Lecce-Milan (2-2) - Considerazioni Sparse
A Lecce si è consumato l’ennesimo psicodramma milanista.
- Continua il momento drammatico del Milan di Stefano Pioli. Passati in vantaggio ed in pieno controllo della partita, i rossoneri si sono fatti nuovamente rimontare dallo 0-2 a causa di evidentissimi limiti mentali. Il gol di Sansone, che ha riaperto la partita, è episodico, ma per i successivi 30 minuti il Lecce è diventato assoluto padrone del campo, andando vicino alla vittoria in più di un’occasione. La più netta, il gol di Piccoli al 96’, tolto poi dal VAR, che sa tanto di compensazione con il fallo di mano non fischiato a Pongracic che ha poi portato all’espulsione di Giroud. Comunque un episodio controverso, che avrebbe completamente ribaltato l’esito della partita e, forse, avrebbe potuto cambiare faccia a questo inizio di campionato, soprattutto del Lecce;
- Il Milan è una squadra mentalmente davvero troppo fragile per poter competere ad alti livelli con continuità. Dopo la vittoria fragorosa di mercoledì, il pensiero fisso nella testa di ogni tifoso del Milan era: “sabato si perde a Lecce”. Troppo scafati, troppo abituati a due anni di prestazioni altalenanti. La squadra è umorale e fragile, a tratti schizofrenica, apparentemente senza una vera e propria guida carismatica. Sopra di due gol due volte nell’ultima settimana, entrambe le volte recuperata nel secondo tempo. Tra Napoli e Lecce, 4 punti buttati alle ortiche. Con il rischio di perdere, sia oggi che contro i campioni d’Italia in carica. Inaccettabile per chi ambisce alle primissime posizioni della classifica. Specialmente dopo aver mostrato il potenziale di Milan-Paris Saint Germain;
- Pur essendo una squadra giovane, il Lecce ha mostrato a tutti come le ultime sconfitte contro Roma, Parma e Torino non ne abbiamo scalfito il carattere. Lo 0-2 del primo tempo avrebbe messo K.O. un toro, i ragazzi di D’Aversa, invece, hanno saputo reagire, affidando a Sansone le chiavi della rimonta. Pongracic si è eretto a dominatore del centrocampo, annullando Giroud e dettando i ritmi della manovra. Sansone, Piccoli e Banda, poi, mandano al manicomio i difensori milanisti, per alcuni tratti imbarazzanti. Pareggio che sa di beffa per i giallorossi, frenati solo dal palo di Sansone e dal check fantasioso di Abisso. Le idee, comunque sono chiare: il Lecce gioca a pallone, con specialità in ripartenze. La società creda in D’Aversa, che ha continuato a cedere nel suo lavoro ed ha mantenuto alta la motivazione. Perdere la squadra dopo le ultime settimane sarebbe stato davvero semplice;
- Cosa avrà spinto Stefano Pioli a schierare Musah terzino destro avendo a disposizione Florenzi? Dopo l’inaspettato acciacco di Calabria all’intervallo, tutti si sarebbero aspettati l’ingresso del terzino ex Roma e PSG, ultimamente utilizzato anche in maniera continua. L’americano ha mostrato tutti i limiti, soprattutto tattici, dovuti alla poca abitudine di giocare in quel ruolo. Pur avendo delle grandi qualità atletiche, non ci si può improvvisare terzini, soprattutto nel calcio di oggi, dove la presenza sulle fasce di giocatori di qualità è quanto mai determinante. Dopo Jovic schierato accanto a Giroud in un improbabile 4-4-2, Pioli ha dato vita ad una nuova intuizione fantasiosa. Che però, anche oggi, non ha pagato. In un Milan che cerca certezze, improvvisare moduli e ruoli non è certo quello che serve all’ambiente rossonero;
- Con l’infortunio di Rafa Leao e Davide Calabria sono 50 i guai muscolari che hanno afflitto il Milan negli ultimi quattro anni. Un’enormità. Soprattutto se confrontati con i numeri dei concorrenti (Inter in primis), nettamente più bassi e meno impattanti sull’andamento della stagione. Quest’anno, solo contro il PSG il Milan è stato in grado di schierare il miglior 11 possibile (escludendo Bennacer). Pure avendo fatto un mercato volto ad “allungare” la rosa, risulta difficile dover fare a meno ogni partita di almeno 4 elementi chiave. Con la sosta alle porte, dovrebbe rientrare Pulisic. Ma cosa ne sarà di Leao e Calabria? Per adesso non ci è dato saperlo, visto che a Milanello i tempi di recupero sembrano dilatati. La macchia più grande della gestione di Pioli è sicuramente legata all’aspetto fisico dei suoi calciatori. La domanda che ci si pone è, quindi: corsa aspetta il Milan a cambiare staff atletico?
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