Considerazioni sparse post Milan-Newcastle (0-0)
Bicchiere mezzo vuoto per il Milan, che guadagna soltanto un punto dopo un'ottima prestazione contro il Newcastle.
- Rispetto al derby, le novità in casa Milan non si limitano soltanto alle presenze di Chukwueze e Pobega dal primo minuto, ma anche nell'assetto di gioco. Il centrocampista italiano resta infatti più basso rispetto a Reijnders, quasi in linea con Krunic, mentre Loftus-Cheek funge da vertice alto del centrocampo a tre, un po' come avveniva due anni fa quando era Kessié a fare lo stesso. Anche lo sviluppo della manovra è differente, coi due esterni alti che tendono entrambi ad accentrarsi e quelli bassi che si alternano nell'accompagnare l'azione con la sovrapposizione, cercando maggiormente il possesso palla nella prima parte della metà campo avversaria per poi allargare nuovamente il gioco e andare al cross, mentre i mediani sono chiamati a salire soltanto sulle seconde palle;
- Il dato che certifica quanto sopra è il raffronto del possesso palla della prima frazione, che vede il Newcastle al 54%, con il numero di tiri in porta, che invece recita 7 a 0 per il Milan. Un dominio nei fatti, che ribalta completamente il consueto punto di vista dei rossoneri, che peccano invece negli ultimi metri, dove il grande senso della posizione di Pope è sufficiente per contrastare conclusioni sempre un po' prevedibili, anche quando effettuate dalla breve distanza. A questo si aggiunge la scarsa verve di Leao, che sembra un po' tornato indietro nel tempo a quel periodo in cui non alzava mai la testa, incaponendosi nella giocata personale, piuttosto che cercare il dialogo coi compagni. La sua prestazione è irritante per i tifosi e dannosa per la sua squadra, della quale alla fine risulta uno dei peggiori;
- A livello di singoli, molto bene il solito Loftus-Cheek e Pobega, che in un'ora di gioco va vicino alla rete per due volte e zittisce le perplessità vacue di una parte della tifoseria con una prestazione di grande intelligenza tattica, sia in fase offensiva, che difensiva, rilanciandosi come preziosa alternativa in un modulo che gli permette di esprimere al meglio le sue qualità rispetto a quello utilizzato lo scorso anno. Discorso simile per Florenzi, che a causa dei noti infortuni non è ancora riuscito a lasciare il segno in rossonero, ma che stasera ha dimostrato di esserci quando è stato chiamato per sostituire Calabria, già ammonito e a rischio espulsione. Unica pecca, l'eccesso di egoismo a inizio ripresa, quando ha cercato la conclusione personale invece di servire Pobega, libero al centro, o Leao dietro di lui;
- Per quanto riguarda Tonali, il grande "ex" della partita, acclamato da entrambe le tifoserie prima dell'inizio del match, si può parlare di una prestazione senza infamia e senza lode. La sua consueta generosità si fa notare nell'incessante moto che lo conduce da una parte all'altra del campo senza soluzione di continuità, ma la poca assistenza da parte dei compagni di reparto rende vane le sue corse e non riesce ad incidere. La sfida tra lui e Loftus-Cheek, usciti entrambi a venti minuti dalla fine del match, questa volta è stata vinta dall'inglese, ma questo non gli ha impedito di uscire dal campo tra gli applausi e i cori di entrambe le tifoserie;
- Non è facile commentare uno zero a zero di fronte alle statistiche di fine partita che parlano di un Milan dominante, almeno nei numeri. Da un lato c'è la prestazione decisamente sottotono del Newcastle, che ci ha messo poco a decidere di abbassarsi e giocare per non prenderle, dall'altra la troppa frenesia dei padroni di casa che non sono riusciti a concretizzare la grande mole di gioco e occasioni create in quella che si può definire la migliore prestazione della stagione e una delle migliori dell'intero anno solare. Due punti persi, dunque, con l'aggravante dell'ennesimo infortunio a Maignan, uscito anticipatamente per un problema al flessore per fare spazio a Sportiello, dimostratosi comunque all'altezza della situazione nel finale, quando Longstaff ha effettuato il primo tiro in porta della propria squadra.
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