchiate perdono due partite di fila in trasferta. Lo abbiamo detto tante volte: nessuno -viste le premesse nel pre season- si sarebbe aspettato un percorso simile da parte della Sampdoria. Tuttavia, potendo andare oltre quello step, oggi ci troviamo ad osservare una squadra che esprime, in modo semplice e commisurato alle caratteristiche delle sue giocatrici, un bel calcio. Il carattere, la tenacia e l'affiatamento sono i segni distintivi di una squadra che ad oggi, sedici partite dopo, può ancora permettersi di sognare -perché no- un posto tra le Big5.
Al di là della stanchezza generale e la mancanza del solito brio nel gioco della Fiorentina, una piccola macchia sul match delle viola è stato l’errore di Rachele Baldi che ha portato al gol della Sampdoria.
Un momento rischioso, che oltre a permettere alle blucerchiate di accorciare le distanze, seppur a pochi minuti dalla fine, ha mandato in confusione la numero 24 viola che dopo quel momento ha rischiato grosso con un’altra uscita-limite rischiando di compromettere il match. Forse, ad oggi, per De La Fuente Schroffenegger tra i pali resta una soluzione migliore in assoluto;
Sempre più padrona della sua zona di campo, quindi, di fatto, di tutto il terreno di gioco, Eva Schatzer è impossibile da immaginare lontana dal centrocampo della Samp. Un inizio timido, vagamente in sordina, è stato velocemente soppiantato da una presenza solida e concreta protratta per tutto l’arco della stagione ad oggi. Anche in questo Fiorentina-Sampdoria è stata protagonista di una prestazione ferma ed elegante, sempre molto accorta in fase difensiva e sempre più indipendente dalla tre quarti avversaria in su, arrivando molto più spesso a concludere e servire passaggi chiave per le compagne;
Rimanendo sempre a centrocampo, spostandoci sulla sponda viola, un’altra prestazione degna di menzione è quella di Emma Severini, che aumenta di partita in partita il livello della sua presenza tra le linee della Fiorentina. Tre occasioni create, 13 duelli, 50 palloni giocati con il 72% dei passaggi riusciti e un assist, quello sul gol di Jóhannsdóttir (3 gol in 5 partite), degno di geometrie. Forse è arrivato il tempo del suo salto di qualità.
Queste considerazioni sparse sono realizzate in collaborazione con Ceretta, pagina sul calcio femminile curata da Valentina Forlin.
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