Juventus-Inter (5-0), Considerazioni sparse
Una perentoria vittoria della Juventus Women contro l'Inter dell'ex Guarino.
Per parlare del lento sgretolamento dell’Inter in questa prima fase di campionato va considerato il fatto che questa non è una squadra orfana solamente di Chawinga, capocannoniera dello scorso campionato. L’asse portante della squadra di Guarino nella stagione 22-23 era composto essenzialmente da tre giocatrici: Van Der Gragt-Karchouni-Chawinga. Ad oggi solo Karchouni veste ancora la maglia dell’Inter ma rispetto a qualche mese fa sembra essersi spenta seguendo a ruota il ritmo della squadra. La sensazione è che questo gruppo abbia grande necessità di ritrovare dei punti cardine e questo non può che partire dall’allenatrice.
D'accordo, perdere Chawinga è un qualcosa che non poteva non essere impattante su risultati e prestazioni. Ma l'Inter emana un'aura di squadra di squadra complessivamente modesta, situazione aggravata dalla perdita per infortunio di Pedersen. Le nerazzurre appaiono una squadra priva di certezze in quasi ogni reparto, non senza un concorso di colpa dell'allenatrice Guarino, che in campo non trova risposte e sembra annaspare nelle rotazioni delle calciatrici, alla disperata ricerca dei giusti incastri. Lo stesso delicato rientro di Durante tra i pali proprio per questa gara non è sembrato qualcosa di lungimirante. Rita, dopo una stagione dove aveva fatto fiorire più di un'atleta, sembra aver perso il tocco.
Inter, per cosa lotti? Questa è una domanda piuttosto ricorrente.
Al di là dei problemi di natura tecnica rispondere a questo dilemma potrebbe risolvere molti quesiti di natura strutturale. Il problema delle squadre che non scendono in campo per un chiaro obiettivo è quello di non riuscire davvero a svoltare nei momenti di difficoltà. Probabilmente, preparare le partite per giocarle al meglio, magari vincerle e poi vedere come va, non è una strategia sufficiente per stimolare le giocatrici.
Due appunti positivi sulla partita della Juve: Grosso e Caruso sono importanti per questa squadra. Non accorgersi del livello delle loro prestazioni è sostanzialmente impossibile. Un’altra giocatrice sempre molto nel vivo del gioco ma in modo meno appariscente è Martina Lenzini. Partita dopo partita, che sia alla Juve o in Nazionale, l’asticella delle prestazioni aumenta sistematicamente.
Menzione importante: Cristiana Girelli è subentrata al 74’ e al 79’ ha realizzato il rigore procurato poco prima: ogni commento può risultare superfluo.
Salviamo le milanesi. Il momento no (sperando sia veramente solo un momento) di Inter e Milan non fa bene a nessuno. Ogni potenziale big match rischia l’appiattimento, e il divario fisico e mentale si fa così grande da non comprendere più i confini tra una grande e una buona squadra. Paradossalmente, le partite più interessanti viste finora, ad eccezione di Roma, Juve e Fiorentina, sono quelle di Como e Sampdoria. In questo Juventus-Inter, persino più che il risultato tennistico delle bianconere colpisce l'evidente gestione sotto la media del ritmo delle ragazze di Montemurro: il 2-0 nei primi cinque minuti ha ucciso la gara, senza margine di discussione. C'è da chiedersi se, rispetto all'entusiasmante 3-3 dell'anno scorso, non sia un segnale preoccupante che la "fascia media" della Serie A femminile sia tornata ad esser così poco competitiva.
Queste considerazioni sparse sono realizzate in collaborazione con Ceretta, pagina sul calcio femminile curata da Valentina Forlin.
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