Come gioca l'Ucraina?
Abbiamo visto la partita contro l'Inghilterra per capirlo.
"Erasmus" è la rubrica del lunedì in cui vi raccontiamo una partita interessante dal weekend di calcio internazionale. Potete recuperare gli episodi precedenti qui.
La prima volta è stata sabato 11 giugno 2022. La seconda è stata martedì 14 giugno 2022. La terza è stata martedì 27 settembre 2022. La quarta è stata lunedì 19 giugno 2023. La quinta è il 9 settembre 2023, con chissà quante altre a venire. Le prime due allo Stadion Miejski w Łodzi im. Władysława Króla di Łódź, la terza allo Stadion Cracovii im. Józefa Piłsudskiego di Kraków, la quarta allo Štadión Antona Maltinského di Trnava, la quinta alla Tarczyński Arena di Wrocław, con chissà quanti altri stadi a venire.
Le ultime partite "casalinghe" dell'Ucraina, tra UEFA Nations League B e qualificazioni a Euro 2024, sono state giocate tra Polonia e Slovacchia, mostrando che il palliativo pallonaro può essere somministrato anche oltre ai confini di un paese in guerra, come fosse una medicina per procura. E allora che il potente spettacolo continui, e che Ucraina-Inghilterra possa contribuire con un verso.
Il confronto coi Three Lions è sempre parso improponibile per l'ultimo ciclo ucraino: 0-4 nei quarti di finale di Euro2020 a Roma, quando Andriy Shevchenko propone una difesa a 3 mai schierata, con l'effetto di non confondere gli inglesi bensì i gialloblu stessi; 2-0 secco a Wembley nella gara d'andata di queste qualificazioni, con una partica chiusa prima di andarsi a bere un tè caldo e senza mai fare più di un ridicolo solletico ai vicecampioni d'Europa. L'unica vittoria ucraina risale al 2009 quando, nonostante un rigore parato a Shevchenko da David James fu Nazarenko a decidere il match.
L'Ucraina è una nazionale che sta vedendo tutto cambiare tra le proprie mani, a prescindere dalla propria volontà. Terminata l'esperienza di Sheva, sulla panchina è arrivato Oleksandr Petrakov che, nel giro di un anno, ha fatto in tempo ad arruolarsi nelle Forze di difesa territoriale dopo l'invasione russa, venir minacciato di ban dall'UEFA su richiesta della federazione russa per aver dichiarato di imbracciare le armi qualora l'esercito di Putin fosse arrivato nella capitale Kiev, multato dalla massima istutizione del calcio europeo stessa e, mancando il rinnovo del contratto in scadenza a fine anno, diventare nuovo commissario tecnico dell'Armenia.
Quasi come un contrappasso dantesco, l'Inghilterra pare essersi acclimatata, finendo per assopirsi, in un cambiamento dei paradigmi storici del calcio britannico intrapreso con Euro2020 ma non ancora portato a termine. Per compiere l'ultimo passo, tuttavia, Gareth Southgate pare affidarsi solo e soltanto al nucleo storico, come se riuscisse a intuire nelle stesse figure la scintilla per il decisivo salto di qualità. Rispetto a Euro2020, ma anche solo a Qatar2022, sono rimasti Phillips, Henderson, Wilson e Maguire, con buona pace di tutti coloro che sperassero di notare nomi nuovi. Non solo Ward-Prowse, Bowen, Watkins: del gruppo vittorioso all'ultimo Europeo U21, l'unico promosso è Levi Colwill, con Gordon escluso di maggior grido.
L'inizio di gara è inequivocabile: due linee strette e compatte dell'Ucraina in fase di difesa posizionale, costruzione a 3 nel primo possesso per i Tre Leoni con il gran movimento delle mezzali nominale per sovraccaricare e svuotare zone di campo e trovare le giuste distanze nella metà campo avversaria. A destra sono Walker e Henderson ad alternarsi nel garantire copertura preventiva in caso di perdita del possesso e sovrapposizioni interne per attaccare la zona di conflitto tra Mykolenko, preoccupato dall'ampiezza e dalla qualità creativa di Saka, e Matviyienko, altrettanto concentrato nel mantenere il costante contatto fisico con Kane. A sinistra, con Guéhi bloccato in ultima linea, sono Bellingham e Maddison a plasmare il corridoio interno e liberare l'estremo per il mancino di Chilwell.
Per i primi 7' il possesso palla più duraturo dell'Ucraina dura 4 secondi: Jude Bellingham conferma lo status di giocatore più impattante del 2023/2024, dettando tempi e movimenti dell'intero attacco inglese. Meno invasore e finalizzatore rispetto ai compiti richiesti da Ancelotti ma con quella sinistra sensazione emanata da "giocatore più forte del mondo in qualsiasi posizione e vicino a qualsiasi compagno" che solo un atleta totale come il 20enne di Stourbridge sta dimostrando ormai da un triennio di essere. Costruisce, si muove senza palla alle spalle di Tsygankov e Stepanenko per ricevere i filtranti, si porta sul fondo per puntare e saltare in 1vs1 Konoplia. Di tutto un po', tutto tremendamente bene.
Il piano partita orchestrato da Rebrov è cristallino: costi quel che costi, l'Inghilterra non deve penetrare nella fascia centrale. Contando su una taglia fisica non inferiore a quella inglese, frapporre più corpi possibile lungo la perpendicolare mediana della propria metà campo è la strategia migliore per cercare di minimizzare il divario qualitativo e limitarlo sulle fasce, contando di avere sempre una seconda opportunità di contrastare in caso di errore.
L'effetto è duplice: la conclusione dell'Inghilterra nel primo quarto di gara è soltanto una, tra l'altro respinta da Matviyenko; i giocatori più tecnici gialloblu sono più stretti, con la possibilità di dialogare e compensare i tagli in profondità o verso l'esterno degli altri. Così come l'Inghilterra segue lo spartito di Bellingham, il direttore d'orchestra ucraino è Zinchenko: se si trova sul centrosinistra è nei pressi di Mudryk, con la possibilità di uno-due rapidi a saltare la pressione di Walker e Henderson; scambiandosi di posizione in costruzione con Sudakov si trova anche libero di svariare sulla trequarti, con le spalle coperte da Stepanenko, per trovare linfa tra i corpi inglesi e spingersi anche in area di rigore. La difesa posizionale iniziale ha infuso entusiasmo all'Ucraina che, come posseduta da un'entropia positiva, riesce a sprigionare sempre più aggressività e intensità nelle transizioni, sino al vantaggio del classe '96 in forza all'Arsenal.
L'ineluttabilità di Bellingham, oltre a riempire gli occhi per il rapporto innato che il 5 del Real possiede con una sfera di cuoio su un prato verde, produce una vitalità contagiosa. Si ha la netta impressione che tutti elevino il proprio livello per voler essere un compagno con cui il 10 dei Three Lions abbia il piacere di esprimere tutte le moltitudini contenute. E se a farlo è anche il capitano della squadra, il centravanti del Bayern Monaco e miglior marcatore della nazionale d'oltremanica, trovare soluzioni e riportare la partita sui piani dell'equilibrio è leggermente più facile.
Un primo tempo così, a maggior ragione nella prima metà di settembre, usura le energie della squadra che difende. Il cambio all'intervallo di Rebrov, con Kryvtsov inserito al centro della difesa per un Matviyienko logorato dal pedinamento malriuscito di Kane, è emblematico: Stepanenko si abbassa ulteriormente per formare un 5-4-1 che rinuncia a qualsiasi proposta offensiva. La palla, letteralmente, passa ai piedi e alle scelte dell'Inghilterra. Le soluzioni contro un blocco basso così compatto devono per forza dipendere dalla qualità dei singoli e Saka, non nella giornata più brillante, è sfortunato a trovare sulla strada tra l'unico sinistro dal limite che riesce a costruirsi e la rete che completerebbe la rimonta le dita di Bushchan, provvidenziali nel modificare quel tanto che basta la traiettoria del pallone per farla andare sulla e non appena sotto la traversa.
Il finale di gara è più spezzettato e dispersivo, tra un ingresso di Rashford abbastanza intangibile e l'affievolirsi delle riserve atletiche di entrambe le squadre, com'è lecito aspettarsi in questo momento della stagione. Il triplice fischio di Nikolov Kabakov arriva al momento giusto, non elargendo troppi rimpianti in casa inglese e regalare un sorriso a tutti (o quasi) i 40.000 della Tarczyński Arena. Perché questo è alla fine il calcio, un momento interlocutorio dal quale si dovrebbe soltanto qualcosa di piacevole, una sospensione dell'incredulità rispetto alle fatiche di ogni giorno. Perché alla fine il potente spettacolo continuerà, ma almeno Ucraina-Inghilterra ha saputo contribuire con un verso.
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