Napoli-Verona (2-1) - Considerazioni Sparse
Dopo un primo tempo parzialmente incoraggiante, il Napoli ribalta il Verona grazie ai cambi di Mazzarri.
Mazzarri ha deciso per questo Napoli-Verona di riaffidarsi ad un 4-3-3 di spallettiana memoria dopo aver proposto per qualche uscita la difesa a tre. Torna titolare Anguissa dopo essere stato eliminato in Coppa d’Africa proprio dalla Nigeria del compagno Osimhen, con Kvaratskhelia, Politano e Simeone a comporre il tridente d’attacco. Baroni, invece, il quale ha perso ben quindici elementi della sua rosa in questa sessione invernale, conferma gli undici che hanno giocato col Frosinone (al di fuori di Coppola che subentra a Magnani) nel tentativo di dare continuità e di inserire gradualmente i tanti nuovi innesti;
Durante la prima fase di gara è chiara l’intenzione degli uomini di Mazzarri di fare la partita, con Kvaratskhelia che con un tentativo di destro ed uno di sinistro mette a seria prova Montipò. In particolare nella seconda occasione per il georgiano il portiere compie una parata complicatissima riuscendo ad intercettare il pallone nonostante non abbia visto partire il tiro. Oltre a ciò, nel corso della prima frazione di gioco, il Napoli non riesce a rendersi pericoloso con costanza, con un quadrato ed intenso Verona che pressa con ordine, impedisce una prima costruzione pulita e scherma con efficacia Lobotka. La sensazione, in particolare nei primi giri d’orologio, è che la qualità dei campioni d’Italia possa prevalere sulla fisicità degli scaligeri da un momento all’altro. Col passare dei minuti, tuttavia, tale sensazione viene meno;
Al rientro dagli spogliatoi gli ospiti entrano in campo creando più di un’occasione che fa correre qualche brivido lungo la schiena di Gollini con i vari Coppola, Lazovic e un Dawidowicz formato Van Persie contro la Spagna che non riesce a trovare la deviazione in tuffo. Successivamente agli acuti veronesi la partita sembra tornare sui binari del finale di primo tempo, in cui era sostanzialmente bloccata. Sul campo del Maradona inizia ad aleggiare qualche fantasma dovuto al rendimento casalingo non esaltante del Napoli in questa stagione e puntualmente arriva la rete di Coppola, che raccoglie la palla scaturita dal calcio di punizione di Suslov;
Come anticipato, a condurre la rimonta azzurra sono i subentrati scelti da Mazzarri. Il primo gol viene propiziato da Lindstrom che, dopo aver messo a sedere Duda in area di rigore, serve con il contagiri Ngonge, il quale finisce per provocare l'autogol di Dawidowicz, mentre il gol vittoria nasce da un recupero alto di Mazzocchi che serve Kvaratskhelia al limite dell’area di rigore. Al georgiano basta un fazzoletto di campo per girarsi dopo aver controllato il pallone e scoccare un destro a giro che trafigge senza pietà il portiere avversario e fa esplodere lo stadio;
Non riesce a trovare continuità di risultati il Verona di Baroni, che dopo il pareggio col Frosinone inciampa, rallentando la rincorsa alla diciassettesima posizione e rimanendo ancorato a 18 punti. Il Napoli, invece, con questi tre punti a dir poco vitali, prova a farsi sotto in ottica Champions e a guadagnare fiducia in attesa del suo bomber, attualmente in missione per conto della sua Nigeria. L’importante per Mazzarri oggi era non lasciare altri punti per strada, con la lotta per il quarto posto che si preannuncia incandescente.
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