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Roma Inter
, 10 Febbraio 2024

Roma-Inter (2-4) - Considerazioni Sparse


Un secondo tempo disarmante dell'Inter spegne le speranze di una Roma volenterosa sotto il diluvio dell'Olimpico.

Quando l'Inter comincia a giocare non ce n'è per nessuno. Come se ce ne fosse stato bisogno, la partita fra Roma e Inter del sabato della 25° giornata conferma a tutti ancora una volta come i Nerazzurri siano una squadra in questo momento ingiocabile e inarrivabile per qualsiasi squadra del campionato, anche per una in ottimo stato psicofisico come la Roma di DDR. Ciò che rimarrà di questo incontro è la sensazione di essere di fronte a una squadra matura e consapevole, che ricorda molto da vicino la Juventus di Allegri nella sua fase più matura, capace di vincere le partite in scioltezza e saperle raddrizzare anche in situazioni decisamente avverse.

Lo statement game della capolista risulta ancora più impressionante se si considera l'andamento del primo tempo. L'Inter passa in vantaggio ma complessivamente gioca male, subendo molto l'aggressività e il pressing della Roma, che chiude molto bene gli spazi e le vie centrali. La rete del 1-2 di El Shaarawy è abbastanza insolita nella sua dinamica complessiva e tradisce tutta l'ansia e il nervosismo di un Inter colpita nel vivo dal pareggio di Mancini, riversata in avanti in maniera poco ragionevole ed esagerata. Per i tifosi nerazzurri con una buona memoria, la partita di questa sera poteva ricordare molto la sconfitta subita dalla squadra d'Inzaghi a Bologna nel febbraio dell'anno scorso, gara giocata fuori casa e in condizioni atmosferiche simili da un'Inter nervosa, frettolosa e imprecisa.

La capacità di cambiare mentalità e registro nel giro di un quarto d'ora non è solo impressionante ma anche sorprendente per una squadra che, anche nel corso di questa stagione, ha dimostrato di avere qualche difficoltà ad inseguire. L'Inter invece scende in campo con la sicurezza e la fame di chi sa di poterla ribaltare a proprio piacimento, semplicemente alzando i giri del motore. Il 2-4 finale è una dichiarazione d'intenti estremamente forte e chiara da parte di una squadra che sembra aver raggiunto un grado di consapevolezza che poche volte si è visto nel nostro campionato negli ultimi anni. In questo senso, la vittoria con la Roma potrebbe essere simbolicamente importante tanto quanto quella ottenuta una settimana fa contro la Juventus. Messaggio di manifesta superiorità.

Il brutto primo tempo dell'Inter è determinato anche dalla buona prestazione della Roma in avvio di gara, che si presenta aggressiva, pimpante e con le idee molto chiare. Nonostante la sconfitta, per quasi tutta la partita la Roma si dimostra comunque sempre presente e mai doma, ad eccezione della fase centrale del secondo tempo, quando serve l'ingresso di forze fresche a rinvigorire gli sforzi di una squadra emotivamente a pezzi dopo l'autogol di Angeliño. Se però mettiamo a paragone la prestazione di questa sera con quella offerta nel girone d'andata il verdetto è ancora più netto: la Roma ha giocato a viso aperto, senza paura e senza partire sconfitta. In questo senso, possiamo dire con una certa sicurezza che la Roma di Mourinho non avrebbe mai messo così in difficoltà l'Inter di Inzaghi come è accaduto oggi nei primi 45', semplicemente perché avrebbe anche solo rinunciato a farlo. Anche in questo si vedono i risultati di una scelta che doveva esser fatta prima.

Il pomeriggio della Roma è tutto in due immagini. La prima è quella di un Lukaku sconsolato dopo aver sprecato malamente l'occasione per riportare la parità a tu per tu con Sommer. La seconda è quella di un Daniele De Rossi eroico sotto il diluvio romano, zuppo dalla testa ai piedi, limitato solo dal fatto di non poter rimette gli scarpini ai piedi e andare a marcare a uomo Calhanoglu al fianco di Paredes e Cristante. Se oggi il risultato avesse arriso a DDR, cominceremmo a parlare agilmente di conferma e fiducia ma proprio la prestazione offerta quest'oggi non può essere dimenticata nel suo complesso. La Roma è una squadra con evidenti limiti e di certo inferiore rispetto al suo avversario odierno ma soltanto questo pomeriggio ha espresso quasi più calcio di quanto fatto vedere sotto la precedente gestione. I giallorossi stanno ritrovando smalto ed entusiasmo e questo non si può e non si potrà sottovalutare.

  • Classe '99, pugliese come il panzerotto, studia a Bologna e soffre per l'Inter. Ama farneticare di calcio, cinema e musica. Ha sul comodino la foto con Barbero e l'autografo di Mcdonald Mariga.

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