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Fiorentina Inter
, 28 Gennaio 2024

Fiorentina-Inter (0-1) - Considerazioni Sparse


La Fiorentina spreca, l'Inter è corsara: i nerazzurri conquistano i 3 punti nonostante la prestazione sotto le aspettative.

Non sempre una vittoria, nel calcio, vale tre punti. L'incornata di Lautaro Martinez regala all'Inter un successo contro la Fiorentina dal peso specifico che va ben oltre il mero dato numerico. Una vittoria che proietta i nerazzurri nella posizione strategicamente migliore per preparare e affrontare la "finale" che si terrà a San Siro fra una settimana. Una partita che, anche al netto delle pesanti assenze e delle scorie post Supercoppa, l'Inter non gioca bene, nonostante un approccio interessante dal punto di vista teorico. Nel complesso, invece, la Fiorentina avrebbe potuto meritare il pareggio per l'atteggiamento e la mole di occasioni create ma la cronica incapacità di finalizzare le proprie trame offensive è risultata oggi più grave e imperdonabile del solito.

Questa sera l'Inter ha studiato ma non si è applicata. L'idea di rinunciare al possesso e abbassare il baricentro per sfruttare le transizioni e punire l'atteggiamento temerario della Viola è sembrata da subito molto interessante ma questo approccio intelligente è stato annichilito dalla snervante evanescenza sotto porta del reparto offensivo. Le tante, troppe occasioni create e sprecate da Thuram e compagni non sono una novità per una squadra ormai cronicamente abituata a mancare di lucidità davanti al portiere ma questa sera diventa un difetto inaccettabile quando si accetta di lasciare il pallino del gioco all'avversario e subire la sua aggressività e la sua costruzione. Per sua fortuna, l'Inter non ha dovuto pagare la sua completa assenza di cinismo ma per il futuro la speranza è che la squadra d'Inzaghi questa sera abbia imparato una valida lezione.

Il centrocampo nerazzurro questa sera era atteso ad uno stress test molto delicato, ma nel complesso possiamo dire che, pure in assenza di Barella e Çalhanoğlu, la linea mediana abbia ben figurato. Asllani ha giocato 90' solidi, costanti, cercando di giocare semplice e dare geometrie, senza però disdegnare sventagliate e lanci lunghi. Frattesi sfodera una prestazione tatticamente molto interessante ma tecnicamente limitata: l'ex Sassuolo si applica tantissimo, soprattutto in quell'inedito ruolo di falso esterno destro che Inzaghi gli richiede per sfruttare la sua verticalità nelle transizioni, ma sembra sempre sbagliare troppo in termini di decisioni, contribuendo attivamente a fare e disfare gran parte delle azioni offensive dell'Inter. Mkhitaryan invece è il migliore in campo, una spanna nettamente sopra gli altri, per il modo in cui riesce a coniugare uno sforzo difensivo incessante con la qualità e l'intensità messe in mostra dalla cintola in su.

La sensazione è che per la Fiorentina quella di questa sera sia stata davvero un'occasione sprecata. La squadra viola corre tanto e costruisce tantissimo, registrando numeri quasi impietosi che raccontano di un consistente dominio del possesso e del campo ma non riesce a sfondare le barricate nerazzurre fatte di grandi parate di Sommer e corpi quasi letteralmente immolati per la causa. Nel complesso, la squadra d'Italiano avrebbe forse meritato il pareggio ma proprio in contrasto con le difficoltà e l'atteggiamento più attendista dell'Inter le ormai abituali difficoltà di costruzione e finalizzazione della Fiorentina sono apparse questa sera più che mai nette e decisive. Non sfruttare i limiti di una difesa che non poteva contare sul lavoro di filtro di Barella e Çalhanoğlu e che ha visto un De Vrij assolutamente in difficoltà su N'Zola è una colpa più che una sfortuna.

Negli occhi dei tifosi gigliati rimarrà soprattutto la sufficienza con cui Gonzalez ha battuto un calcio di rigore che, quasi di principio, meritava ben altra realizzazione. La scelta di far tirare l'argentino appena entrato piuttosto che l'angolano o Bonaventura, già più volte vicini al gol, è stata abbastanza discutibile ma forse potrebbe far discutere ancora di più la decisione di giocare contro l'Inter in modo così dogmatico e estremista. Tenere un baricentro così alto e una linea difensiva quasi oltre la linea di metà campo per quasi 70 minuti non è stata una semplice casualità ma una scelta precisa d'Italiano, aiutato da un'Inter ben lieta di concedergli campo. Che la Fiorentina non abbia pagato questo atteggiamento contro l'Inter, è solo da imputare agli errori degli avversari. Ma del resto ciò non è una novità per l'integralismo tattico d'Italiano, che sta continuando però a dare i suoi frutti.

  • Classe '99, pugliese come il panzerotto, studia a Bologna e soffre per l'Inter. Ama farneticare di calcio e cinema. Ha sul comodino la foto con Barbero e l'autografo di Mcdonald Mariga.

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