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Copertina Ajax
, 3 Ottobre 2023

L’Ajax non se la passa bene


I lancieri sono a ridosso della zona retrocessione e hanno appena licenziato il loro direttore sportivo.

L’Ajax è 14esima in classifica e si trova nel mezzo di una crisi che riguarda sia il settore tecnico che quello dirigenziale. La sconfitta per 0-4 contro i rivali storici del Feyenoord nel Klassieker è il culmine di un inizio di stagione deprimente per i tifosi. Si è capito subito l’aria che tirava: 9' e un errore di lettura di Gaaei e Šutalo regala il pallone a Quinten Timber al limite dell’area dell’Ajax. Timber serve Giménez, che deve solo concludere in porta.

Da quel momento la partita diventa a senso unico: gli ajacidi, asfissiati dal pressing dei giocatori del Feyenoord, tengono il pallone per la maggior parte del tempo senza però riuscire a costruire occasioni mentre alla squadra di Slot basta semplicemente aspettare gli errori degli avversari per andare in porta. Al diciottesimo minuto. Gaaei commette il secondo errore di giornata. L’Ajax stava costruendo un’azione ai limiti della propria area quando il terzino danese calibra male un passaggio e serve Giménez in mezzo all’area. Il centravanti messicano salta Hato e si apre il tiro per lo 0-2. Al trentasettesimo il Feyenoord mette in cassaforte il risultato. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo l’Ajax rimane completamente scoperto e Paixão segna la rete del 3-0 per gli ospiti con facilità disarmante.

Come se non bastasse, il pomeriggio prende una china ancora peggiore. Sugli spalti, dopo il gol dello 0-2, alcuni tifosi di casa iniziano a lanciare dei bicchieri in campo, facendo interrompere momentaneamente la partita. Alla sua ripresa, i giocatori non arrivano neanche a chiudere il primo tempo che, al 43', la curva dell'Ajax inizia a lanciare fumogeni in campo, portando alla sospensione, stavolta definitiva, della partita. Purtroppo, la sospensione mette però fine agli episodi disdicevoli: una volta fuori dallo stadio, un gruppo di ultras decide di provare a entrare nella Johan Cruijff ArenA dall'entrata principale, sfondando la porta d'ingresso. La partita, poi, è ripresa il mercoledì successivo, a porte chiuse, e nei minuti che rimanevano il Feyenoord ha trovato anche il gol dello 0-4 che ha chiuso i giochi.

Il primo a pagare il disastro del Klassieker è stato il Direttore Sportivo, Sven Mislintat, licenziato nelle ore successive, con l'allenatore, Maurice Steijn, arrivato da pochi mesi e a cui è stato concesso ancora un po' di tempo per provare il suo valore. Nonostante non sia stato esonerato, però, ci sono molti dubbi sulla figura di Steijn. Ciò che gli viene imputato è di avere allenato solo squadre medio-piccole in Olanda, senza mai stupire per il gioco espresso - inevitabilmente una prerogativa dell'Ajax.

I gol subiti dal Feyenoord sono una fotografia di cosa non sta funzionando finora. Il primo nasce per un'incomprensione tra Šutalo e Gaaei: su una palla in profondità rimbalza tra i due, inizialmente il croato va in direzione del pallone, in anticipo rispetto a Quinten Timber, e a metà strada si accorge di essere più lento di lui e richiama il compagno. Gaaei è ancora in anticipo sull'avversario ma si fa spostare troppo facilmente e perde palla. A questo punto, il Feyenoord ha recuperato il pallone nei pressi dell'area e dalle retrovie accorre Santiago Giménez, seguito da Hato. Anche in questo caso i due giocatori sono appaiati ma la maggiore determinazione dell'attaccante messicano la differenza: Hato si stacca e Giménez calcia di prima, segnando il gol del vantaggio.

Estratto di Ajax-Feyenoord
Il momento in cui Šutalo abbandona Timber per lasciarlo a Gaaei.

La passività e la scarsa intesa tra i giocatori del reparto arretrato sono stati una costante dell'inizio della stagione dell'Ajax ed è difficile capire qual è la causa. Nell'ultima sessione di mercato sono stati ceduti Jurriën Timber e Calvin Bassey, rivoluzionando di fatto il reparto. La difesa titolare è quindi composta da un 17enne, Jorrel Hato, che gioca in prima squadra da meno di un anno e tre nuovi acquisti: Borna Sosa, Josip Šutalo e Anton Gaaei.

Le incomprensioni che si sono viste nelle prime uscite stagionali potrebbero quindi essere dovute proprio alla scarsa intesa tra nuovi difensori, che si conoscono da poco e hanno poca esperienza - il più anziano dei quattro ha 25 anni - ma, allo stesso tempo, una spiegazione si potrebbe trovare nel fatto che le idee di Steijn non si sono ancora pienamente inserite nel gruppo. Insomma, distinguere le colpe individuali da quelle dell’allenatore non è facile, ammesso che sia possibile.

Un esempio dalla partita contro il Marsiglia: Harit corre verso la porta con la palla, Hato chiama Sosa per affidargli Aubameyang ma la marcatura del croato è troppo molle e Aubameyang arriva facilmente al tiro.

Il terzo gol del Feyenoord nel Klassieker è un esempio perfetto dell'altro problema ricorrente della fase difensiva dell'Ajax, le transizioni negative. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo basta un tiro rimpallato dalla difesa e in men che non si dica i giocatori del Feyenoord si trovano tre contro uno in campo aperto, un'occasione troppo grande per essere sprecata. In realtà, l'Ajax si trascina già da un anno le difficoltà nell'assorbire le transizioni avversarie; inoltre, con la partenza di Edson Álvarez, maestro in queste situazioni, i nodi sono venuti al pettine. Per una squadra che vuole dominare il gioco subire pochi contropiedi e saperli gestire è fondamentale, se Steijn vuole tenere il posto dovrà lavorare fin da subito su questo aspetto.

In campionato l'Ajax ha segnato appena 7 gol, subendone 10; un bottino magro per una squadra che ambisce a giocare sempre all'attacco. Le difficoltà nel trovare la rete si spiegano in tre modi. Innanzitutto, la costruzione dal basso è ancora farraginosa: giocate maldestre, passaggi serviti troppo tardi e una scarsa fluidità fanno perdere tempi di gioco importanti per far avanzare la manovra, esponendo anche la squadra a transizioni pericolose, come avvenuto, appunto, nel gol dello 0-2 contro il Feyenoord, in cui Gaaei cerca di cambiare lato per uscire dalla pressione ma gioca il pallone troppo corto, servendo Giménez anziché Hato.

Contro il Feyenoord (a sinistra) e contro l'Excelsior (a destra), Gaaei cerca di giocare contro la pressione ma sbaglia l'esecuzione, causando di fatto un gol.

Il secondo problema dell'Ajax si manifesta invece nel terzo opposto del campo: la squadra di Steijn, al momento, non ha una fase di possesso sufficientemente ordinata e per questo fa un'enorme fatica a forzare i blocchi bassi che le squadre di Eredivisie le oppongono. In tutte le partite contro le squadre di Eredivisie, l'Ajax ha sempre creato poco: si sono viste poche azioni corali e spesso i giocatori ajacidi si sono trovati costretti a improbabili tiri da fuori o a scarichi continui sulle fasce, da cui tentare cross e dribbling in massa.

Due situazioni offensive dell'Ajax contro l'Excelsior: a sinistra la squadra di Steijn è costretta a un cross, con gli attaccanti in forte inferiorità numerica; a destra, il neointerista Klaassen segna con un tiro da oltre 20 metri.

L'ultimo problema della fase offensiva dell'Ajax non è legato strettamente alla tattica ma è fondamentale per capire cosa non va nel club. Nell'ultimo anno, le partenze di Tadić, Kudus e Haller hanno fatto perdere alla squadra creatività e peso in area, due componenti chiave per qualsiasi attacco e che i nuovi acquisti non hanno saputo compensare.

Bergwijn, arrivato dal Tottenham per rilanciarsi, non ha avuto la stessa influenza sul gioco che aveva il serbo e, dopo un inizio promettente, non è mai riuscito a trovare la rete con costanza. Carlos Borges, più giovane e quotato, è un giocatore molto abile in campo aperto ma non dotato della stessa capacità balistica di Kudus. Brobbey, infine, è tornato da un'esperienza infelice al Red Bull Lipsia e, per quanto molto abile nel gioco spalle alla porta, non ha mai mostrato una capacità di finalizzazione simile a quella di Haller.

Questi, in una certa misura, sono però problemi che i lancieri si portano avanti da ormai un anno. Nell'inverno del 2022 l'Ajax aveva raggiunto l'apice del secondo ciclo di ten Hag. La squadra, in cui spiccavano Timber, Lisandro Martinez Antony e Haller, giocava talmente bene che qualcuno osava dire che fosse paragonabile all'Ajax che nel 2019 raggiunse le semifinali di Champions. Il 6 febbraio l'Ajax aveva però licenziato Overmars, comunicando che quest'ultimo si era reso colpevole di molestie sessuali nei confronti delle colleghe.

Overmars era uno degli artefici del successo recente dell'Ajax: in collaborazione con il suo reparto scouting aveva saputo sostituire de Jong e de Ligt con Álvarez e Martínez e aveva aggiunto alla squadra giocatori come Antony e Haller. Nei mesi successivi anche ten Hag ha lasciato Amsterdam per accasarsi al Manchester United e poco dopo lo hanno seguito Antony e Lisandro Martínez. Nella stessa estate sono poi stati ceduti anche Haller e Mazraoui. Senza un DS in grado di ricostruire dalle macerie, un allenatore del livello di ten Hag e molti giocatori fondamentali per la squadra l'Ajax ha subito un brusco ridimensionamento. Al termine della stagione 2022/23 l'Ajax ha mancato la qualificazione in Champions, prefigurando poi le già citate cessioni di Tadić, Timber e Kudus.

Steijn non sta facendo bene ma la squadra che ha disposizione ha delle lacune strutturali irrisolte. Non è un caso che la prima testa a cadere dopo la sconfitta contro il Feyenoord sia stata quella di Mislintat. Come Steijn, il tedesco era arrivato da poco all'Ajax. Dopo un interminabile ricerca - durata oltre un anno - di un direttore sportivo capace di sostituire Overmars, la dirigenza aveva scelto l'ex capo scout di Borussia Dortmund e Arsenal e Mislintat ha fatto subito piazza pulita degli acquisti della stagione precedente da cui si poteva ricavare qualcosa: Conceição, Gregoritsch e, soprattutto, Bassey, puntando su un'infornata enorme di giovani.

Il risultato è che nell'ultima sessione di mercato sono arrivati all'Ajax 12 giocatori: Akpom, Mikautadze, Borges, van den Boomen, Tahirović, Mannsverk, Sosa, Šutalo, Ávila, Medić, Gaaei e Ramaj. Ci sono, inevitabilmente, nomi più maturi - van den Boomen, Akpom e Sosa - ma soprattutto giovani, anche molto quotati come Šutalo e giovanissimi. In questo immenso panorama di futuribilità, però, i problemi non mancano.

Da almeno un anno, per esempio, manca un portiere affidabile: Rulli ha avuto diverse giornate no da quando è stato acquistato lo scorso gennaio, e il suo sostituto, Gorter, non sta facendo molto meglio. Inoltre, non sono stati comprati dei giocatori di esperienza che fossero in grado di rimpiazzare i senatori dello spogliatoio, Blind e Tadić su tutti, e questa mancanza potrebbe avere delle ricadute anche sul percorso di crescita dei più giovani. Se quindi Bergwijn, Berghuis e van den Boomen non dovessero salire in cattedra, i nuovi acquisti dovranno caricarsi fin da subito il peso della squadra sulle spalle senza avere dei mentori che li possano guidare. Prendersi grandi responsabilità in una piazza come Amsterdam a poco più di vent’anni non è da tutti e, per questo, situazioni simili potrebbero minare la crescita dei singoli e anche gli obiettivi della squadra.

Come se non bastasse, il 19 settembre, pochi giorni prima del Klassieker, è scoppiato il "Mislintat-gate". Infatti, secondo alcune ricostruzioni, Mislintat avrebbe comprato Borna Sosa attraverso la società di consulenza AKA Global. Tuttavia, Matchmetrics, società di cui Mislintat è socio, ha delle quote in AKA Global e per questo motivo potrebbe essere nato un conflitto di interessi. La notizia è trapelata prima del licenziamento (anche se le due cose non sembrano legate per ora), e il club ha comunicato che sono in corso delle indagini per chiarire la situazione.

Insomma, l'Ajax si trova per il secondo anno di fila a dover costruire le fondamenta per un nuovo ciclo, con un nuovo allenatore, senza direttore sportivo e con tanti giovani con poca esperienza alle spalle. Fin qui le cose stanno andando nel verso sbagliato un'altra volta, ma la filosofia del club è rimasta la stessa: puntare sui giovani. Alla fine la differenza tra l'inizio di un nuovo ciclo vincente e un altro anno da dimenticare la faranno loro. Se lo staff saprà raffinare tutti i diamanti grezzi su cui ha messo le mani quest'estate, nonchè quelli provenienti dal settore giovanile, allora ci sarà da divertirsi nei prossimi anni.


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