Napoli-Union Berlin (1-1) - Considerazioni Sparse
Un pareggio che non compromette il cammino europeo del Napoli.
- Union Berlino con la possibilità di fare 13, che non c'entra niente coi sogni di ricchezza di milioni di italiani dei decenni scorsi, ma con l'incubo delle sconfitte consecutive; Napoli invece alla ricerca di 3 punti che possano certificare la qualificazione agli ottavi con largo anticipo e dare continuità ai risultati;
- Alla vigilia del 34° anniversario dal crollo del muro di Berlino, gli azzurri non riescono ad andare oltre la singola breccia aperta dal solito Politano in quello eretto dal tecnico Fischer: nella seconda frazione in particolare gli azzurri sono apparsi frenetici, ansiosi di chiudere una pratica che stava diventando fastidiosa, ma senza la giusta qualità e lucidità per incidere. Ciò si è tradotto in una serata priva di straordinari per Bonucci e soci;
- L'Union resta una squadra in crisi e probabilmente impreparata per il massimo palcoscenico europeo, che "ai punti" (prendendo in prestito una dicitura appartenente alla boxe) avrebbe meritato meno dei padroni di casa. Nel calcio, però, gli unici punti validi sono quelli segnati sul tabellino, e il tap-in di Fofana, nell'unica vera occasione pericolosa dei tedeschi, basta e avanza per raccogliere il primo punto della propria storia in Champions League;
- Un gol arrivato al termine di un contropiede eseguito senza che gli azzurri opponessero alcuna resistenza, spaccati in due metà incapaci di comunicare tra loro. Una criticità che ciclicamente continua ad emergere quest'anno: le distanze tra i reparti non sono sempre colmate in maniera adeguata dai mediani, con Anguissa in calo rispetto alla passata stagione (pur con l'attenuante del rientro dall'infortunio), ma forse anche dovuto a un atteggiamento ormai lontano da certi momenti della passata stagione...;
- Il Napoli quindi frena ancora una volta davanti al proprio pubblico: una battuta d'arresto che, se non è compromettente ai fini del passaggio del turno (a meno di exploit fuori pronostico del Braga contro il Real Madrid), è però sintomatica di una continuità ancora assente per la squadra di Garcia, nonostante un terzo di stagione ormai alle spalle. Una continuità che finora è mancata soprattutto nel suo uomo chiave Kvaratskhelia, la cui partita è stata sì interessante e propositiva, ma alla quale è sempre mancato qualcosa per concretizzare la sua classe. Un vorrei, ma non posso lungo 90 minuti, un po' come la partita del Napoli, ricca di calci d'angolo ma priva della zampata decisiva.
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