Considerazioni sparse post Fiorentina-Cagliari (3-0)
Rispetto al Cagliari, la Fiorentina è di un'altra categoria.
- Il dominio del gioco, la vittoria in scioltezza, la rete del centravanti (Nzola), una gara trascorsa (quasi) sempre in sicurezza, indirizzata anche nel risultato fin dal primo minuto. Questa è la risposta della Fiorentina al mezzo passo falso di Frosinone, per una vittoria che vale l'aggancio di Napoli e Juve al terzo posto;
- Contro un Cagliari francamente modesto la Fiorentina si piace, ma ne ha ben donde. Qualche volta lo fa anche troppo, con alcuni errori figli di una confidenza eccessiva ma rispetto ai quali riesce sempre a rimediare. Specialmente nel primo tempo, i viola praticano un vero e proprio calcio totale: continuo scambio di riferimenti in costruzione, rapida circolazione del pallone, ricerca sistematica del passaggio in avanti. Il vantaggio al 3' firmato Nico Gonzalez (sesto gol stagionale) instrada la partita su un piano dove gli uomini di Italiano si esaltano: se l'1-1 di giovedì in Ciociaria ne era stata la brutta copia, questa è la versione definitiva, elegante e raffinata, dell'opera dell'allenatore di Karlsruhe;
- Ranieri smuove le acque nella ripresa, inserendo Oristanio e Prati per gli impalpabili Shomurodov e Deiola, forse più con l'idea di avere risposte per il futuro che di sperare davvero di riacciuffare la partita. Il Cagliari si alza, approfittando di un approccio di tempo della Fiorentina un po' sfiatato (Petagna colpisce la traversa da posizione di fuorigioco), ma alla fine le occasioni più ghiotte per i sardi resteranno quelle del primo tempo con Nandez. Tutte più o meno figlie di quegli eccessi di confidenza dei viola. La sensazione è che, senza gli strappi di Luvumbo, gli uomini di Ranieri non siano davvero capaci di risalire il campo;
- L'esordio da titolare al Franchi di Michael Kayode (finora era partito dall'inizio a Genk, Udine e Genova, ma mai a Firenze) riconferma quanto già si era potuto apprezzare, riguardo a questo ragazzo classe 2004. Il 19enne di Borgomanero offre un'altra prestazione di grande qualità oltre che di quantità, garantendo affidabilità difensiva - sublimata nel salvataggio a porta vuota su Nandez - e al contempo grande spinta in avanti, dove è decisivo nel propiziare l'autorete di Dossena. Considerando il modesto stato di forma di Dodô prima dell'infortunio, Kayode ad oggi pare perfino un valore aggiunto in assoluto per la Fiorentina. Il ragazzo gioca bene;
- La tarantella di casa viola sul centravanti che non segna termina (per ora) qui: curiosamente, a sbloccarsi non è un positivo Beltran partito titolare, ma è il subentrante Nzola, che segna il gol del 3-0 nel finale. A più riprese, durante la gara c'è stata la sensazione che la squadra cercasse di orientarsi proprio per mettere i suoi attaccanti in condizione di battere a rete. Non ci è riuscita spesso, complice la tendenza di Beltran a svuotare spesso l'area e a lavorare (bene) da attaccante associativo. Ma al momento tutto questo sembra un falso problema: complice la nuova efficacia realizzativa di Nico, specialmente nel caso di Beltran l'astinenza da gol non sembra affatto indicare frizioni e criticità nell'efficacia offensiva della Fiorentina.
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