Frosinone-Milan (2-3) - Considerazioni Sparse
Il Milan vince per 3-2 rimontando nel finale anche a Frosinone e ringrazia Jovic e Giroud.
Che anche questa non sarebbe stata una giornata comoda per Pioli in panchina lo si era capito dopo appena 2 giri di orologio. All’inizio del terzo minuto il Milan aveva già perso 3 palloni nella propria trequarti su cui però il Frosinone non era riuscito a capitalizzare. Non scomponendosi troppo nonostante la ferocia con cui Soulé e compagni cercavano di strappare il pallone al Milan all’inizio della loro manovra, il Milan ha accettato l’alto ritmo di gioco dei primi minuti, sfruttando gli spazi che l’atteggiamento di Di Francesco creava accettando il rischio del ritmo alto. E così il Milan è riuscito a dettare il ritmo della gara, trovando il vantaggio con Giroud di testa (undicesimo gol in campionato) su un bel cross tagliato di Leao sul secondo palo.
Il Frosinone ha dimostrato di essere una squadra affiatata e in fiducia, ma troppo giovane per controllare una partita che era riuscita ad acciuffare grazie a circostanze dove la fortuna aveva avuto un ruolo importante. Prima il rigore trasformato da Soulé per un fallo di mano di Leao sulla riga dell’area, e poi intorno all’ora di gioco per un gol di Mazzitelli, con Maignan che sembra essersi dimenticato come si copre il primo palo. A rivedere il replay il movimento del piede del portiere francese è controintuitivo, sembra far di tutto pur di non parare quel tiro. Gli errori non mettono in dubbio il valore del numero 16 rossonero, ma dopo aver già preso gol da Thauvin sul suo palo, viene da pensare che Maignan sia in calo nelle letture sul suo palo.
Dopo il vantaggio però i gialloblù si sono sciolti come una medusa sulla sabbia. La beata gioventù è venuta fuori. Di Francesco sbracciava alla squadra di abbassarsi e di non pressare più con la stessa intensità di inizio partita, e i giocatori tutte le volte che avevano il pallone si sono più preoccupati a guadagnare un fallo che ad altro, sfidando il metodo molto permissivo di Pairetto. Brescianini ha giocato una partita sottotono, Sule non è riuscito a sfoggiare il suo talento e l’energia del nuovo arrivato Demba Seck non è mai stata pericolosa. E così il Milan non è mai sembrato essere completamente in affanno nonostante si trovasse sotto. Il gol del pareggio dei rossoneri era nell’aria grazie alla superiorità atletica di Leao, anche prima del calcio d’angolo ribadito in rete da Gabbia su una splendida torre di Giroud. Con ancora 20 minuti a disposizione, un assetto più offensivo visti gli ingressi di Jovic e Okafor e l’abitudine del Milan nel rimontare partite sofferte, il copione è sembrato scritto. E così è stato con Jovic che sfrutta una carambola a centro area all'82' per il 3-2 definitivo, che da un sorriso a Pioli, conferma il buon momento dei rossoneri e
Dopo la seconda vittoria consecutiva in trasferta per 3-2 rimontando un svantaggio, quello che emerge è che Pioli sia riuscito a trovare una formula efficace per i suoi e che li metta in condizione di creare occasioni in situazioni di apnea. I cambi del Milan sembrano telefonati dopo il 65° di gioco. Fuori Loftus-Cheek e Pulisic, dentro Okafor e Jovic con la squadra che passa al 4-4-2 che ha un atteggiamento meno verticale (anche in virtù del baricentro più basso dell’avversario) e più disperato, ma non per questo meno efficace. Jovic è ormai un talismano dalla panchina, alla quinta rete in campionato e l’impatto fisico di Okafor a gara in corsa è ricaricare la barra delle energie della squadra. Certo, sembra tutto più fondato sul mettere un giocatore in più in area, e avere una minaccia in più nei duelli aerei o sui piazzati, ma fin qui la mossa di Pioli si è dimostrata efficace in più occasioni. Anche a Salerno la partita è stata riagguantata grazie a questo cambio di modulo, e a Bergamo anche il Milan era riuscito a pareggiare nel finale di gara sembrando avere l’inerzia a favore vanificata solo dal colpo di tacco di Muriel. Si è parlato molto della dipendenza di Giroud in questi anni, con riserve come Rebic e Origi troppo appariscenti tra infortuni e prestazioni mediocri. Viste le difficoltà di Jovic nella prima parte di stagione tutto pareva ripetersi, ma con questo nuovo assetto a gara in corso Pioli ha trovato un modo per rendere la panchina del Milan più incisiva rispetto alla scorsa stagione. Statisticamente i nuovi giocatori del Milan hanno già segnato più di chi hanno sostituito numericamente. L’avere più opzioni permette di distribuire le frecce tra tutti i giocatori offensivi, con il solo Leao che sta faticando a mantenere i numeri dell’anno scorso (con 3 gol fin qui è lontanissimo dai 15 della scorsa Serie A) ma che resta il giocatore da cui deve passare la palla per creare qualche pericolo. Oggi oltre all’assist per Giroud il portoghese è riuscito a seminare il panico tra i difensori ciociari più di una volta, senza mai che un compagno premiasse i suoi cross ben costruiti.
Quello su cui si deve preoccupare Pioli è la fase difensiva, perché se il Milan si sta dimostrando in grado di rimontare partite complicate allo stesso tempo sembra complicarsele da soli. Gabbia, che ha premiato con un gol il suo ottimo stato di forma, sembra il perno su cui si basa la difesa, una cosa su cui in pochi avrebbero scommesso quando è tornato da Villareal. Se lui si sta dimostrando attento e coraggioso negli interventi difensivi non si può dire lo stesso dei suoi compagni di reparto. Il Milan soffre molto durante le partite, spesso a causa di errori di impostazione e momenti di disattenzione che si tramutano in gol. Va ricordato quanto il reparto sia stato tormentato dagli infortuni e che Pioli non abbia praticamente mai schierato la difesa centrale titolare sulla carta. Ma ora che anche Maignan non riesce a salvare tutto i gol subiti così stanno diventando un problema storico di questa stagione. Il Milan sa soffrire, ma deve imparare a farlo meno.
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