In-Season Tournament - Considerazioni Sparse
La vittoria dei Lakers, LeBron MVP del torneo e Davis fattore chiave della finale, la sorpresa Pacers e la delusione Bucks.
Con la vittoria dei Los Angeles Lakers di Lebron James ed Anthony Davis si è conclusa la prima edizione dell'In-Season Tournament. Un torneo fortemente voluto da Adam Silver, con l'obiettivo di dare maggiore importanza ed attenzione ad una parte della Regular Season solitamente poco seguita. Il periodo in cui si è disputato è infatti tradizionalmente vittima della distanza tra l'inizio stagionale (dove la curiosità è sempre tanta, gonfiata a dovere dalla Off-Season) e il periodo natalizio, il cui culmine è la sera del 25 con i consueti 5 match di cartello. Benché la NBA sia un business in ottima salute, con le valutazioni sempre crescenti delle squadre a dimostrarlo, è un fatto acclarato che una Regular Season di 82 partite in circa 6 mesi non sia esattamente il format con più margini di crescita dello show biz. Con una media di 3 partite a settimane, con viaggi in lungo e in largo per gli USA, è normale assistere ad una qualità media del gioco espresso piuttosto bassa, con decisamente molti più picchi verso il basso rispetto alle note alte. Questo torneo ha rappresentato, prima di ogni cosa, un serio tentativo della Lega di spezzare questo trend;
Rispetto a tutto questo, è facile sostenere che il tentativo del Commissioner Adam Silver sia stato un successo, praticamente da ogni punto di vista. Molte partite, specialmente nella ultime giornate dei gironi eliminatori, hanno acquisito un'importanza che superava il mero valore della vostra classica partita della regular season: non era una delle 82, non lo era affatto. Con questi giocatori in campo, è sufficiente assegnare una rinnovata competitività alle partite per portare un naturale aumento dello spettacolo: alcune sfide dell'In Season Tournament sono veri e propri istant classic, come la sfida Hawks-Pacers o Lakers-Suns. Difficile pensare che sarebbero state ugualmente spettacolare qualora fossero valse unicamente per la Regular Season, e sta proprio in questo il successo vero del Torneo;
Scelta azzeccata anche quella relativa al calendario, con nottate interamente dedicate all'IST, gestite con le dovute accortezze rispetto ai giorni di riposo e gli spostamenti prima e dopo queste partite.
La settimana delle eliminazione diretta, con la chicca della Final Four a Las Vegas, è il prodotto della sempre fertile marketing della NBA, inquadrata nel percorso che molto probabilmente vedrà una franchigia nel Nevada, accanto al ritorno di Seattle. Dall'altra parte dello spettro ci sono i campi. Terreni di gioco pensati per "celebrare" le sfide valide per l'IST, ma che hanno generato problemi di vista a molti spettatori (specialmente quelli rossi...) e che sono risultati la classica americanata kitsch: la classica nota di troppo, e neanche di poco. Speriamo non siano replicati nelle prossime edizioni;
Passando alle cose di campo, il Torneo ha regalato parecchie sorprese, dando ragione a chi ne prevedeva il successo in quanto unica occasione per molte squadre di fare bella figura ( e portarsi a casa un discreto gruzzolo). Alla Final Four sono arrivati i Bucks e i Lakers, appartenenti al gruppo delle contender, assieme ai Pacers sesti ad Est e i Pelicans addirittura decimi nella Western. Non hanno nemmeno passato il gironcino i Nuggets di Jokic, i Sixers di Embiid, i T'wolves, i Thunder e i Mavs ( quest'ultime le prime tre ad Ovest al momento) e i Magic secondi ad Est. Forse questa prima edizione la ricorderemo tra dieci anni come un unicum in termini di sorprese, ma tutto al momento lascia pensare che anche l'NBA avrà la sua fetta di Madness.
Come ricordato all'inizio, alla fine i vincitori del primo In-Season Tournament sono i Los Angeles Lakers di Lebron e Davis, che ancora una volta hanno dimostrato come in un lasso di tempo breve, con poche partite in cui accendere la spina, sono decisamente competitivi ai massimi livelli. Lebron ha chiuso il torneo con un impressionante +25 di Net Rating (126 OFFRTG e 101.8 di Defensive) ed una TS% del 68%. Queste statistiche scendono a +8.3 e a 64% nelle restanti partite di Regular Season. Anche Anthony Davis ha messo moltissimo del suo nel portare a casa il trofeo, giocando una finale pazzesca, da 40 punti e 20 rimbalzi, dominando in entrambe le metà campo. In finale i Lakers hanno battuto gli Indiana Pacers di Tyrese Haliburton, un nome da tenersi ben segnato: non è cosi impossibile che tra qualche anno ci diremo che questa prima edizione della In-Season Tournament sia stato il primo momento in cui ci siamo realmente accorti di cosa potesse fare il playmaker dei Pacers.
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