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, 27 Settembre 2023

Considerazioni sparse post Napoli-Udinese (4-1)


La miglior prestazione stagionale della squadra di Garcia.

- "It's always darkest before the dawn", dice la canzone: le tenebre dell'ora più buia di questa stagione - tra prestazioni poco convincenti, risultati che stentano ad arrivare e polemiche social francamente evitabili - ancora si stendevano pesantissime sugli azzurri e una partita già di suo estremamente delicata stava per iniziare, a esprimere un nuovo, importante giudizio sulla tenuta della squadra di Garcia;

- Al Maradona arriva un'Udinese protagonista di un difficile avvio di stagione, ma reduce da una gara con la Fiorentina particolarmente incoraggiante. Gli uomini di Sottil non giocano male, arrivando con regolarità alla trequarti, ma mancando negli ultimi 15 metri. Oggi però poi, capitolano troppo velocemente, uscendo dai giochi già durante la prima frazione di gara e trovando un sussulto decisamente tardivo solo col subentrato Samardzic;

- A difesa dell'Udinese, contro il Napoli di stasera avrebbe probabilmente perso chiunque o quasi: gli azzurri hanno infatti una reazione perentoria, vogliosi com'erano di scrollarsi di dosso le scorie di troppe polemiche e malumori sorti attorno alla squadra. Il Napoli oggi fa vedere che non si diventa campioni d'Italia per caso, riproponendo con continuità una prestazione degna dello scorso anno;

- "Uomini forti, destini forti", avrebbe detto qualcuno: l'uomo più chiacchierato della vigilia, Victor Osimhen, torna a parlare la lingua che preferisce, quella dei fatti e dei gol. Ma è Khvicha Kvaratskhelia a prendersi la copertina: troppo velocemente è stato sottovalutato l'mvp della passata stagione, e il georgiano ribadisce ancora una volta la sua legge. Tanti dribbling, un rigore conquistato, un assist e, dopo quasi 200 giorni, un gol non banale. Ma soprattutto l'atteggiamento, rabbioso, di chi vuole vincere e incidere a tutti i costi;

- Il Napoli è ripartito da Bologna, come chiesto dal presidente De Laurentiis via twitter: è ripartito facendo quello che sa fare meglio, ovvero giocare a calcio divertendo e divertendosi, dimenticando i veleni, le polemiche e le difficoltà. Insomma, dal Maradona emerge ancora una volta una squadra che, se gioca a calcio in maniera spensierata, è ancora quella capace delle più alte vette estetiche del nostro campionato.

  • Nato per puro caso a Caserta nel novembre 1992, si sente napoletano verace e convinto tifoso azzurro. Studia Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II", inizialmente per trovare una "cura" alla "malattia" che lo affligge sin da bambino: il calcio. Non trovandola però, se ne fa una ragione e opta per una "terapia conservativa", decidendo di iniziare a scrivere di calcio e raccontarne le numerose storie. Crede fortemente nel divino, specie se ha il codino.

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